Capitolo tredici | Pastello bianco

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"E scrivevo tutti i miei segreti
Col pastello bianco sul diario
Speravo che venissi a colorarli
E ti giuro, sto ancora aspettando"
Pastello bianco,
Pinguini tattici nucleari

"E scrivevo tutti i miei segretiCol pastello bianco sul diarioSperavo che venissi a colorarliE ti giuro, sto ancora aspettando"Pastello bianco,Pinguini tattici nucleari

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Margherita
15 settembre, 2015

Margherita non stava nella pelle, quel giorno avrebbe iniziato le superiori. La ragazzina si strinse lo zaino sulla spalla, guardandosi in torno e cercando la sua unica amica.

«Marghe!» Alessia le urlò, attirando lo sguardo di alcune persone su di sè, sorridendo. Margherita la vide subito e, trottando, si avvicinò a lei.

Alessia era stata una sua compagna di classe alle medie, erano amiche ma non così legate. Quando le loro madri avevano saputo che si sarebbero iscritte alla stessa scuola, avevano espresso la preferenza che finissero in classe insieme, e così era stato. Si diedero un abbraccio veloce, oltre a qualche messaggio con il telefonino nelle settimane precedenti, non si vedevano dalla cena di fine anno.

«Ale, come stai?» Le domandò gentilmente.

«Io bene, tu? Emozionata?» Margherita annuì.

«Da morire, speriamo che siano simpatici.» L'altra le diede ragione, mentre vicine si infilarono nella folla di primini, che fluiva verso l'aula magna.

Si sorbirono un'ora di presentazione della preside e dei rappresentati di istituto, prima di poter andare nella loro classe. Fu una bella giornata, Margherita fece amicizia con i suoi nuovi compagni di classe e conobbe alcuni professori. Rimase delusa quando la campanella suonò e mise fine a quella bellissima giornata.

Scese le scale, Alessia scrollò le spalle, finendo il suo discorso e guardandola.

«Ci vediamo domani?» Le domandò, sapendo ovviamente che la risposta era sì.

«Certo.» Le sorrise, schioccandole un bacio sulla guancia. Alessia si allontanò, salutandola con la mano, lasciandola sola fuori dalla scuola.

Margherita, di nuovo sola, si guardò intorno timidamente, circondata da ragazzi e ragazze più grandi, sentendosi gli sguardi addosso -consapevole che in realtà, nessuno la stesse guardando-.

«Maggie.» Una voce amorevole e familiare la fece voltare, mentre incontrava il viso familiare di suo fratello.

«Matte!» Cantilenò contenta, agganciandogli le braccia intorno al collo. Quando Margherita aveva detto di volersi iscrivere alla stessa scuola di suo fratello Matteo, sua mamma aveva tirato un sospiro di sollievo, sapendo che la sua principessa non sarebbe stata sola in quel mondo nuovo.

Cadiamo insieme | Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora