•Capitolo 24

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E pochi mesi fa non ci avrei mai creduto, non ci avrei mai pensato.

Come se, tutto quello che avevo sempre desiderato, si fosse avverato. Come se tutto stesse prendendo quel dannato verso giusto, quello che ti fa sorridere, quello a cui non potresti credere.

Perchè per una volta, potevo dire di aver la vittoria in mano. Stavo per diventare papá, e la donna che amavo, quella che sarebbe stata sempre al centro del mio universo, era con me.

Mi stava dando coraggio lei, che si contorceva a causa delle contrazioni. Lei che stava per diventare mamma, a soli 19 anni.

Aveva la fronte imperlata di sudore, le guance arrossate, gli occhi socchiusi e le labbra arricciate, sbuffava rumorosamente mentre le accarezzavo la pancia.

Era bellissima, così. Come lo era sempre stata. Semplice.

Con un po' di matita sfumata sotto gli occhi lucidi, i capelli appiccicati alla fronte umida.

Le scostai i capelli dalla fronte e le ci posai un bacio.

Sorrise piano. Piano perché non aveva la forza di farlo fino in fondo.
Era stanca, lo si vedeva.
Ma ancora non potevo realizzare che, finalmente, di lì a poco, sarebbe riuscita a riposarsi.

Era stanca di tutta una vita programmata male, con scelte sbagliate. Aveva svelto me, comunque.
Aveva messo da parte se stessa, per amare me.

E io non la meritavo, non le avevo dato scelte.

Ero convinto che le cose belle, uno, se le doveva tenere strette. Io lo avevo fatto, le avevo spezzato le ali, le avevo impedito di volarsene via da me.

Se ne stava sul letto, mentre teneva stretta la mano di mamma.

Mi guardò un attimo. "Ho paura" disse.
"Andrà tutto bene"

Ebbi solo il tempo di darle un bacio, i medici vollero portarla in sala operatoria.
Era giunto il gran momento.

"Diana..lo sai che ti amo, vero?"
"Ti amo Edward."

Ed in quel momento mi bastò, sapere che stava bene, che mi amava, bastava.

L'infermiera le sorrise, le asciugò la fronte, le disse che sarebbe andato tutto bene, che era bellissima, che sarebbe stata la mamma più buona e brava del mondo. E non ne avevo dubbi.

Mi strinse la mano lei, mi disse che ce l'avremmo fatta, che avremmo cresciuto la nostra bambina, che l'avremmo amata. Perché eravamo bravi noi, grandi.

Eravamo quelli con mille cose per la testa, ma con una sola nel cuore.

Cominciò a spingere, e mi sentì svenire. Non ero solo un egoista, ero anche un codardo, ero sicuro di me a parole, ma stavo per stringere a me la mia bambina, e mi sentivo morire.

Diana stava andando benissimo, i dottori continuavano ad incitarla, a dirle di andare avanti e lei lo fece, perché dopo tutto, quella era la cosa meno dolorasa che in tutta la sua vita aveva provato.

Ad un certo punto vidi la testa, una piccola testolina che voleva vedere il mondo.

Mamma cominciò ad applaudire in preda all'euforia. Il miracolo di tutta una vita, in meno di un quarto d'ora.

Pian piano fecero uscire tutto il resto del corpo, e non mi srupì quando mi misi a piangere.

La baciai, baciai Diana con quanta forza avevo ancora in corpo.

Le dissi che l'amavo, le baciai un sorriso, e quello dopo ancora.

L'infermiera mi mise in braccio la mia bambina.

Era piccolissima, teneva le manine vicino al viso.

Aprì per un secondo gli occhi e non ci vidi più dalla gioia.

Era esattamente come lei, con gli stessi occhioni blu, più intenso di quello del mare, più bello di quello del cielo.

Aveva tre ciuffetti ricci di capelli sulla testa, e si contorgeva come un piccolo bruco nella copertina tra le mie braccia.

Mi ci persi a guardarla, mentre osservato tutti quei particolari che, avevo visto o rivisto e che, avevo fin da subito memorizzato.

Era una vittoria la mia, davvero grande.

Quattro anni fa, così, non mi ci sarei immaginato.

Ma non mi importava, volevo solo innamorarmi del mio batuffolo in quel momento.

Non mi accorsi di nulla, di tutto quello che avevo intorno, solo uno strano fischiettio sentivo nelle orecchie, mentre mi siedevo a terra felice, ed ammiravo quella che sarebbe stata, la mia gioia più grande.

~"Io non posso prometterti che ti salverò,
ma giuro puoi scommetterci che ci proverò.
Sono un perdente e tu sei tutto quello che ho.
Comunque vada non aver paura, io ci sarò."~

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