Capitolo 1🎀

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"Io mi rifiuto di prendere parte a un incarico del genere!" precisò la ragazza con tono deciso. "Ne va della mia immagine come agente."

"Per quanto mi riguarda, puoi piangerti addosso quanto ti pare. Io ti ho già detto le cose come stanno."

L'uomo non gradì affatto il linguaggio decisamente colorito della sua sottoposta. Anzi, questo lo spinse a impuntarsi ancora di più sulla sua decisione.

"Sei giovane, inesperta e troppo irascibile. Ti farà solo bene accettare questo incarico. E, per la cronaca, non è affatto un compito da due soldi, anzi—"

"Non mi interessa!" lo interruppe lei bruscamente. "Dammi qualcos'altro, ma di certo non marcirò in una casetta insieme a un principino che non sa stare buono per cinque secondi! È umiliante ridursi a fare la babysitter! Quanti anni avrà? Undici? Dodici? Con tutti i soldi che hanno potrebbero permettersi una tata, visto che è di quello che hanno bisogno, non di un agente dei servizi segreti."

La pazienza della ragazza era ormai al limite. Si sentiva umiliata. Aveva lavorato duramente per entrare nei servizi segreti, rinunciando a una vita normale come quella di qualsiasi altra ragazza della sua età. I suoi superiori le avevano sempre riconosciuto talento e abilità fuori dal comune. E ora? Dopo tutti gli sforzi, il primo incarico assegnatole era quello di badare a un ragazzino viziato?

"Se mi lasciassi parlare anziché infuriarti come sempre, magari capiresti che questo non è un incarico da poco," sbottò l'uomo. "Dovrai prestare attenzione ventiquattro ore su ventiquattro, non potrai distrarti nemmeno per un secondo. Stiamo parlando del figlio del Presidente, non di un ragazzino qualsiasi! E non è un bambino, ma un adolescente, poco più giovane di te, costantemente esposto a pericoli."

"Ah, quindi dovrei sentirmi più appagata perché è un adolescente? Ancora peggio!"

Y/N Y/S aveva vent'anni ed era orfana di entrambi i genitori. L'agente Kim Ye Joon, un tempo amico stretto della sua famiglia, l'aveva presa sotto la sua ala. Per lui, era stato quasi un dovere proteggerla e guidarla. Y/N era una ragazza incredibilmente perspicace, con doti intellettuali e fisiche fuori dal comune. Un vero diamante grezzo che l'intelligence coreana era pronta a sfruttare. Tuttavia, la sua giovane età e il suo carattere irascibile rappresentavano un ostacolo. Ye Joon riteneva che avesse ereditato dal padre la scarsa pazienza e il temperamento impulsivo. E proprio per questo motivo, non la riteneva ancora pronta per un incarico di alto livello.

Come primo incarico ufficiale, avrebbe dovuto "tenere a bada" il figlio del Presidente della Corea del Sud, Yang Jungwon. Un ragazzo ribelle, noto per mettersi spesso nei guai e gettare suo padre in situazioni imbarazzanti davanti ai telegiornali.

"Non mi interessa se non vuoi farlo," dichiarò Kim Ye Joon con fermezza. "Un buon agente impara ad accettare qualsiasi compito gli venga assegnato dai superiori."

"Oh certo, quindi se ti chiedono di rotolarti nella merda, obbedisci?" ribatté Y/N con sarcasmo.

Ecco, lo stava facendo di nuovo. La sua rabbia repressa si manifestava nel modo più impulsivo possibile. Forse era il risultato della sua infanzia difficile, o forse semplicemente dell'addestramento che aveva ricevuto. Fatto sta che quello era il suo modo di comunicare. E, per quanto potesse sembrare dura nei modi, Y/N teneva molto al suo mentore e al suo lavoro. Kim Ye Joon lo sapeva bene.

Era stato lui a intercedere presso il Presidente Yang Suk-Yeol. I due erano amici di lunga data, e durante un incontro privato, il Presidente gli aveva confessato la sua preoccupazione per Jungwon.

Il ragazzo tornava spesso ubriaco a casa, scappava, andava male a scuola, non aveva ambizioni. L'unica cosa che gli interessava era uscire con il suo gruppo di amici. Non capiva il pericolo a cui era esposto. L'episodio più grave era avvenuto quando era stato rapinato fuori da un club. Per fortuna, ne era uscito illeso. Ma la prossima volta? Un coltello in pancia, o peggio, non glielo avrebbe negato nessuno.

"Torna ad allenarti," ordinò Kim Ye Joon. "Domani incontrerai il Presidente e suo figlio. Spero che ti facciano iniziare il prima possibile. Così magari ci penserai due volte prima di rispondermi in quel modo."

Il mentore lasciò la stanza furioso, mentre Y/N, a sua volta irritata, si immerse nel suo allenamento pomeridiano. Cercò di sfogarsi il più possibile, così da evitare incidenti diplomatici il giorno dopo.

Il mattino seguente

Y/N e Kim Ye Joon erano in macchina, diretti alla Casa Blu, la residenza del Presidente.

"Spero tu abbia riflettuto sulla discussione di ieri," disse l'uomo mentre guidava.

"Più o meno," rispose lei, incrociando le braccia.

Era ancora arrabbiata. Non sopportava l'idea di dover fare da babysitter a un privilegiato viziato che credeva di poter fare tutto ciò che voleva solo perché aveva soldi e potere.

"Bene. Guarda, siamo arrivati. Bella la Casa Blu, vero?"

Y/N spalancò gli occhi.

"Beh, poco ma sicuro. Sarebbe bello vivere qui..."

Parcheggiarono nel garage sotterraneo. All'ingresso, alcune guardie del corpo e la segretaria del Presidente li accolsero. Ovviamente, non dall'entrata principale. La residenza era enorme, con diversi ingressi, un giardino immenso e perfino una fontana.

"Si trattano bene..." pensò Y/N.

Li accompagnarono in un salone lussuoso. Era più grande del doppio del suo appartamento. Seduto sul divano, con un'aria annoiata e scocciata, c'era lui.

Yang Jungwon.

"Ma guardate un po' chi è venuto a trovarmi!" esclamò il Presidente Yang, alzandosi per accogliere l'amico. "Kim Ye Joon! Sono molto felice di vederti, grazie per l'aiuto."

Poi abbassò la voce, affinché suo figlio non potesse sentirlo.

"Mi hai colto in un momento disperato, se devo essere sincero."

"Non preoccuparti, Suk-Yeol. La mia junior è molto tenace. Sono certo che non avrà problemi."

"Non metto in dubbio le capacità di questa graziosa ragazza. D'altronde, l'hai cresciuta tu. Ma mio figlio... è diventato la peggior versione possibile di se stesso. Mi sento un fallimento come padre. Non so nemmeno più come sgridarlo. È colpa mia. Non l'ho cresciuto come avrei dovuto."

Kim Ye Joon sorrise.

"Non farti ingannare dal fascino dolce di Y/N. I fiori più belli sono sempre quelli velenosi."

Poi tornò a un tono di voce normale.

"Prego, accomodatevi. E... signorina, mi può ripetere il suo nome? Così anche mio figlio può sentirlo."

Y/N si riscosse dal suo stato di shock. Oh. Mio. Dio.

"Y/N Y/S, signore. È un onore incontrarla."

"È meno onorevole dover badare a suo figlio, cazzo."

"L'onore è tutto mio, cara. Yang Jungwon! Non fare come al solito, almeno oggi. Presentati!"

"Ciao."

Borbottò il ragazzo, senza degnarla di uno sguardo.

Stronzo.

"È inutile che fai quella faccia, mio caro," disse il Presidente con un sorriso. "Non mi sembra il modo di accogliere la tua nuova coinquilina."

"CO-SA!?"

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[ENHYPEN] ~ the spy {jungwon ff}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora