CAPITOLO 10 - Firma?

1K 48 15
                                    

"Ti propongo un patto Odette."

Non sapevo come reagire, non me lo aspettavo, ma ero curiosa di sapere perché, secondo lui, avrei firmato quello stupido foglio. "Ma che stai dicendo? Sei impazzito?!"

"Tu lo odi, io lo odio. Il tuo sogno è quello di avere un teatro e io posso dartelo."

"Continua."

"Sto dicendo che posso aiutarti a vendicarti, posso aiutarti a fondare il teatro migliore di tutto l'inferno."

Risi. "E come pensi di fare?"

"Cara devi smetterla di sottovalutarmi." Rispose sorridendo sempre di più. "Ho parecchi amici e parecchio potere ti ricordo." Pronunciò la parola amici in modo da sotto intendere che non lo fossero davvero.

Rimasi in silenzio a riflettere.

"Non capisci? Ci guadagnamo entrambi, vogliamo entrambi vederlo crollare."

Aveva ragione. Avrei davvero voluto vederlo pregarmi in ginocchio di perdonarlo. "Sai cosa non mi torna? Mi sembra un po' poco quello che ci guadagni tu." Era troppo semplice per essere vero, c'era dell'altro e lo sapevo.

" Infatti io ti aiuterò ad aprire il teatro e a gestirlo se vorrai, ma tu..." Il suo sorriso divenne più leggero quasi malizioso. "Tu dovrai tenere degli spettacoli speciali per me. E dovranno essere SOLO per me." Disse quest'ultima frase mentre la sua mano saliva nel mio interno coscia, fino a raggiungere la mia intimità.

Sussultai. "Alastor..." sapevo che stavo per fare una cazzata ma presi comunque la penna in mano. Prima di leggere cosa ci fosse scritto sul contratto gli chiesi: "se firmo la mia anima sarà tua?

"Solo quando sei a teatro, il resto del tempo no. C'è scritto tutto qui." Disse spostando il foglio più vicino a me.

Mi tremava la mano ma non riuscivo a non pensare alla faccia di Luis che aveva quello che si meritava. Non sapevo cosa mi sarebbe aspettato quando Alastor diceva spettacoli speciali, ma non potevo di certo dire che non mi intrigava. Dopo qualche minuto finì di leggere il contratto e lo firmai. Nel momento stesso in cui lo feci mi resi conto che quello non era inchiostro ma sangue. Feci finta di niente e appena finì di firmare il foglio e la penna scomparvero.

Lo guardai negli occhi, per tutto questo tempo non aveva nemmeno allentato la presa sulla mia gamba.

"Brava bimba." Si sporse iniziando a baciarmi il collo per poi passare a dei piccoli morsi. Nel frattempo la sua mano premeva ancora sulla mia intimità sotto la gonna.

Interruppe il contatto alzandosi e mettendosi in ginocchio tra le mie gambe. Mi alzò la gonna e sfilò molto lentamente le mutande dicendo:
"sono già bagnate, davvero ti faccio questo effetto?" Disse ironicamente con una breve e sottile risata, sapeva esattamente l'effetto che mi faceva.

Allargò le gambe e avvicinò la testa ancora di più. "Sai credo di avere ancora fame..." Subito dopo aver detto questa frase iniziò a leccare la mia zona più intima e sempre con più foga.

Io piegai la testa all'indietro dal piacere. "A lastor.." mi era difficile anche dire una parola.

Misi le mie mani sulla sua testa iniziando a fargli dei piccoli massaggi dietro le orecchie da cervo che probabilmente furono graditi, sentendo i suoi gemiti.

"oh ti prego.. non ti fermare.." lo pregai.
Lui continuò più veloce inserendo anche la lingua all'interno. "Alastor.. non c'è la faccio più... Ah devo venire..."

Continuava succhiare e leccare sempre di più, fino a quando sentì il mio liquido in gola. Lo ingoiò pulendosi le labbra con la lingua e si allontanò alzandosi senza staccare gli occhi da me.

"Sei davvero buona cara." Disse e per poi baciarmi sulla bocca.

Sistemammo tutto e ci demmo appuntamento per il giorno seguente per parlare del piano. Se ne andò e io rimasi da sola aspettando Rosie e realizzando per la prima volta cosa avevo firmato.

Da quel momento la mia anima apparteneva a lui e forse anche qualcos'altro.

----------------------------------------------------------

Ciaoooo! Spero vi piaccia il capitolo. Cosa ne pensate?

Rosso Sangue // Alastor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora