Capitolo dodici | Blu

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"Se fossi qui stasera, sai, ti porterei dov'è che vuoi
Ci scambieremo i nostri problemi
E se ti va mi parlerai
Delle scuse che ti inventerai
Ridendoci su, come due scemi
Ma non sei qui
E questo è solo un deja vu E io sto affogando nei tuoi occhi blu"
Blu,
Postino

"Se fossi qui stasera, sai, ti porterei dov'è che vuoiCi scambieremo i nostri problemiE se ti va mi parleraiDelle scuse che ti inventeraiRidendoci su, come due scemiMa non sei quiE questo è solo un deja vu E io sto affogando nei tuoi occhi blu"Blu...

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Joseph
19 dicembre, 2023

Margherita non aveva potuto fare a meno di evitare che, ultimamente, Holden stava male. Non nel senso che aveva la febbre, ma che non faceva altro che urlare, sclerare, aveva spesso attacchi di panico anche se nessuno riusciva a capirlo e lei lo odiava.

Odiava che nessuno lo aiutasse, che nessuno lo capisse oltre a lei, odiava che lui stesse così male e che non venisse compreso nè dai compagni, né dal suo professore, né tanto meno dal pubblico a casa. Ma la cosa che odiava più di tutte, era non poterlo aiutare.

Perché lei sapeva cosa fare, sapeva bene come affrontare i suoi attacchi e le sue urla, come contrastare i suoi sentimenti per farlo tranquillizzare anche quando tutto sembrava andare storto, però non poteva farlo.

E questo la mandava su tutte le furie.

Principalmente, perché sperava che qualcuno lo avrebbe aiutato al suo posto, ma nessuno lo stava facendo.

Provvedimenti, litigi con i compagni, ramanzine dal suo professore erano la quotidianità di Holden e, nonostante il percorso di Margherita filasse liscio, non riusciva a stare bene vedendo come Holden si stava vivendo il suo.

Quella mattina si erano svegliati con un provvedimento da parte della produzione per Mida, Ayle e Holden. Mentre i primi due si erano lamentati, avevano sospirato e sbuffato, Joseph era rimasto in silenzio. Lo sguardo spento, le mani tremanti strette a pugno e aveva incassato l'ennesimo colpo.

Ayle aveva continuato a lamentarsi, fin quando Holden non l'aveva zittito, ammettendo la sua colpa.

«Hai... abbiamo, fatto troppo casino ed è sbagliato.» Ammise, fermando le lamentele del suo compagno, prima che gli si ritorcessero contro.

Holden era poi stato convocato da Rudy, e non aveva potuto fare a meno di notare che ormai era una cosa che succedeva fin troppo spesso. Holden sapeva che tutto ciò che il suo professore stava dicendo era vero, era abbastanza maturo da saperlo. Rudy era arrabbiato, e ne aveva motivo, ad Holden mancavano le forze, le parole.

Quando tornò in casetta, Joseph aveva gli occhi lucidi e le mani che tremavano, si sedette sul suo letto, prendendosi la testa tra le mani mentre, in silenzio, rifletteva.

Una lacrima, lentamente, scese lungo la sua guancia e anche se lui velocemente la asciugò, un'altra prese il suo posto.

Margherita l'aveva visto entrare, correre nella sua stanza e chiudersi dentro. Come sempre voleva affrontare tutto da solo, barricarsi e schiacciare dentro le urla e le lacrime, spaventato di lasciare andare le sue paure. Stavolta però, lei non gliel'avrebbe fatto. Per una settimana l'aveva visto farsi del male, trascinarsi, trascurarsi e adesso non ci stava più.

Meditò se bussare, ma poi si rese conto che non era così importante in quel momento, così aprì la porta ed entrò senza permesso.

Holden alzò lo sguardo dal pavimento, puntandolo su di lei, e lo stomaco di Margherita si attorcigliò quando vide i suoi occhi lucidi.

«Che c-». le sue proteste furono anticipate da Margherita che, con uno scatto, si lanciò su di lui e lo abbracciò. «Che stai-». Ancora una volta, fermò ogni sua lamentela, stringendolo più forte legandogli le braccia intorno al collo.

Joseph rimase in silenzio, la bocca semiaperta e le braccia inermi lungo il suo corpo, incerto se ricambiare la stretta. Margherita, dal canto suo, non tentennò neanche per un attimo abbracciandolo forte e accarezzandogli la schiena.

«Va tutto bene.» Gli sussurrò nell'orecchio, causandogli i brividi, e quella frase lo fece scoppiare. Holden affondò il mento nella sua spalla, le strinse le braccia intorno al petto e si aggrappò a lei, lasciando andare le lacrime. «Stai bene, andrà tutto bene.»

Come ogni volta, quando ancora le cose fra di loro andavano bene, quando ancora si volevano bene e non avevano paura di dimostrarlo, lei era l'unico che poteva calmarlo.

Come ogni volta, quando ancora le cose fra di loro andavano bene, quando ancora si volevano bene e non avevano paura di dimostrarlo, lei era l'unico che poteva calmarlo

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Margherita
21 dicembre, 2023

«Applausone!» Nicholas e Giovanni entrarono in casetta con delle ceste piene di regali e tutti applaudirono, sorridendo.

Margherita avrebbe mentito dicendo che non amava i regali, perché erano una delle sue cose preferite. Amava farli, più che riceverli, e amava l'emozione negli occhi degli altri quando il regalo gli piaceva molto.

Ognuno dei ragazzi consegnò il proprio regalo. Margherita aveva estratto Lucia, e ne era stata contenta perché era una di quelle con cui aveva legato di più.

«Ciao Lucy, nonostante tu sia entrata un po' dopo di me, sei una di quelle con cui ho legato di più. Inizialmente ero restia ad accoglierti, ma fin da subito la tua allegria e solarità mi hanno fatto scogliere e non ho potuto fare a meno di scoprire che persona meravigliosa tu fosse. Grazie per ogni momento passato insieme, sperando di poterne avere ancora molti, buon Natale.» Lucia lesse ad alta voce, prima di alzarsi per abbracciarla.

«I love you.» Le baciò la guancia, prima che Margherita le passasse la sua scatolina. Le aveva regalato una collana con un punto luce blu, il suo colore preferito.

Margherita aveva ricevuto un regalo da Simone, ed era rimasta sorpresa di quanto bravo fosse stato a sceglierlo.

«Oddio! È bellissima». Urlò, tirando fuori dalla busta la nuova felpa di Gemitaiz. «È meravigliosa, la adoro.» Si slanciò ad abbracciare il ballerino, ringraziandolo.

«Ti piace Gemitaiz?» Le domandò sorpresa Mew, che non ne aveva idea.

«Sì, Gemitaiz è il mio cantante preferito!» Confessò, infilandosi la felpa.

*capitolo corto ma il prossimo è particolare!

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*capitolo corto ma il prossimo è particolare!

Cadiamo insieme | Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora