Juliet e Alex sono gemelli, abituati alla ricchezza e alla comodità di New York saranno ben presto catapultati in una nuova realtà. A causa dei loro genitori dovranno trasferirsi a Chicago, più precisamente nel South Side.
Ovviamente loro non c'ent...
Prima di iniziare. Vi ricordo che la storia tocca temi sensibili che potrebbero disturbarvi 💜
Seconda cosa: Preparatevi🦋
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There is tension in between us. I just wanna give in
JULIET POV
Sbatto ripetutamente il pugno sulla porta chiusa, richiamando a gran voce il nome di mio fratello. «Alexander vedi di aprire o sfondo tutto!»
Ovviamente non mi risponde. Si è chiuso in camera, e purtroppo mamma mi ha chiesto la gentilezza di chiamarlo visto che lo vuole al suo fianco.
Non si sente nemmeno un po' in colpa a lasciarmi dietro questa porta? Ovviamente no, o mi avrebbe già aperto.
All'ennesimo richiamo a vuoto, decido di fare un passo indietro. «Provaci tu Monica» sospiro spazientita.
Monica si avventa sulla porta, battendo piano e parlando con voce più mite. «Alex tesoro, puoi aprirmi?».
Dopo qualche attimo si sente un botto provenire dalla stanza, che mi mette sull'attenti. E se fosse caduto e si sia fatto male?
«Alex ti prego apri» mi ritrovo a supplicarlo.
Poco dopo il ragazzo apre l'anta, palesandosi davanti allo stipite. Si è sbottonato il colletto della camicia, e la cravatta che è stato costretto ad indossare è lasciata sciatta sul suo collo. «Che c'è?».
«Mamma ha detto che ti vuole di sotto, lo sai com'è fatta...» spiego distaccata, mentre i suoi occhi gelidi mi perforano la pelle.
«Scusa pensavi che stessi chiedendo a te? Colpa mia» dice, alzando entrambi i palmi in segno di resa. Sposta lo sguardo su Monica, con un sorriso dolce a incurvargli le labbra. «Mamma mi vuole di là quindi?».
La donna annuisce riservando un'occhiata triste a entrambi. «Per favore, risolvete i vostri problemi o ve ne pentirete».
Incrocio le braccia al petto torturandomi l'interno guancia con i denti. Se fosse per me mi getterei tra le braccia di mio fratello in questo stesso momento, ma lui sembra fermissimo nella sua posizione.
«Non ho intenzione di chiarire con lei finché non capirà il suo errore».
Non è giusto che sia l'unica tra i due a provarci. Non è giusto che mi riservi questo atteggiamento.
«Prima dovresti capire tu i tuoi» ribatto secca.
Lascia scivolare la mano sulla maniglia. «Ciao Juliet» mi saluta senza emozioni, chiudendo la porta.
