CAPITOLO 4

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JULIET POV

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JULIET POV

«Chi vuoi che io sia?» domanda il ragazzo seduto sotto di me, stringendomi la vita con le mani.

Non so come, ma siamo finiti nel bagno del bar.

«Stai bene?».

E poi, non ricordo più nulla.

Sbuffo infastidita quando per l'ennesima volta mi ritrovo a scalciare una bottiglietta di birra vuota.

Non sopporto questo posto, è sporco e le persone che ci vivono non mi ispirano nessuna simpatia, come quel ragazzo conosciuto ieri sera al bar.

Mi sono fatta trasportare dall'euforia dovuto all'alcol, ma per fortuna mi sono fermata in tempo.

O Almeno, questo è quello che spero sia successo.

In verità, per quanto provi a sforzarmi, non riesco a ricordare in maniera nitida i dettagli di ieri sera. Suppongo che me ne sia andata, non sarebbe da me fare certe cose in luoghi pubblici.

Vero?

Mi ricordo intenta a proseguire a passo lento verso il bagno, lui che mi seguiva senza distogliere gli occhi da me, e le luci soffuse del locale.

Lui aveva preso posto sulla tavoletta del bagno.
E un altro dettaglio che ricordo bene è il modo in cui mi sono messa a cavalcioni su di lui, testandogli il petto possente.

Ma poi?

Poi non ricordo più nulla.

Mi sono rimasti solo dei ricordi sfocati. Sono tornata a casa scortata in un auto, più precisamente in un taxi poco grazioso.

Da quel momento, è stato mio fratello a mettermi al corrente. Era sul portico, ed era venuto a recuperarmi, riscoprendo che la corsa era già stata pagata.

Che sia stato quel ragazzo a pagare il tassista?

Non mi è sembrata una persona troppo simpatica per fare una cosa del genere.

In ogni caso non voglio più pensare a ieri sera, e a ciò che ho probabilmente fatto. Tanto non lo rivedrò mai più.

«Perché questo gelato è così strano?» faccio quell'osservazione, rivolta verso mio fratello.

Alex è ancora parecchio arrabbiato per le condizioni in cui sono tornata a casa ieri sera.

È da stamattina che mi tiene il broncio, quindi gli ho proposto una tregua, offrendogli un gelato.

Faccio una smorfia di disappunto mentre porto alla bocca il mio cono gelato al gusto fior di latte e nocciola, la mia combinazione preferita da quando sono bambina.

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