DAVID POVCammino a passo svelto, stringendomi all'interno della mia giacca di pelle.
L'aria questa sera è fresca e frizzante, segno che è arrivato ufficialmente Ottobre. Il cielo è ormai scuro, permettendomi di muovermi agile nell'oscurità.
Le strade sono deserte, fatta a eccezione per qualche presenza. I soliti uomini di mezza età chiacchierano fuori da un bar, qualcuno porta a spasso il cane, e dei bambini si attardano a giocare a pallone.
Devono aver perso la cognizione del tempo, dato l'orario. Mi perdo, nostalgico, ad ammirare quel gruppetto che si passa la palla per strada.
I ricordi iniziano a bussarmi alle pareti del cuore.
Ripenso a quando mi attardavo con Philip e Thomas a giocare a calcio per le vie malandate. Ci passavamo il pallone, improvvisando delle partite tra risate e polvere.
Un angolo della bocca mi si incurva all'insù.
Quanti palloni si sono sgonfiati sotto le ruote delle macchine, e quanti soldi Tom ha chiesto a suo padre per comprarcene di nuovi.
Suo padre era sicuramente il più bonario tra i tre, nonostante passasse le giornate ad affogare nel dolore a causa della perdita della moglie.
Malgrado ciò, cercava di essere presente nella vita del figlio. Ci comprava i palloni, ci scortava in macchina per raggiungere la gelateria più buona del posto e ci dava sempre ottimi consigli.
Con lui nei paraggi non avevo troppa paura di mio padre.
Per anni ho invidiato Thomas e il rapporto che aveva con il suo vecchio.
Ogni tanto prendeva anche le mie difese.
«Ronald è solo un bambino, smettila di trattarlo così».Ricordo ancora quella frase.
Per la prima volta un adulto aveva pronunciato parole di sostegno per me. Non era mai accaduto prima.E ora lo stronzo di mio padre è ancora in vita, mentre quello di Thomas è seppellito sotto terra. Il mondo funziona male.
I bambini davanti a me continuano a giocare.
Uno per poco non inciampa sulla palla.Sorrido al ricordo di quante sbucciate di ginocchio mi procuravo pur di vincere le partitelle.
Quanto mi mancano quei momenti.
Le giornate trascorse in giro con i miei due migliori amici. I pomeriggi a giocare a pallone, le sere passate nella piscina abbandonata a provare le prime canne, e le notti in cui ci recavamo nel nostro skate park di fiducia per imparare nuove acrobazie con lo skateboard.
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Finally i found you
Teen FictionJuliet e Alex sono gemelli, abituati alla ricchezza e alla comodità di New York saranno ben presto catapultati in una nuova realtà. A causa dei loro genitori dovranno trasferirsi a Chicago, più precisamente nel South Side. Ovviamente loro non c'ent...