Capitolo diciassette | Tu no

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"Tu sorridevi
Cercavi un modo per proteggermi
Però non c'eri
Quando volevo che tu fossi qui
Bastasse
Solo una stupida canzone per riuscire a riportarti da me
Soltanto un'ultima canzone per riuscire a ricordarmi di te
Di te"
Tu no,
Irama

"Tu sorrideviCercavi un modo per proteggermiPerò non c'eriQuando volevo che tu fossi quiBastasseSolo una stupida canzone per riuscire a riportarti da meSoltanto un'ultima canzone per riuscire a ricordarmi di teDi te"Tu no,Irama

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Joseph
02 febbraio, 2024

«Posso?» Holden si sorprese di se stesso quando fu lui, per primo, ad avvicinarsi a Margherita. Lei, allo stesso modo, lo guardò sorpresa, quasi confusa, prima di scostarsi leggermente sul divanetto.

«Certo, vieni pure.» Si strinse le braccia intorno al petto, proteggendosi dal freddo di febbraio, nonostante indossasse la giacca. «Tutto bene

«Vorrei chiedertelo io.» La guardò. «Ti ho vista un po' in crisi, soprattutto dopo la lettera di Emanuel.»

Emanuel Lo le aveva assegnato un compito, il che l'aveva lasciata sbigottita. Prima di quel momento, non aveva mai espresso dubbi su di lei. Margherita aveva paura, il serale si avvicinava e lei aveva già contro Raimondo, non voleva che anche Emanuel si schierasse contro di lei.

«Sto bene.» Si morse il labbro, distogliendo lo sguardo da lui.

«Sai che è inutile mentirmi, in tutti questi anni non ci sei mai riuscita.» Sospirò.

«Ho solo... paura, ma insomma, non ne abbiamo tutti?» Ridacchiò nervosa, scrollando le spalle. In qualche attimo, iniziò a rantolare sui suoi problemi.

Iniziò con il suo timore di non entrare al serale a cui Holden aveva risposto condividendo la sua paura. Erano rimasti per un'ora, lì fuori da soli, parlando delle loro ansie e di tutti quei pensieri che non osavano confessare a nessun altro.

«Non pensavo che qualcuno se ne accorgesse.» Al termine della conversazione, Margherita confessò ad alta voce.

«Ti conosco meglio di chiunque altro.» Quelle parole li colpirono entrambi come un getto di acqua fredda.

«Lo so.» Sussurrò. Joseph si alzò dal suo posto, per tornare dentro la casetta, quando Margherita lo fermò per un polso. «Sai Jay, un giorno di questi mi piacerebbe parlare con te... di noi, intendo.» Si morse il labbro, spaventata.

«Se entreremo entrambi al serale, parleremo.» Si scrollò la sua presa di dosso, andandosene.

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