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Il giorno seguente fu intenso, con il fansign in programma. L'atmosfera era carica di eccitazione mentre ci preparavamo ad incontrare i fan. L'energia dei sostenitori è sempre stata una delle cose più incredibili del nostro lavoro, e non vedevamo l'ora di condividere quei momenti speciali con loro.

La sala era allestita, i tavoli per i fan e le firme pronti per accogliere chiunque fosse venuto a vederci. Mentre sorridevamo e firmavamo, sentivo il calore dei fan, il loro affetto palpabile. Era incredibile vedere quanto la nostra musica potesse toccare le persone.

Poi, mentre ero immerso nella firma di un album, notai una ragazza che si avvicinava. Il suo sguardo sembrava diverso, qualcosa di più intenso. Mentre si avvicinava al tavolo, i suoi occhi incontrarono i miei con una strana intensità.

«Jungkook, vero?» disse con un sorriso audace.

«Già, sono io» risposi, cercando di mantenere il tono amichevole.

«La tua musica è così... profonda» disse, mentre mi porgeva il suo album da firmare. «Mi ha fatto riflettere su molte cose»

«È bello sentirlo» risposi sinceramente. «La musica ha il potere di connetterci in modi straordinari»

Lei annuì. «Sì, e penso che tu sia molto più di un bravo cantante»

In quel momento, la conversazione prese una piega inaspettata, e mi resi conto che forse c'era qualcosa di più dietro alle sue parole. Il suo sguardo era un invito, ma ero lì per i fan e la musica. Come avrei gestito quella situazione delicata senza deludere nessuno?

Mi guardò intensamente, il suo sguardo ora trasudava una sfacciataggine audace. «Sai, Jungkook, le tue canzoni hanno un modo di penetrare profondamente dentro di me. E, beh, vorrei che tu facessi lo stesso»

Ero colto di sorpresa, cercando di mantenere la mia professionalità. «Grazie per le tue parole, ma la mia musica è un modo per connettersi con tutti i fan»

Lei sorrise maliziosamente, ignorando la mia risposta diplomatica. «Non parlavo solo della tua musica. Parlavo di te, Jungkook»

Sentii il calore sulle guance, cercando di non far trasparire la mia imbarazzante situazione. «È bello sapere che la mia musica tocca così tante persone, ma la nostra interazione dovrebbe restare su questa base»

Lei ridacchiò, un suono che trasudava un sottofondo perverso. «Oh, Jungkook, non sai quanto vorrei esplorare le profondità di questa connessione»

Non sapevo se sorridere o rimanere serio, ma mi concentrai sulla firma dell'album, cercando di chiudere la conversazione in modo educato. «Grazie per il supporto. Spero che tu continui ad apprezzare la musica»

Dahyun’s pov

Vidi Jungkook in difficoltà, stava parlando con una ragazza che sembrava alquanto divertita dall’imbarazzo che provava Kookie.

Decisi di intervenire, ero vestita da membro dello staff, perciò ne avevo il pieno diritto.
Mi avvicinai e sentii parte della conversazione.

«Oh, Jungkook, non sai quanto vorrei esplorare le profondità di questa connessione»

«signorina è pregata di non infastidire i nostri artisti, inoltre il suo tempo a disposizione è quasi terminato, mancano pochi secondi in effetti, li vuole usare per essere rimproverata da un membro dello staff?» la ammonii e lei mi guardò con sguardo di sfida.

«non sto infastidendo nessuno, ma siccome il tempo a disposizione è poco credo che ne approfitterò per fare questo» disse per poi allungarsi e posare un bacio sulle labbra di Jungkook, il quale sgranò gli occhi e si allontanò poco dopo.

Io in preda alla rabbia e alla gelosia decisi di chiamare la sicurezza per farla cacciare.
«Dahyun, va via, vai nel backstage per favore» mi disse Jungkook e io piantai i miei occhi nei suoi.
«sei serio?»
«certo. Non riesci a gestire bene la situazione, tu sei di parte, potresti fraintendere anche un sorriso leggermente più accennato ad una ragazza, per favore non possiamo litigare davanti a tutti, va via»

Rimasi shockata, ma andai via.

Dopo quell'episodio imbarazzante al fansign, la mia gelosia cominciò a crescere. Era come se ogni sorriso di Jungkook rivolto a una fan o ogni gesto di cortesia verso di loro mi bruciasse dentro. Non era la prima volta che affrontavo sentimenti del genere, ma questa volta sembravano più intensi.

Durante la sessione di foto, notai come Jungkook prendesse gentilmente le mani delle fan, scambiando sorrisi complici. Mentre sorrideva per le foto, il suo sguardo era affettuoso e coinvolgente. Era il professionista carismatico, ma la piccola parte di me che si sentiva trascurata aveva difficoltà a vedere oltre.

Durante un breve momento di pausa tra le attività, una fan si avvicinò per un selfie. Jungkook la accolse con un sorriso aperto, ma notai come la ragazza avesse sfruttato l'opportunità per avvicinarsi più del dovuto. Nel vedere quella scena, una stretta nel mio stomaco mi avvertì della gelosia crescente.

Poi, durante un breve incontro nei backstage, una fan gli chiese un abbraccio. Jungkook, sempre gentile, la abbracciò calorosamente. Era un gesto innocente, ma i miei occhi non potevano fare a meno di fissare la scena, e il mio cuore sprofondò. La gelosia stava prendendo il sopravvento.

Chiamai la sicurezza di nuovo, stavolta però non per far allontanare una fan, ma per sostituirmi in modo da cercare un po' di spazio per me stessa.

Era difficile separare il professionista dall'uomo che amavo.

Il fansign giungeva alla fine, e il mio stato d'animo era un turbine di emozioni contrastanti.
Jungkook, forse per percepire la mia irrequietezza, tentò di avvicinarsi. Vidi il suo sguardo incerto, come se cercasse di capire cosa stesse accadendo.

Ero ancora arrabbiata, il mio orgoglio ferito rendeva difficile accettare qualsiasi tentativo di avvicinamento da parte sua. Ignorai le sue occhiate e i suoi sorrisi, cercando di concentrarmi sul mio dovere. Ma il ronzio delle risate e dei gesti affettuosi tra lui e le fan era come un'ombra costante.

Quando finalmente il fansign finì, lui ebbe il coraggio di avvicinarsi, il mio sguardo tagliente lo fermò sulle sue tracce. Volevo far capire quanto fossi delusa e arrabbiata. Ignorai il suo tentativo di avvicinamento, fissando il vuoto come se il mio sguardo potesse perforare il muro di confusione che si era creato tra noi.

Jungkook, solitamente sicuro e carismatico, sembrava spaesato. La tensione tra noi era palpabile.

«si può sapere cos’è successo?» mi chiese e io lo ignorai iniziando a mandare messaggi a Jihyo che si trovava in hotel e aspettava il nostro ritorno.
«Dahyun, non ignorarmi, mi da altamente fastidio» provò a dire con una calma molto fragile, come se fosse al limite.
«a me ha dato fastidio altro...» dissi sempre con lo sguardo fisso sullo schermo del telefono.
«sono solo fan, e io sono il loro idolo, dovrei fare così con tutti» cercò di spiegarmi.
«anche baciarle quindi» dissi tagliente.
«non me l’aspettavo neanche io…per favore guardami quando ti parlo, mi irrita parlare con una persona che non mi degna neanche di uno sguardo» disse spazientito.
«a me irrita la mancanza di rispetto, sono stata io ad essere cacciata e tu hai continuato a fare l’amichevole con tutte quelle belle ragazzine arrapate…ti hanno anche regalato un reggiseno usato per caso? Oppure ti hanno lasciato il loro numero?» alzai la voce.
«Dahyun stai esagerando, abbassa i toni per favore, questo è il mio lavoro, fare musica ed intrattenere i miei fan, lo sapevi sin dall’inizio, hai scelto tu di starmi accanto, ma non mi sembri pronta per niente, devi distinguere amore da carriera, altrimenti dove credi di andare a finire? Eh? » mi rispose con la rabbia negli occhi «non hai il diritto di fare così, Dahyun»
«hai ragione, non ne ho il diritto, non mi hai mai chiesto nemmeno di essere la tua fidanzata, ero solo il passatempo da camera da letto, no? Però avevi bisogno di avere la certezza che me lo mettessi dentro solo tu. Così hai iniziato a fare il dolce e il protettivo, dandomi l’illusione che fossimo “qualcosa” o non è così?»

Lo vidi in silenzio con la rabbia che gli montava dentro.

«Dahyun, adesso basta, la tua gelosia mi ha rotto il cazzo, vattene, prima che dica cose di cui posso pentirmi»
«non vado da nessuna parte, ora mi rispondi: cosa siamo io e te?»
«Dahyun ho detto vattene cazzo!»
Lo guardai, sembrava furioso, la mia rabbia si tramutò in lacrime che minacciavano di uscire, perciò mi voltai e me ne andai.

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