•Capitolo 3

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Eravamo lì, abbracciati da circa 10 minuti,ma non mi importava...lui mi stava rassicurando..sì proprio lui.

Non avevo parole, ma solo un'ondata di sensazioni senza un preciso nome.
Solo emozioni, tante.
Iniziò a staccarsi piano da me..una strana sensazione di vuoto mi attraversò lo stomaco. Stavo bene tra le sue braccia.
Ancora non riuscivo a capire quello che gli era preso.
Piano chinò la testa sul mio polso destro. Con un dito ripercorse il solco della 'E' ancora ben visibile anche se cicatrizzata.
Alzò leggermente lo sguardo e incastrò i suoi occhi verdi, nei miei blu.
Brividi, tanti fottutissimi brividi corsero veloci sulla mia schiena.
"Sai? Ti ho sempre creduto come le altre, una che si da sempre arie, che se la fa con tutti, che si preoccupa di come é e di come appare....ma tu sei diversa cazzo, me ne accorgo solo ora." disse accennando un piccolo e dolce sorriso.

"Che intendi dire?" chiesi asciugandomi le ultime lacrime con le maniche della felpa.
"Che tu sei, diversa, perché per essere forte e per andare avanti, tu sui polsi, hai i segni di una battaglia...contro..beh lo sappiamo entrambi." disse abbassando di poco lo sguardo.

Già, lo aveva capito anche lui..io combatto contro me stessa, perché lei è sbagliata..io lo sono.
Si alzò lentamente, porgendomi una mano per aiutarmi a rialzarmi. La accettai volentieri, stare troppo a contatto con il pavimento mi riportava alla mente tanti brutti ricordi.
"Allora avevi detto romani giusto?" dissi cercando di dimenticarmi dell'accaduto e di cambiare discorso.
"Sì, ah ehm, prima ho sentito te e tua madre urlare é successo q-qualcosa?" chiese fingendo di non aver capito quello che era successo.

Io nella mia testa sapevo che lui sapeva..anche troppe cose, d'altronde casa sua era a due passi dalla mia e purtroppo i muri spessi come dei fogli di carta, non erano d'aiuto.
"Lo sai bene quello che é successo Edward, mi ha dato dell'errore e poi beh...no, niente." dissi in un sussurro.

•Edward's Pov

Sapevo fin troppo bene quello che succedeva in quella fottuta casa. Quante botte si era presa Diana in soli sedici anni di vita..non voglio neanche saperlo, farebbe troppo male.

Lei in qualche modo mi é sempre un po' piaciuta...il mio primo bacio lo diedi proprio a lei, era così piccola e bella, fragile come un pezzo di vetro. Il vetro può ferirti, ma non può difendersi. Lo puoi spezzare in un sussurro.. lei è come il vetro.

Mi ricordo ancora di quando giocavamo a nascondino..quando ancora non era piena di lividi e tagli.
Ma é bellissima anche cosi, vestita di tagli e di lividi.
Secondo me è una ragazza stupenda..una che combatte per quello che vuole, lei vuole solo la libertà, ma i suoi non glie l'avrebbero mai concesso.

Conoscevo fin troppo bene i genitori di Diana, il padre faceva finta di niente mentre la madre la massacrava di botte e tutto questo perché? Perché Diana riusciva a sfogarsi solo su se stessa, nessuno aveva tempo di ascoltarla.

Anche se il suo silenzio urla, fa rumore, nessuno la sente.

Ma io giuro sulla mia stessa vita che d'ora in poi, mi toglierò i tappi dalle orecchie..voglio aiutarla..io so come ci si sente.

Io sono un mezzo drogato, non studio, vado a puttane e beh..la mia vita non é un gran che. La cosa che mi infastidisce di più é che tutte quelle ragazze che mi sono fatto, sono venute con me solo perché sono fico, uno popolare..mai nessuna é tornata da me, ma la cosa non mi é mai dispiaciuta veramente.

Sono sempre stato un tipo da una botta e via, ma con lei, con Diana, voglio rifare tutto daccapo, so che lei é diversa e so anche che le piaccio almeno quanto lei piace a me.

Ormai sono mesi che mi sono reso conto che la mia non é una semplice cotta, l'ho capito da come un suo sorriso mi mandi in botta più di una canna, oppure di un suo sguardo, mi mette i brividi con quei suoi occhioni blu..gonfi e lucidi.
Io ho bisogno di lei, tanto quanto lei ha bisogno di me.

La amo, e sono pronto ad urlarglio, anche se non so quando, anche se non so come.

•Diana's Pov

Era lì che mi fissava da più di 5 minuti..di che cazzo si era fatto oggi: l'abbraccio, le dolci parole e per finire tutte quelle volte che si incantava a fissarmi.
A me da fastidio la gente che mi fissa, so di essere brutta..non serve farmelo anche capire. Cazzo guarda da un'altra parte!

"Hey Thompson so di essere un cesso, ho capito, lo so, quindi smetti di fissarmi. Grazie!" sbuffai.

"Ma tu ci sei o ci fai?" mi chiese mettendosi a ridere.

"Che cazzo vuoi dire Edward" chiesi al quanto allibita.

"Che non sei un cesso tanto per cominciare, io i cessi non li bacio.." disse avvicinandosi pericolosamente a me.

Non feci in tempo a dire di no o a respingerlo che già mi aveva preso in braccio e mi aveva accostata al muro. Un sorriso ebete comparì sulla sua faccia prima di posare le sue labbra sulle mie.

Oddio, la sensazione più bella della mia vita.

Cannella, fumo e fragola..i miei sapori preferiti. Non schiusi le labbra, non volevo, ma lui non insistette...il che era abbastanza strano perché a questo punto, di solito ogni ragazza ci sarebbe finita a letto..tutte tranne me.

Io, oltre ad essere brutta, grassa e tutte quelle cose ero anche vergine, ma non me ne vergognavo... non sono la tipa che la da al primo che passa.

La mia prima volta deve essere speciale, fantastica...con l'amore della mia vita.
Ero una stupida a pensare quelle cose lo sapevo...ma io ero così.

Piena di difetti e stranezze, ma chiunque mi si avvicinasse non riusciva a cogliere i lati belli e positivi in me, bensì mi sputava addosso tutto ciò che di negativo avevo dentro e fuori...tutto.  

Tutti lo facevano meno che loro,Iride ed Edvige..loro mi avevano salvato la vita più di una volta, ma non lo sapevano.
É incredibile come una persona riesca a salvarti la vita anche solo con un sorriso e loro puntualmente me la salvavano tutti i giorni.

Da un periodo a questa parte però lo faceva anche Edward e gliene ero grata.

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