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⚠️ AVVISO LETTORI ⚠️
Il seguente capitolo presenta scene esplicite.

Io e Jannik scegliemmo di salire su per le scale dell'hotel, senza aspettare gli  ascensori. Correvamo gradino dopo gradino, mano nella mano, contando i passi che ci separavano da quello che, di lì a poco, sarebbe diventato il nido del nostro amore. Una volta giunti sulla porta della suite di Jannik, il ragazzo cominciò a cercare con foga la tessera magnetica che ci avrebbe permesso di entrare.

-Cazzo, dove l'ho messa?-
Il rumore metallico della tessera che cadeva sul pavimento ci fece sorridere. Avevamo tra le mani la chiave che ci avrebbe permesso di perderci nei sentimenti che avevamo represso per fin troppo tempo. Non appena chiusa la porta alle spalle, mi precipitai sulle labbra del ragazzo con foga, quasi a voler assaporare ogni centimetro quadrato della sua bocca. Le sue mani correvano veloci sulla mia schiena, calde come al solito, cercando l'orlo della mia solita polo bianca. Facemmo cadere una sedia, tanto eravamo presi dal prenderci a vicenda.

-Sei sicura? Nel senso... possiamo aspettare se tu non vuoi. Non voglio metterti pressione, tantomeno forzarti. Abbiamo tempo...-
Mi colpì molto quel suo gesto rispettoso, a differenza della metà dei ragazzi con cui ero uscita, non che avessi avuto molte relazioni. Non ero abituata ad essere aspettata, quasi tutte le mie frequentazioni si interrompevano perchè non riuscivo ad andare oltre dopo solo qualche uscita. Non concepivo il concedersi facilmente, anche perchè non faceva proprio parte di me. Avevo troppa vergogna del mio corpo per mettermi a nudo senza approfondire una conoscenza. Jannik, senza che io dicessi nulla, aveva capito tutto questo.

-Jan, voglio farlo- risposi decisa, senza nemmeno pensarci su.

Jannik annuì e continuò a baciarmi con dolcezza. La maglia del ragazzo cadde sul pavimento in men che non si dica, permettendomi di ammirare gli addominali scolpiti e la pelle chiara, tappezzata di piccole lentiggini come costellazioni nel cielo di Agosto. La mia polo raggiunse la t-shirt di Jannik, mentre ci avvinavamo sempre più all'enorme letto king size della suite. Passo dopo passo, un indumento differente lasciava i nostri copri, mettendoci a nudo lentamente.

Eravamo nudi, completamente. Le labbra di Jannik esplorarono ogni angolo del mio corpo, per poi tornare a cercare con ardore le mie. I nostri colpi caldi si unirono in un atto d'amore sensuale, caldo, a tratti più intenso. Mi abbandonai completamente, permettendogli di esplorarmi del tutto. I riccioli sudati e scompigliati gli ricadevano sul volto, mentre si lasciava andare a gemiti di piacere.  Le mie unghie si approfondarono nella carne della sua candida schiena, mentre allacciavo le gambe attorno alla sua vita.

Inarcai la schiena e mi abbandonai all'orgasmo, mettendomi a nudo del tutto.

Jannik, in quel momento, aveva rappresentato una piccola parentesi  di felicità arancione, in mezzo al grigiore della mia monotona vita.

Eravamo sdraiati, uno accanto all'altro. Eravamo stanchi, ma completamente ubriachi di piacere e felicità. Non potevo negare di aver desiderato quel momento di intimità fin dalle prime nostre chiacchierate. Finalmente e inaspettatamente, i nostri corpi si erano uniti e, soprattuto, completati. Io ero razionale, rigida, rigorosa, intimorita dai miei stessi sentimenti. Jannik mi aveva insegnato a lasciarmi andare, a mettermi in gioco anche quando la vittoria non è così scontata, a rischiare tutto quando in gioco c'è la serenità.

-A che pensi?-
Il mio flusso di pensieri fu interrotto dalla voce leggermente roca di Jannik. Avevo ancora impressi nella mente i suoi gemiti di piacere.

-A tutto, credo-
Rotolai fino a ritrovarmi faccia a faccia con il ragazzo. Gli lasciai un leggero bacio sul naso, per poi cercare le sue mani.

-Che intendi?-
I suoi occhi cercarono i miei.

Drop Shot | Jannik Sinner Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora