Capitolo diciotto | Rescue

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"Though you have been broken
Your innocence stolen
I hear you whisper underneath your breath
I hear your SOS, your SOS
I will send out an army to find you
In the middle of the darkest night
It's true, I will rescue you"
Rescue,
Lauren Daigle

"Though you have been brokenYour innocence stolenI hear you whisper underneath your breathI hear your SOS, your SOSI will send out an army to find youIn the middle of the darkest nightIt's true, I will rescue you"Rescue, Lauren Daigle

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Margherita
02 marzo, 2018

Margherita ricordava bene lo sguardo di Joseph quando era entrato dentro la sua camera d'ospedale e il modo in cui aveva cercato di mantenere la sua fredda facciata, ma era crollato non appena l'aveva vista piangere.

Joseph aveva cercato di mantenere il controllo mentre Margherita gli raccontava, piangendo fra le sue braccia, ogni singolo dettaglio, ogni cosa che lui le aveva detto e fatto, ed ancora una volta, aveva fallito.

Sarebbe voluto correre nella sua stanza, prenderlo per il collo, probabilmente massacrarlo di botte. L'unica cosa che gliel'aveva impedito erano state le braccia tremanti di Margherita, che lo stringevano, aggrappandosi a lui.

Solo dopo aver pianto per ore, stanca, distrutta, si era addormentata, mentre delicatamente Joseph le accarezzava i capelli. Non appena Margherita si era lasciata andare alle braccia di Morfeo, aveva chiamato Matteo e i suoi genitori, che erano corsi spaventati, ignari di tutto.

Credevano che fosse ancora a casa di Alessandro, dove avrebbe dovuto passare la notte, non in un letto d'ospedale. Joseph, con un gruppo in gola, gli aveva raccontato ciò che era successo, o almeno ciò che i dottori gli avevano detto, ma non aveva accennato a cosa Margherita gli aveva confessato.

Quando Alessandro chiese di vederla, Joseph rifiutò e, seppur non ne sapesse il motivo, Matteo lo appoggiò -felice di poterlo cacciare dalla stanza di sua sorella-.

Margherita non aveva il coraggio, così chiese a Joseph di aiutarla a raccontare, solo in parte, quello che Alessandro le stava facendo.

Ricordava lo sguardo di sua madre spegnersi e la rabbia di suo padre montare tanto da far paura. Ricordava come suo fratello l'avesse abbracciata, piangendo, scusandosi perché non l'aveva capito prima.
Ricordava, soprattutto, come Joseph le aveva stretto la mano mentre parlava, non lasciandola andare neanche un secondo.

Da quel momento, fu tutto in salita. I poliziotti la interrogarono su ciò che era successo quella notte, dato che la strada non aveva telecamere e lei era l'unica testimone, oltre alla macchina che Alessandro aveva superato, che era scappata subito.

Alessandro aveva rilasciato che l'altro autista andava troppo veloce e non l'aveva visto arrivare, che aveva eseguito la manovra di sorpasso correttamente e che la colpa non era sua, convinto che la sua 'fidanzata' gli avrebbe retto il gioco.

Cadiamo insieme | Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora