CAPITOLO 11

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PHILIP POV



Where i can cover my face.

Mormoro le parole che provengono dalla cassa, che emette a tutto volume la canzone dei Surf Curse. Prendo posto sul divano armeggiando con il tabacco e richiudendolo in una cartina trasparente.

Don't cry, i'm just a freak

Un anno fa, mentre David mi stava accompagnando a scuola in macchina, scoprì dell'esistenza di questa canzone grazie alla radio.

Da allora è diventata il mio medicinale preferito. Almeno una volta al giorno sento la necessità di ascoltarla e farmi travolgere dalle parole e dalla sua melodia.

Inizialmente ignoravo il motivo per cui mi piacesse così tanto.

Poi compresi.

Dopo cinque, sei e sette ascolti capì: forse mi piace così tanto perché mi rappresenta.

Forse è brutto da dire, ma mi sento un mostro, e come i mostri non provo più nulla, né amore e né perdono.

Tutto ciò che rimane in me è sbagliato.

Ho un carattere che porta all'autodistruzione, non mi manca mai la voglia di attaccare briga o rispondere male alle persone per poter ricevere odio.

Perché tendo a farmi odiare?
Semplice, meglio farsi odiare e non provare nulla, piuttosto che legarsi a qualcuno e perderlo in un battito di ciglia.

Le uniche due persone a cui permetto di starmi accanto sono i miei due migliori amici. Anzi, meglio direi i miei fratelli. David e Thomas.

Con loro è impossibile farmi odiare perché siamo legati da così tanto tempo che non saprei nemmeno più respirare se loro non ci fossero.

Inoltre sono sicuro al cento per cento che non mi abbandonerebbero mai.

Solo loro due.
Le altre persone invece mi abbandonerebbero da un momento all'altro, proprio come fa lei.

Lei.

La donna dai capelli biondi e gli occhi da cerbiatta, che è anche mia madre. Che con i suoi gesti gentili e il carattere spiccante era riuscita a stregare mio padre, e poi da un momento all'altro lo ha abbandonato. E con lui me.

Ogni anno, ogni cinque mesi, o quando vuole lei, si ricorda di avere un figlio.

La scena è sempre la stessa, e finisce sempre nella stessa identica maniera. Come un film di cui si sa già la fine.

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