•Capitolo 25

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Misi il caffè sul fornello, a momenti sarebbero arrivati Alex ed Ellie, a vedere la mia piccola Hal.

Era bellissima, proprio come lei, le assomigliava tantissimo.

Bionda, con gli occhi blu, aveva persino il suo stesso sorriso.

"Papà, papà!"

Mi abbassai di poco, due dentini bianchi mi sorrisero.

"Guarda" la presi in braccio, in mano teneva un foglio di carta.

"Cos'è?" chiesi.
Ma subito dopo capì, era inconfondibile, quello sguardo, quel sorriso. Erano indimenticabili.

"È la mamma." disse, toccò con il ditino i capelli di Diana disegnati, avvicinò il foglio alle labbra, e ci lasciò un piccolo bacio.

Le stampai un piccolo bacio in fronte.

La portai in salone, dove sul muro, c'erano appese alcune foto di me e di Diana, prima del parto.

Era bellissima, mentre sorrideva e si accarezzava la pancia, coi capelli ricci, lasciati sciolti sulle spalle.

L'anello di fidanzamento, ancora ben saldo sull'anulare.

"È bellissima." disse, coprendosi il viso con la manina. Quel gesto però, l'avevo visto un altro milione di volte.

Quando si ostinava a nascondersi da me, pensando di non essere all'altezza. Lei che invece, a quanto pareva, era anche troppo, per sopportare un mondo che, non era fatto per lei.

Meritava di volare libera, come una lucciola, meritava di stare leggere, senza pensieri.

Ma invece nessuno le aveva dato quello di cui aveva davvero bisogno. Neanche io. Che pensavo di poterla proteggere. Che pensavo di poterla salvare.

"Sì, lo è. Lo è sempre stata."

Si sporse verso la foto, ci poggiò le manine contro.

Le stava ammirando il sorriso. La stava squadrando da tutti i lati. Alla fine sorrise, arricciando il naso e scoprendo i dentini.

"Papà, ma lei adesso dov'è?"
"Vuoi sentirla?"
"Sì."
"Allora, dobbiamo andare in giardino."

La lasciai a terra e si mise a correre verso la porta scorrevole, anche impacciata era, come lei.

"Allora, per sentite la mamma, dobbiamo stenderci sull'erba e guardare in alto. Dobbiamo guardare il cielo Hal, le nuvole. Lei è lassù."

Haley alzò la manina verso il cielo.
"Ciao mamma" disse.

"Ciao amore mio. Come stai?" chiesi, come se, potesse rispondermi.

Una leggera brezza si alzò da terra, accostai Haley a me.

"Ci sta salutando anche lei." dissi.

"Mamma, ti voglio bene. Torni?"

Sorrisi, l'innocenza di Hal era bellissima.

"Non tornerà amore, gli angeli non la vogliono lasciare. Lei era troppo bella per starsene qui con noi."

"Ti manca?"
"Da morire."

Si alzò da terra e barcollando si poggiò al mio petto. Mi abbracciò il collo e per quanto piccola era, riuscì a coprirla tra le mie braccia.

"Papà? Perché è andata via?"

"Lei non se n'è mai voluta andare. Quando sei nata, mamma era davvero felice. È stato forse l'unico momento in cui, è stata davvero felice.
Solo che lei era piccola, proprio come te, ed era forte anche, ma a quanto pare non abbastanza. Se n'è andata sorridendo Hal. Se n'è andata dicendoci che ci amava."

Ed era vero.

"Perché lei è bella e sarebbe bella anche se fosse brutta.
Perché lei è mia e sarebbe mia anche se fosse di qualcun altro.
Perché io e lei, anche da lontani, siamo sempre noi."

Erano passati quattro anni, e ancora mi sembrava di sentire la sua voce che mi sussurrava dolci parole mentre cantavo, di sentire le sue mani che mi accarezzavano piano la schiena prima di addormentarsi l'uno abbracciato all'altra, di sentire il suo respiro sul collo ogni volta che facevamo l'amore, di sentire la sua risata buffa mentre guardava Scrubs alla televisione, di sentire le sue labbra che sapevano di miele sulle mie.

Perchè a volte mi tornava in mente. Ripensavo a quel noi mancato che mi si era appeso al cuore, a volte mi ritrovavo il suo sguardo appiccicato agli occhi.

A volte la sua mancanza mi prendeva a pugni lo stomaco, il suo sorriso mi rimbombava ancora in testa. A volte il pensiero di lei era più violento e prepotente di qualunque "no", e mi divorava. E mi schiacciava. Mi annientava. A volte me la ritrovavo nei film, nei libri, nelle canzoni, nelle poesie.

A volte l'eco della sua risata mi riemerge dai ricordi e mi vibra nel cuore, e nello stomaco, e nei polmoni e mi si incastra in gola.

Perché a volte il desiderio di te, Diana, diventa lancinante. Mi acceca, mi corrode, mi spezza e mi porta via.

Pian piano ci sto facendo l'abitudine con l'averti dentro, con il vederti in ogni cosa, con il portati con me, ovunque vada.

Perchè noi torneremo a toccarci, a toccarci con gli occhi, col cuore. Ma per il momento ci limiteremo a sfiorarci col pensiero in un fugace attimo che sa di amore, che sa di noi.

Perché ancora ti tengo incastrata dentro di me, nei miei occhi, nella mia bocca, nelle mie orecchie, perché in ogni parte di me, ce n'è una di te.

Perché hai sempre avuto ragione, amore mio.

Tutte le cose belle hanno una fine, e tu Diana, sei stata la mia.


~"Pensavo a me col mondo in mano ma senza te dov'è che vado?

con tutta questa voglia di brillare su in cielo e di scordarmi chi ero senza di te!

Pensavo a te col mondo in mano ma senza un noi dov'è che andiamo?

Con tutta questa voglia di brillare so che se c'è da brindare voglio farlo solamente con te!"~


||•The end.•||

~Demy☆


{•Only together•}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora