•Capitolo 4

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•Diana's Pov

Sorrise delicatamente sulle mie labbra e io feci lo stesso, é così fottutamente bello quando sorride...cazzo!

"Che hai paura di baciarmi Turner?" mi chiese accennando un sorriso malizioso alzando solo un angolo della bocca.

"No Thompson, so solo che é una presa in giro e che non c'é neanche il bisogno di 'impegnarmi' per baciati...tutto qui!" dissi con un velo di tristezza.

"E se io quel bacio lo volessi per davvero e non fosse stata tutta una presa per il culo? Come la mettiamo ora Diana?".. disse seriamente.

Cazzo gli prendeva a quel ragazzo me lo spiegate?

"Sì certo Edward, ma intanto guardami che faccio schifo e nessuno avrebbe veramente voglia di baciarmi.." ero stanca, quasi più della mia stessa vita.

"Questo lo dici te" sbottò lui stringendo i pugni.

"Sì, lo dico io, ma intanto lo pensate tutti..nessuno di voi si é mai preso la briga di dirmi il contrario.." sputai acida.

Azzerato, non sapeva più cosa dire.

"E invece io te lo dico, sei bellissima, non fai schifo e, e saresti perfetta, per me." disse molto più che sicuro di sé, al che io diventai di tutte le tonalità del rosso e abbassai lo sguardo.

"Allison, Edward, lei é la tua ragazza.." dissi in un sospiro, odiavo quell'arpia, con tutta me stessa.

"No, lei era, solo la mia puttana, Diana, nient'altro." disse con una smorfia di disgusto stampata in faccia.

"Dovrei crederci?" chiesi abbassando lo sguardo, trovando molto più interessante vedere la luce della finestra riflessa sul parquet.

"Devi, perché é la verità Diana." ammise guardandomi.

Io annui leggermente, gli stavo dando la mia fiducia, e avevo una brutta impressione al riguardo.

"La 'E' cosa significa?" chiese inarcando le sopracciglia, appoggiandosi al tavolo e accavallando i piedi.

"Errore, quello che sono..io, un fottutissimo errore." dissi in un sussurro, non ero sicura che avesse sentito, ma almeno lo speravo.

"Ti va di venire a cena da me stasera? Sono solo a casa." disse cercando di passare per tranquillo, ma non lo era..affatto.

"Ma che cazzo ti prende...cazzo ti sei fumato oggi? Perché prima per te non esistevo mentre ora addirittura mi baci e mi inviti a cena. Sai che mi fido poco di te, perché so che mi farai soffrire perché il tuo unico interesse é portarmi a letto..ma io non voglio, per me la prima volta deve essere speciale e non da dimenticare e ora per favore vattene che é tardi e se mia madre torna e ti vede mi gonfia e altre botte proprio non le voglio.." dissi dispiaciuta lottando contro la voglia di piangere e di urlare.

"Diana, ti prego, fammi spiegare, io ti voglio, io voglio che tu sia mia e.." prese un lungo respiro, si stava praticamente scorticando le dita.

Sentì una macchina sul vialetto e successivamente una portiera sbattere. "..e me lo dici domani okay?"

Lui annuì leggermente confuso, ma poi si rese conto di quello che stava per accadere e quindi non oppose resistenza quando lo presi per una manica e lo feci uscire dalla porta sul retro, non dandogli neanche il tempo di salutarmi.

Quando entrarono i miei in casa, io mi feci trovare ai fornelli a preparargli la cena.

Finito di mangiare, lavai i piatti e mi sorpresi di me stessa...avevo mangiato... mah le emozioni forti mi hanno dato alla testa.

Decisi di ficcarmi sotto le coperte. Davanti a me, solo la finestra che sboccava esattamente sulla casa dei Thompson.

Ora che ci facevo caso, la mia finestra era esattamente davanti alla finestra della camera di Edward..mazza che culo!

Non l'avevo notata fino ad ora, perché tenevo sempre le tendine a coprirla, ma da un po' di sere le spostavo e mi facevo rapire dalla bellezza della luna e delle stelle..

Spensi tutte le luci, decisa a guardare lì dentro...tanto per fare qualcosa.

All'improvviso vidi la porta aprirsi, la luce accendersi ed entrate lui in boxer.

Penso di aver perso il respiro per un po'. Era perfetto cazzo!
La tartaruga ben scolpita, i pettorali enormi come le spalle, e la 'V'..ragazzi quella cazzo di V mi aveva fatto perdere qualche battito.

Io ero vergine, ma giuro che se non lo fossi stata, me l'ero scopata seduta stante, ma con che coraggio, resta ancora un mistero.

Non mi stupiva che fosse il capitano di Lacrosse della Bridge High School.

Mi alzai velocemente dal letto e andai verso la finestra.

Dopo poco anche lui fece lo stesso..la aprì guardando dentro la mia e disse

"Hey che fai Turner mi spii?" disse e poi sorrise. "Cazzo!" fu tutto quello che riuscii a dire prima che entrambi scoppiassimo a ridere.

La sua risata era bellissima.. ok, lui era un sogno..il mio; ora che ci penso mi doveva dire qualcosa, ma questo non mi pare il momento.

Ritornai a letto e lui fece lo stesso..ci guardammo finché le grinfie della notte non ci inghiottirono e ci addormentammo.

["Sei una nullità Diana, non vali niente, Edward non sarà mai tuo...lui é mio lo sai!
A chi mai piacerai, guardati 65 kili di bruttezza, stupidità e grasso..lui ti sta solo illudendo, non ti vuole davvero e la cosa che vuole dirti é che sei una stupida ad avergli creduto...ricordalo puttanella..'

il cigno nero resta tale anche se gli strappano le piume'

..hahahahaha povera illusa" mi sputò addosso Allison.
Mi trovavo seduta per terra, con gli occhi viola dal pianto e la voce spezzata, mentre quella stronza mi trafiggeva con l'arma più dolorosa del mondo, le parole.

"No,n-noo!!" urlavo e mi dimenavo sotto il peso di quelle parole troppo vere per essere ascoltate da me, fragile come ero in quel momento..

É un sogno, solo un brutto sogno, Diana, datti un pizzicotto, forza..fallo.]

Mi svegliai di soprassalto, era solo un incubo, solo un incubo continuavo a ripetermi in testa.

Mi alzai dal letto, andai in bagno. Nello specchio c'ero io con gli occhi gonfi, la fronte sudata e i capelli arruffati.

Fortunatamente questa volta non avevo urlato, altrimenti sarebbe arrivata mia madre e si sarebbe messa a urlare che prima o poi mi avrebbe portata dallo psicologo, di nuovo. Tornai a letto, raccogliendo i capelli in un'alta e disordinata crocchia.

Poco dopo mi riaddormentai tra i ricordi di me ed Edward nella casa sull'albero.

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