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Dahyun's pov
Quella era la nostra ultima sera a Boston, perciò volevamo festeggiarla al meglio andando ad una festa in spiaggia organizzata da qualche riccone.
Come avevamo fatto a sapere della festa?
Semplice; Jimin era il maestro quando si trattava di trovare feste, e così era riuscito a farci invitare tutti, a che costo non lo so.
Decisi di scrivere alla mia migliore amica perché ero indecisa su come vestirmi, non avevo costumi, né vestiti da mare.

D: Jihyo sono fottuta
J: ODDIO CHI TI SEI FATTA?
D: ma insomma Jihyo! Nessuno mi sembra ovvio
J: ah- :(
D: ho un problema; ho una festa in spieggia, ma ho il ciclo e non ho bikini, come devo fare?
J: mi sembra ovvio, metti il Tampax, poi fatti accompagnare da qualche figone della band e vai a comprare i costumi e ti diverti :)
D: si certo come no...
J: si, con chi hai confidenza?
D: Taehyung e Jin
J: allora sai che fare
D: ...
J: ora devo andare, ti voglio bene Dahyun, fai la brava e non farti mettere incinta
D: ti voglio bene anch'io pervertita, ma stai tranquilla che per il momento non mi faccio nessuno.
J: per il momento ;)

Conclusi lì la conversazione sorridendo davanti alla demenza della mia migliore amica, era proprio un'impavida pervertita di prima categoria.
Uscii dalla stanza dirigendomi verso quella di Taehyung, decisa a chiedergli una mano per comprare dei vestiti.

Bussai e mi aprì Jungkook con dei jeans neri e una camicia completamente aperta che rivelava il suo corpo perfettamente scolpito.
«come mai frequenti così tanto Taehyung, tanto da volerlo trovare in stanza?» chiese appoggiandosi allo stipite della porta e squadrandomi.

«devo chiedergli aiuto» dissi cercando di superarlo ed entrare.
«ehi Dahyun, dimmi tutto» sorrise Taehyung arrivando.
«mi potresti accompagnare a comprare dei costumi? Non ne è e sono disperata per questa sera» dissi facendo il labbruccio.
«certo andiamo» disse infilandosi le scarpe.
«vengo anch'io» disse subito dopo Jungkook per poi ricevere uno sguardo truce da parte mia. «stavo facendo un discorso serio con Taehyung e tu ci hai interrotti, perciò mi sembra il minimo» mi fece l'occhiolino.

Cominciammo a vagare per il centro di Boston, il pomeriggio il centro della città non era nemmeno affollato; perciò, non ci mettemmo tanto a trovare un bel luogo con tanti costumi esposti in vetrina.

Cominciammo a guardare qualche costume, c'erano di tutti i tipi: due pezzi, interi, sgambati, con pantaloncino, con fantasie, a tinta unita, glitterati, perlati ecc...
«che ne pensi di questo koala?» ridacchiò Jungkook afferrando un due pezzi striminzito, bianco con dei ricami sulle bretelle.
Io lo guardai e gli feci il dito medio.
Dopo qualche minuto, ne trovai quattro veramente belli; erano tutti due pezzi, uno bianco nella parte di sotto e nero sotto, consigliato da Taehyung, uno rosso molto semplice, uno azzurro con qualche perlina nella parte di sopra, e l'ultimo più provocante, nero e sgambato.

Li provai.

Erano davvero belli, abbracciavano il mio corpo in modo perfetto, sembravano cuciti su di me, non erano volgari, nemmeno l'ultimo, ma nemmeno troppo puritani, erano semplicemente perfetti.

«allora sei felice di questi tuoi acquisti?» chiese Taehyung.
«molto, mi mancava fare shopping» sorrisi «ti ringrazio per avermi accompagnata»
A quelle parole Jungkook tossicchiò come per far capire che c'era anche lui.
«sì, ringrazio anche te per essere stato elemento di disturbo Jungkook» sorrisi ironica.
«mi sento offeso, io ti ho mostrato dei costumi davvero stupendi, sei tu che vorresti fare la suora nella vita» si giustificò lui.
Io in risposta risi.

Sulla strada del ritorno trovammo Miles, il ragazzo della mostra d'arte.

«Dahyun» mi sorrise sorpreso di vedermi.
«Miles, pensavo non ti avrei più rivisto, come stai?» dissi avvicinandomi salutandolo con i baci di circostanza sulle guance.
«sto bene in fin dei conti, tra un po' parto per Miami, ci starò per una settimana, per vedere il concerto dei BTS» disse.
«oddio ma anche io sarò lì!» esclamai contenta.
«davvero? I ho il biglietto vip, tu?»
«beh, io sto direttamente dietro le quinte» ridacchiai.
«in che senso-»
«lei fa da tecnico del suono» disse Taehyung avvicinandosi a noi, aveva messo degli occhiali da sole ridicoli e una bandana per coprirsi il viso in modo da non farsi riconoscere.
«lui chi è? Il tuo ragazzo?» chiese Miles guardando male Taehyung.
«no direi di no, lei è mia cugina» rispose lui.
«capisco, beh comunque io credo che andrò, ci si vede in giro Dahyun» sorrise Miles allontanandosi.

Non appena il ragazzo sparì dal nostro campo visivo Taehyung si scoprì il viso arrossato dal caldo.

«non sapevo che frequentassi i ragazzini» mi disse facendosi aria con la mano.
«Jungkook ha avuto la stessa reazione la prima volta...a proposito dov'è?» chiesi non vedendolo.
«è andato in hotel, dice che non sopporta quel ragazzino e il vederlo nei paraggi gli fa venire l'orticaria, perciò se n'è andato» mi spiegò.
«ah, capisco» annuii io per poi incamminarmi verso l'hotel, prima di entrare nella mia stanza sarei dovuta passare da Jungkook, che aveva i costumi.

Dopo pochi minuti, arrivai alla mia meta, bussai alla porta che si aprì poco dopo.

«che vuoi» mi chiese scortese.
«hai i miei costumi» gli feci notare, leggermente infastidita dal fatto che era così scontroso.
«pensavo che non te ne saresti accorta, troppo impegnata a provarci con quel bambino che ti sbava dietro» sbuffò lui, perciò capii che era geloso.

Scoppiai a ridere ed entrai nella sua stanza cercando la busta del negozio.
Appena entrai vidi parecchi fogli sul letto, ne osservai qualcuno, erano disegni.

L'occhio mi cadde su uno in particolare; ero io.
Jungkook mi aveva disegnata mentre lavoravo, mi aveva ritratta mentre ero al mixer, i dettagli erano spaventosamente impeccabili, dal neo poco sopra il sopracciglio, alla riga dei capelli.

Lo presi tra le mani tracciando con il dito i contorni della figura.

Poco dopo sentii la grande mano di Jungkook poggiarsi sulla mia vita e l'altra riprendersi il foglio.

Mi voltai e ci guardammo negli occhi per secondi che sembrarono ore, notai la sfumatura delle sue iridi color cioccolato; erano particolari anche quelle, di una tonalità di marrone calda, con delle pagliuzze color oro.

Poi il mio sguardo scese sulle sue labbra carnose, e notai un piccolo neo sotto il labbro inferiore, mi venne quasi spontaneo allungare un dito per sfiorarlo, poi lo riguardai negli occhi.

Lui ricambiò lo sguardo, dopo qualche secondo la tensione sessuale era palpabile.

Eravamo troppo vicini, improvvisamente il calore della sua pelle al contatto con la mia mi diede fastidio, sentii le dita formicolare; perciò, mi allontanai e lo guardai a debita distanza.

«i tuoi costumi» allungò la mano sul letto, prese la busta e me la porse gentilmente.
«ti ringrazio» annuii diventando rossa e uscendo immediatamente da quella camera che sembrava non contenere più il peso delle mie emozioni.

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