Rosso Sangue // Alastor

CAPITOLO 13 - Visita

Passarono 3 settimane dalla prima volta che parlammo del piano e il teatro era finalmente finito (con ovviamente l'utilizzo della magia). Io e Alastor continuammo a vederci, in questo mese, per parlare del teatro, ma niente che richiedeva molto tempo.

Finalmente era arrivato il giorno in cui Alastor mi avrebbe fatto vedere l'edificio. Poi, ovviamente, lo feci vedere anche a Rosie. Ma Alastor insistette per farmi fare il primo giro da sola con lui.

Quella mattina mi recai presto al palazzo dove lavorava. Da lì salimmo in una macchina e prima di scendere Alastor mi bendò, mi aiutò a scendere e mi posizionò delicatamente dove voleva.

"È arrivato il momento Odette." Mi sussurro prima di levarmi la benda.

Era meraviglioso, non sapevo cosa dire.
Persino il giardino era perfetto.
Dopo un bel po' di tempo applicato per guardare l'esterno finalmente entrammo nella struttura. L'atrio era meraviglioso ed enorme, c'erano due scale che si univano in una man mano che si saliva, un lampadario di cristallo enorme ed era tutto così bello che non avrei potuto in alcun modo immaginarlo.

Mi voltai a guardarlo ma non dissi niente. Lui mi prese la mano e mi fece vedere tutta la struttura, ogni posto.
Quando pensavo che fosse finito disse che in realtà aveva aggiunto una stanza enorme nei sotterranei. Era una stanza da gioco, con l'angolo bar, i tavoli da biliardo, le roulette e molta altra roba.

"Non smetti mai di sorprendermi." Dissi con un sorriso enorme avvicinandomi al tavolo della roulette. Ero davvero felice.

Si avvicinò anche lui dietro di me appoggiando le sue mani sui miei fianchi e facendo appoggiare la mia schiena sul suo petto. "Direi che un premio me lo sono guadagnato." Disse per poi iniziare a baciarti.

Ad un certo punto sentì la sua lingua premere all'entrata delle mie labbra e la feci entrare ricambiando. Nel frattempo iniziò a spogliarmi e spogliare se stesso. Mi lasciò solo in intimo e lasciò cadere il suo pantalone con la cintura.

Mi prese in braccio e mi fece sdraiare sul tavolo della roulette con lui sopra di me. Mi levò anche il reggiseno con i denti e iniziò a baciarmi il seno stringendolo con le mani. Lentamente iniziò a baciarmi il corpo scendendo fine alle mutande e sfilando anche queste con i denti. "Cazzo quanto mi eri mancata Odette."

Ritornò a baciarmi il seno e con una mano mi mise le gambe intorno alla sua schiena. Entrò all'improvviso dentro di me bloccandomi il respiro, d'impulso sprofondai le mie unghie dietro la sua schiena graffiandolo, e a lui sembrò non dispiacere affatto.

Respiravo a fatica nel mentre che le spinte aumentavano sia di velocità che di potenza. Chiusi gli occhi stirando la testa all'indietro e incurvando la schiena per essere ancora più attaccata a lui, come se fossimo una cosa sola.

Non riuscivo a parlare, gli unici versi che uscivano dalla mia bocca erano gemiti e urla. "Al.."

Mi strinse la gola con una mano, era talmente forte da levarmi anche quel po' di respiro che mi rimaneva. "Chiamami Padrone mentre scopiamo puttana."

Puttana era una parola che in una qualsiasi altra situazione e detta da una qualsiasi altra persona mi avrebbe fatto schifo. Ma detta da lui mentre facevamo sesso mi piaceva e non poco. "Avanti Odette dimmi chi cazzo ti scopa meglio di me."

"Nessuno." Dissi a fatica.

"Quindi ti piace..." Lo chiese solo perché sapeva che faticavo a rispondere e lui ci godeva.

"Si..." Dopo aver risposto sentì uno schiaffo fortissimo sulla mia coscia.
Ansimai sempre più forte.

"Si...?" Stava aspettando il continuo.

"Si padrone." Dissi in fretta.

Mi resi conto di quanto lo facesse impazzire avere il totale controllo su di me, su quello che facevo e dicevo. "Brava bimba."

Iniziò a mordermi il seno e dopo un po' venimmo entrambi. Mi aiutò a scendere delicatamente dal tavolo e sistemammo e pulimmo tutto.

La cosa che più mi faceva impazzire di lui era che in altri contesti Alastor era un gentiluomo. Era educato e disponibile. Solo in queste situazioni si trasformava.

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Nuovo capitolo un po' pazzo.
Fatemi sapere se vi piace e se dovrei cambiare qualcosa.