Juliet e Alex sono gemelli, abituati alla ricchezza e alla comodità di New York saranno ben presto catapultati in una nuova realtà. A causa dei loro genitori dovranno trasferirsi a Chicago, più precisamente nel South Side.
Ovviamente loro non c'ent...
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BETTY POV
Drin Drin
Come ogni mattino, quell'aggeggio infernale sprigiona il suo trillo metallico per tutta la stanza.
Mi tappo le orecchie, accartaciandomi su me stessa.
Se la ignoro magari smette di suonare. Ma purtroppo quella non demorde, continuando a squillare senza tregua.
Maledico la me di ieri sera.
Avevo deciso di situare la sveglia a tre metri dal mio letto. Più precisamente si trova sulla mia scrivania.
Pensavo che sarebbe stato un piano perfetto, così mi sarei dovuta per forza sollevare dal materasso e scattare in piedi.
Ma ora mi sembra un'idea terribile.
Sbuffo spazientita, costringendomi ad alzarmi.
«Ho capito, ho capito» borbotto innervosita, mentre mi dirigo verso la sveglia.
Finalmente la spengo beandomi di un attimo di silenzio.
Mi massaggio le tempie pulsanti. Ieri ho fatto notte bianca per studiare, quindi dire che sono stanca è riduttivo.
Con il capo chino cammino verso lo specchio a figura intera. Vorrei sotterrarmi dalla vergogna quando studio le condizioni in cui sono.
I capelli sono raccolti in una crocchia ormai sfatta. Dei ciuffi scappano dalla presa, e addirittura delle ciocche ricadono ondulate sulla schiena.
Gli occhi, ora spenti, sono marchiati da due belle occhiaie, mentre le guance sono rigate dal segno del cuscino.
Mi scappa uno sbadiglio mentre il dolore alle tempie si accentua.
Sono riuscita a dormire solo tre ore questa notte.
Ma non vedo alternative.
Passo le mie intere giornate a scuola per portare avanti tutte e quattro i club di cui sono il capo. In aggiunta a questo, ho gli allenamenti con le cheerleader. Per non parlare dell'abbonamento che ho fatto in palestra, che sicuramente non posso non sfruttare.
L'unico momento libero per studiare è la sera.
Non mi sento per niente in forma. Il mal di testa mi costringe a chiudere gli occhi, mentre frugo nell'armadio alla ricerca dai vestiti da indossare.
