c i n q u e

227 22 20
                                    

"Quindi Luke, tu ed Elizabeth siete compagni di laboratorio?" mio padre guardò Luke sospettoso.

La cena è stata uno dei momenti più imbarazzanti che abbia mai vissuto. Luke e io eravamo seduti vicini, mia mamma e Liz dal lato opposto al nostro, e mio papà a capotavola.

"Sì, uh, è davvero brava in scienze." rispose Luke. Mi sforzai di non ridere, perché Luke era migliore di me in quella materia, io ero senza speranze, anche se in qualche modo riuscivo a prendere A.

Luke mi rivolgeva qualche volta occhiate come se stesse dicendo 'aiutami', ma io mi limitavo a sorridergli e guardare il piatto. Mio padre continuò con le domande, e ogni volta che Luke rispondeva, trovava un modo per farmi un complimento. Anche per domande come 'il tuo cibo preferito', una delle cose più divertenti mai sentite.

Avevamo deciso di non dire a nessuno del fatto che uscivamo insieme, considerato che avevamo iniziato quindici minuti prima, e questo avrebbe reso le cose ancora più imbarazzanti.

Quando la cena fu terminata, i nostri genitori continuarono a parlare, io e Luke li guardavamo impazienti. Alla fine mi stufai di aspettare e afferrai la mano di Luke.

"Noi andiamo." dissi, ma nessuno ci prestò attenzione.

Portai Luke al piano di sopra, lungo un corridoio e poi nella mia stanza.

"Hai una bella casa." disse Luke.

"Grazie, ma dovresti complimentare i miei genitori, non me. Non mi potrebbe importare di meno di questa casa." alzai gli occhi al cielo. Luke si morse il labbro mentre mi guardava. Ricorda cosa mi aveva detto poche ore prima sull'alzare gli occhi al cielo. Gli rivolsi un sorrisino e lui mi guardò male. Ci fissammo per un po', finché io non scoppiai a ridere. Luke scosse la testa e mi afferrò i fianchi. Strillai sorpresa quando mi tirò verso il suo petto.

Rimanemmo in piedi, fermi in quella posizione, per cinque minuti, finché Luke iniziò a contorcersi.

"Oh mio dio, odio questa fottuta camicia." si lamentò. Sussultai per il suo linguaggio, ma lui sembrò non accorgersene. Iniziò a sbottonare la camicia che stava indossando, ma lo bloccai.

"Che stai facendo?" chiesi, afferrando la sua mano.

"Ho una maglia sotto questa, non preoccuparti." Luke mi sorrise tranquillo, e continuò a sbottonare.

Stavo per alzare ancora gli occhi al cielo, ma all'ultimo mi fermai. Luke lo notò e ridacchiò da solo, mentre io lo fulminavo con lo sguardo. Lanciò la camicia per terra, rivelando una maglietta nera.

"Solo nero?" lo guardai sconvolta.

"Solo nero." alzò le spalle.

"Perché non indossi vestiti colorati? Tipo il rosso. Scommetto che staresti bene in rosso." scherzai.

"Sicuramente non il rosso, sarebbe come se richiedessi attenzioni." Luke praticamente rabbrividì all'idea di essere al centro dell'attenzione.

"Sei ridicolo." lo presi in giro.

"Tu sei anche più ridicola." rispose Luke.

"E perché dovrei esserlo?" aggrottai le sopracciglia scherzosa. Realizzai solo allora che io e Luke eravamo pericolosamente vicini, i nostri nasi si sarebbero toccati se fossi stata alta quanto lui.

"Sei d'accordo ad uscire con me." Luke mi sorrise.

"Oh, wow, allora direi che ogni ragazza a scuola è ridicola." sottolineai.

"Perché?" Luke alzò un sopracciglio, abbassando la testa al mio livello.

"Perché sarebbero tutte d'accordo ad uscire con te. I cattivi ragazzi sono molto 'in' ora." risi.

mr. punk rock - l.h. au (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora