CAPITOLO 6 - Nome

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La giornata passò in fretta e, per cambiare aria, se così si può dire, decisi di uscire quella sera. Avevo messo anche un vestito che mi piaceva molto, era rosso scuro, con una gonna lunga, stretto in vita e con una bella scollatura.

Arrivai ad un circolo molto famoso a Pentagram City. Era enorme e molto elegante, i demoni erano tutti ben vestiti, alcuni erano occupati a giocare, altri a bere, a discuterne o a ballare.

Appena entrai nella sala mi sentii osservata, anche se nessuno si stava concentrando su di me. Decisi che era solo un impressione e continuai a camminare verso il bancone. Mi sedetti su uno sgabello e presi qualcosa da bere, scambiai due parole con il barista, si chiamava Husk.

Stavo ridendo ad una sua battuta quando, all'improvviso, si fece serio e abbasso lo sguardo. Sentii una mano fredda dietro la schiena e d'istinto mi voltai per dare un schiaffo a chiunque fosse stato. Ma afferrò la mano a pochi centimetri dalla sua faccia e mi resi conto solo in quel secondo che era Alastor.

"Alastor mi ai fatto spaventare! Che ci fai qui?"

"Vengo spesso qui" rispose secco. "Ti va di ballare?" Allungo la mano e aspettò che la prendessi.

L' Afferrai e andammo a ballare insieme un lento.

"Come fai a sapere chi sono?" Chiesi quasi sussurrando, ero indecisa se chiederlo o no.

"Non capisco cosa intendi. " Stava facendo finta di niente incredibile.

"Lo sai benissimo. Come facevi a sapere che lavoravo in teatro."

"Aaah quello..." Mi stava prendendo in giro. "Bè non è stato difficile riconoscere l'assassino di quell' idiota." Pronunciò quelle parole con così tanta rabbia.

"Ma che stai dicendo."

"Il tuo capo. Ho avuto l'onore di conoscerlo." Sembrava davvero odiarlo tanto. "Ogni volta parla di questa ragazza, di quanto abbia rovinato tutto. Non è così difficile fare due più due."

Rimasi in silenzio, non sapevo cosa dire.

"Ma ai fatto bene Odette. Quel bastardo doveva morire." Pronuncio il mio nome come se fosse sacro. Il cuore mi batteva all'impazzata, erano anni che non sentivo nessuno chiamarmi così. Eppure non credo che qualcuno abbia mai pronunciato il mio nome in quel modo.

Nel frattempo il ballo finì "scusami un attimo, vado a prendere un po' d'acqua."
Camminai velocemente verso un'altra stanza cercando di prendermi un attimo per stare da sola.

Non pensavo di incontrarlo qui, non pensavo di avere questa conversazione, non pensavo nemmeno che qualcuno mi avrebbe più chiamata Odette.

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Ciao! In realtà non ho molto da dire.
Non vedo l'ora di scrivere il prossimo capitolo

Rosso Sangue // Alastor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora