"E scusa se ti dico certe cose
Ma a qualcuno devo dirle
E l'unico qualcuno che conosco sei tu"
Tetris,
Pinguini tattici nucleariMargherita
December 04, 2023Margherita si era appena seduta sulle gradinate, gambe stese sopra quelle di Giovanni e la testa appoggiata sulla sua spalla, già con gli occhi semichiusi. Quel giorno era stanca, forse perché la sera non era riuscita a chiudere occhio, tormentata dai ricordi di Holden, o forse perché il maestro quella mattina li aveva distrutti alla sbarra, dopo che Nicholas l'aveva fatto arrabbiare, per l'ennesima volta. In ogni caso, avrebbe solo voluto andare a nascondersi sotto le calde lenzuola del suo letto, chiudere gli occhi e approfittare della pausa prima delle lezioni del pomeriggio per recuperare il sonno perso. Invece, le toccava stare seduta lì ad ascoltare i compiti dei professori, sperando che non toccasse a lei.
«Un compito da Todaro, per chi è?» I ballerini si guardarono fra di loro, senza idee su chi potesse essere la vittima. Kumo alzò il braccio, ma Maria negò la possibilità che fosse lui. Fu in quel momento che Margherita prese coraggio, affrontando la realtà.
«Io?» Azzardò, e Giovanni sbattè le palpebre, colto alla sprovvista. Non si aspettava che avrebbe parlato, anzi credeva si fosse già addormentata.
Maria le diede ragione, mandandola a prendere la busta fuori. Margherita la maledì mentalmente, alzandosi di controvoglia dall'abbraccio comodo del suo amico, per andare ad affrontare il freddo gelido dell'esterno.
Tornò sulle gradinate di corsa, sentendo nuovamente il calore del riscaldamento bruciarle la pelle. Si sedette nello stesso posto di prima, stavolta fra le gambe del ballerino, che la riscaldò.
Poteva sembrare una posizione molto strana, ma Margherita aveva già legato con lui come con la maggior parte dei loro compagni. Era una ragazza molto solare ed espansiva quando si trovava bene in un gruppo, si era aperta con loro ed era stata accolta bene. Giovanni, come lei, era un ragazzo affettuoso e dolce, che non aveva mai perso un occasione per catturarla in un abbraccio. A lei non dispiaceva, aveva sempre amato l'affetto fisico, così si trovano bene l'uno con l'altra.
«Leggi tu?» Maria le domandò e Margherita annuì subito, aprendo la busta blu e leggendo subito il suo nome.
«Cara Margherita, quando ti ho visto ai casting, ho subito pensato che avessi una tecnica impeccabile ma qualcosa di te non mi convinceva, per questo non ti ho messo il pallino verde. Non ti avrei mai assegnato un banco, per me sei tutta tecnica ma non mi trasmetti niente. Ogni volta che ti vedo ballare, percepisco un foglio bianco, nessuna emozione. Credo che, contrariamente a cosa sostiene la tua maestra, la tecnica non sia tutto, ma è soprattutto importante che un ballerino riesca a coinvolgere il pubblico con la sua danza. Dopotutto, devi emozionare gli altri, balli per chi ti guarda, non per te stessa. Quindi ho deciso di affidarti un compito, un passo a due con Umberto. Non mi interessa la tecnica, non è un pezzo prettamente latino, anzi, io voglio vedere le tue emozioni. Devi essere sensuale, forte, devi spettinarmi i capelli, ne sei in grado?
Buon lavoro, Raimondo Todaro.» Si lasciò scappare una risatina leggendo l'ultima frase, una chiara provocazione.
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Cadiamo insieme | Holden
FanfictionDOVE tutte le canzoni di Holden sono dedicate a una singola ragazza e questa ragazza è Margherita.