•Edward's Pov
Mi sedetti sulla sedia accanto al suo lettino e lei mi guardò negli occhi e mi sorrise.
Le sorrisi anche io. Incapace di far altro.
La sua era una bellezza particolare. Non una di quelle che ti toglievano i vestiti. No.
Lei era l'unica capace di togliermi il respiro.
E lo faceva sempre.
Ogni sguardo, carezza...bacio.
Perchè la bellezza non sono i capelli lunghi...le gambe magre, la pelle abbronzata e i denti perfetti.
Fidatevi di me.
Bellezza è il viso di chi ha pianto e ora sorride...bellezza è la cicatrice sul ginocchio, da quando è caduta da bambina...bellezza sono le occhiaie quando l'amore non la fa dormire.
Bellezza è l'espressione sulla sua faccia quando suona la svegila la mattina...è il trucco colato quando esce dalla doccia...è la risata ad una battuta che solo lei capisce.Bellezza è quando i nostri sguardi si incastrano e non capisce più niente. È così tenera.
Bellezza è il suo sguardo quando mi vede. Quando le dico che la amo. Bellezza è il suo sorriso sghembo, a occhi bassi.
È il rossore che le colora le guancie quando la bacio.
Bellezza è quando piange e si arrabbia per le sue stesse paranoie.
Bellezza sono le rughe che il tempo la segneranno accanto a me.Bellezza è tutto quello che le esplode dentro e che a fatica riesce a proiettare fuori.
Bellezza è tutto quello che è riuscita a superare, pure con tutto il mondo contro.Bellezza è lei. Che si lascia vivere...dopo tutto. Ancora in piedi.
Era che se la mia vita era quella che era, lo dovevo a lei.
"Ti amo..." dissi e la vidi sorridere ed abbassare la testa. Un ricciolo biondino le ricadde in avanti e con un leggero soffio lo ricacciò al suo posto.
"Come stai?" mi chiese.
"Io bene...piuttosto.. Tu?".
Si irrigidì leggermente.
Si stampò un dolce sorriso sulle labbra e annuì con vigore.
"Benissimo." concluse.
Però comunque qualcosa non mi convinse in quelle parole.
"Quando potrò tornare a casa?"
"Non so...forse tra qualche giorno." risposi.
" Ma io sto bene." mugolò mettendo il broncio. Pareva una bambina. La mia bambina.
"Eri tanto ferita Diana. Hai perso tanto di quel sangue."
Abbassò lo sguardo e strinse forte i pugni.
"Perchè Diana?"
"Edward. Lascia stare. Non c'è niente da speigare o da sapere."
"Sì invece cazzo." urlai e mi alzai di scatto verso di lei.
Spaventata si rannicchiò piccola tra le coperte.
"Edward, mi son fatta tanto di quel male che, tu, neanche ti immagini." disse e i suoi occhi divennero delle languide pozze bluastre. Annacquate.
"Lo so. L'ho sempre saputo. Ma ora basta. Non devi farlo più."
"Certe volte è più forte di me. Non sono neanche io a decidere. Loro. Sono loro a farmelo fare.." disse e i suoi occhi si persero sull'intonaco bianco della parete alle mie spalle.
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{•Only together•}
Conto-"Ma io l'ho vista sai? Gli occhi di una sedicenne e lo sguardo di una cinquantenne..troppo dolore,troppe cose per una piccola creatura come lei."- -"Quegli occhi blu,come il mare...hai mai pensato a quante volte,la dentro ci é potuta annegare?"- -"...