La cerimonia di premiazione per la laurea stava per cominciare. Mi guardai ancora una volta, davanti a quell'enorme specchio, vestita con quella tunica blu lunghissima.
Quasi non potevo crederci, stavo per laurearmi. Ed ero felicissima.
Avrei potuto lavorare, costruirmi finalmente una famiglia tutta mia.
E soprattutto potevo amarlo più che mai. Che si era preso gli anni migliori della mia vita ed ero felice che se li era presi tutti proprio lui.Che ancora mi meravigliavo di quando bello poteva essere con ancora il mio sorriso tra le labbra.
"Sei bellissima." mi avvolse in un piccolo abbraccio e mi baciò.
"Pure tu. Ma ricordami come ci sei arrivato fin qui." Ridemmo entrambi.
"Beh se qualcuno non mi avesse aiutato. Fin qui non ci sarei mai arrivato."
"Ah...quindi. Devo ringraziare questo qualcuno. E chi è?"
Sorrise. "Oh la conosci. È bellissima ed è la cosa più buona che ho fatto."
Sorrisi. Era comunque imbarazzante sentirlo dire. Che i cambiamenti cambiano pure te. Per quanto forte puoi esser diventata.
Perchè è vero che ciò che segna insegna. Lui m'aveva segnata e al tempo stesso m'aveva insegnato a sopravvivere. Pure se dopo m'aveva uccisa. Poi m'aveva ricostruita ed amata. Ero diventata tutto di lui. Ed era quasi inutile dire, che lui era tutto di me.
"Ragazzi dobbiamo andare. Oh. Siete bellissimi." Egle aveva gli occhi lucidi ed era bella più che mai. Beh, per Edward che è riuscito a diplomarsi, mi farei bella pure io. Ceh.
Annuimmo entrambi e ci prepararmmo ad uscire.
"Stasera mi sfascio.." stava alludendo alla festa di stasera lui.
"Mi sfascio anche io. Tanto non guido. E ho 18 anni. E non dirmi niente altrimenti ti castro." lo guardai torvo, mentre cercava di trattenersi dal dirmi qualcosa."Tu non bevi punto." mi sorpassò abbastanza incazzato. Bah. Gli sarebbe passata comunque.
Arrivammo un po' in ritardo, perciò ci sedemmo nel bel mezzo della cerimonia.
"E non tenermi il muso."
"Tu stasera non bevi.""Edward James Thompson."
"Sì che bevo."
"Mi sto incazzando."
"Ti stanno chiamando.""Thompson?"
"Non vieni alla festa. Ti lascio a casa."
"Ti stanno chiamando Ed. E non ti parlo più.""Edward?"
"Cazzo ti amo. Ma bevi poco."
"Ti amo."Sorrisi, mentre si faceva spazio tra le sedie per raggiungere il palchetto.
Prese il suo diploma tra le mani. E lo alzò trionfante. Allora tutti applaudimmo. Sembrava un bambino alle prese con un nuovo gioco.Il discorso non lo fece, molto probabilmente si era scordato di prepararlo, e pure che doveva farlo.
Ma quanto cazzo potevo amarlo.La preside continuava a chiamare e vidi le persone più importanti della mia vita salire lì sopra e stringere tra le mani, il loro passaporto per il mondo dei sogni.
Ed era bello vederle, belle più che mai.
"Diana Demetra Thompson."
Mi fece un certo effetto, sentirmi chiamare così. Ma ero stata adottata dai Thompson e quasi sposata dal loro figlio.
Risi di me, mentre salivo quei pochi gradini.
La preside mi strinse un poco a sè. Ci conoscevamo bene, per tutte quelle volte che avevo parato il culo a Edward.
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{•Only together•}
Short Story-"Ma io l'ho vista sai? Gli occhi di una sedicenne e lo sguardo di una cinquantenne..troppo dolore,troppe cose per una piccola creatura come lei."- -"Quegli occhi blu,come il mare...hai mai pensato a quante volte,la dentro ci é potuta annegare?"- -"...