15. Luci e Ombre

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Tenko non sapeva se era più felice per le incredibili bellezze di quella futuristica città, o per il semplice fatto di essere mano nella mano con Sigurd.

L'elfo l'aveva portata a New Camelot, una delle più famose metropoli di Asaheim. Sebbene fosse stata costruita in tempi relativamente recenti, il suo rapido sviluppo l'aveva resa protagonista non solo nella regione di New Albion, ma nell'intero pianeta e – di riflesso – anche sul panorama galattico. Non era un caso se New Camelot era allo stesso tempo un fiorente centro finanziario, la sede di blasonati club sportivi, e un polo didattico estremamente prestigioso, con diverse rinomate università e una delle più grandi e famose accademie dei Cavalieri della Luce.

Sigurd aveva mostrato a Tenko alcuni dei luoghi più iconici della città, ma anche quelli legati al suo passato, dato che aveva vissuto a lungo a New Camelot.

«Mi sono addestrato qui per molti anni» spiegò lo spadaccino mentre passavano davanti all'accademia dei Cavalieri della Luce. «Mi hanno anche proposto di insegnare, ma non ho mai voluto. Penso di essere più una persona d'azione che un mentore, che è uno dei motivi per cui ho accettato di unirmi ai Paladini degli Astrali.»

«A proposito, ci sono anche altri Paladini oltre a te e Shamiram?»

«Sì, ce ne sono tanti, ma non li conosco tutti. Il fatto è che siamo abbastanza "sparpagliati". Nel senso che alcuni lavorano in altre basi, e comunque non è un lavoro a tempo pieno, quindi di solito siamo impegnati con altro. Io ad esempio lavoro per i Cavalieri della Luce, mentre Shamiram insegna e fa ricerca.»

Tenko annuì: avendo ricevuto lezioni sia dall'elfo che dall'umana, doveva ammettere che la strega era quella con cui si era trovata meglio dal punto di vista puramente didattico. «E cosa fai quando sei con i Cavalieri della Luce?»

«Beh, fondamentalmente il nostro compito è mantenere la pace, quindi spesso ci capita di andare in luoghi dove ci sono dei conflitti per cercare di allentare la tensione e favorire il dialogo.»

La demone avrebbe potuto ascoltare lo spadaccino per ore, per questo si stupì quando Sigurd le fece notare che stava calando la sera.

«C'è qualche posto dove vorresti andare a mangiare?»

«Non ho idea di che posti ci siano qui, quindi non saprei... Per caso ci sono posti dove si può anche ballare? Quando ero piccola, quando il mio circo arrivava in un villaggio, durante la sera i suonatori si mettevano a suonare e invitavamo sempre tutti a ballare con noi intorno al fuoco.» Per un attimo la sua espressione si tinse di tristezza. «Ormai non ricordo più quei momenti, ma so che li adoravo.»

L'elfo ci pensò su un attimo. «Mmh, forse so dove potremmo andare.»

Arrivati a destinazione, Tenko rimase piacevolmente colpita dall'aspetto molto tradizionale del locale scelto da Sigurd, con assi di legno a vista e finti bracieri al posto di più moderne fonti di illuminazione. Era però all'interno che l'atmosfera faceva un vero salto indietro nel tempo, con i mobili interamente realizzati in legno, teste di animali appese alle pareti, e stoviglie non così diverse da quelle a cui la demone era abituata. C'era addirittura una banda che si esibiva dal vivo con strumenti tradizionali, creando l'atmosfera perfetta per le coppie che volteggiavano nel grande spazio al centro del locale.

«È... È bellissimo...!»

I due presero qualcosa da bere al bancone, poi però Tenko non riuscì più a trattenersi: prese per mano Sigurd e lo condusse sulla pista. Non aveva mai sentito nessuna di quelle canzoni, ma le sembravano comunque familiari e le davano un senso di gioia e spensieratezza.

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