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⚠️allert +18⚠️

Jungkook’s pov

Quelle prove erano più stancanti del solito, in quei quattro giorni a Miami non avevo dormito neanche dieci minuti, mi cibavo di pane e di caffè.
Avevo comunque cercato di dare il massimo, ogni tanto avevo guardato Dahyun.
Dopo la visita di ieri mi ero reso conto davvero di quanto stessi perdendo il controllo, l’avevo ferita davvero tanto e me ne vergognavo, ma non riuscivo più a mettere un freno.
In compenso i miei sforzi avevano portato alla nascita di quattro canzoni, ma l’ultima non riuscivo proprio a intavolarla, non avevo idea di cosa fare.
Le prove erano appena finite, tutti stavano uscendo dalla sala prove, e il mio sguardo venne catturato da Ji-hoon che parlava con Dahyun.
Lei sembrava sconvolta e ferita, pressoché delusa.
Chissà cosa gli stava dicendo quella vipera, cercai di leggere il labiale.
«Forse dovresti solo stare al tuo posto e non farti notare. Non vogliamo che il nostro Jungkook sia distratto da... persone come te, fai il tuo lavoro e stanne fuori, mh?»
Furioso mi avvicinai alla mia bambina, la afferrai per i fianchi e la baciai con passione, per rivendicare ciò che era mio, le presi una natica con la mano e la stinsi, era proprio morbida come la ricordavo.
La guardai negli occhi e lessi spavento, ma una punta di eccitazione, poi spostai il mio sguardo sul bastardo, il quale andò via.
«piccola mi dispiace per ieri, sono molto stressato non volevo dire tutte quelle cose» mi scusai.
«non fa niente, lo capisco, però devi riposare, davvero» disse lei senza guardarmi negli occhi.
«ehi, guardami» dissi mettendole un dito sotto al meno per alzarle il viso «questa sera vieni nella mia stanza» le dissi.
I suoi occhi si accesero di una luce nuova.
Io risi riconoscendo quel lampo di eccitazione «no piccola, volevo solo farti sentire le canzoni».
Lei dopo essere stata smascherata arrossì a dismisura diventando ancora più carina di quanto già non fosse.
«però se vuoi posso anche fare altro, così vediamo se sei buona come ricordo»
Lei sgranò gli occhi e si coprì il viso con le mani «Jungkook…» si lamentò imbarazzata e la mia risata aumentò.
«Allora ci vediamo nella mia stanza alle 20:00 ok?»
«solo se mangerai, ti farai una doccia e appena finiamo le prove dormirai» mi fece promettere lei.
«certo capo, ma sono gli ultimi ordini che prendo da te…» mi avvicinai, la afferrai per i fianchi e poi spostai una mano tra le sue gambe, strofinando la sua femminilità attraverso la stoffa dei pantaloni facendola bagnare «…perché questa sera, quello che darà ordini sarò io, e sappi che se ti comporterai bene, farò in modo che tutto l’hotel sappia che bel suono ha la tua voce» le feci l’occhiolino sottraendo la mano lasciandola insoddisfatta e ridacchiando sparii dietro la porta.

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Sentii bussare alla porta, perciò andai ad aprire e trovai Dahyun.
Indossava un outfit casual, ma la sua bellezza era evidente in ogni dettaglio. Aveva scelto un paio di jeans scuri che accentuavano le sue lunghe gambe, abbinati a una maglietta leggera color avorio che metteva in risalto la sua pelle luminosa.
I capelli, morbidi e fluenti, cascavano leggermente sulle spalle, aggiungendo un tocco di semplice eleganza.
I suoi occhi, luminosi e vivaci, si illuminarono quando incrociò il mio sguardo. «Ciao», disse con un sorriso dolce.
«Ciao piccola» risposi, ammirando il suo stile senza sforzo. «Sei stupenda»
Lei arrossì leggermente, ma l'orgoglio brillava nei suoi occhi. «Grazie, Jungkook. Allora, che tipo di musica mi farai sentire stasera?»
Aveva un'aria rilassata, ma il suo fascino naturale rendeva ogni movimento affascinante.
Si sedette sul letto e io presi la chitarra intonando le canzoni che avevo scritto.
Cantai la prima: standing next to you, Il brano racconta un profondo legame narrato nel testo della canzone verso una persona che resta accanto a noi, costantemente.
Subito dopo attaccai con la seconda: yes or no. Questa canzone esprime l'emozione di innamorarsi e la confusione associata ad esso. Le parole fanno riflettere sulle emozioni intense e i dubbi se la relazione una destinata a durare.
Appena finii incominciai la terza, seven. Questa canzone esprime il piacere di stare fisicamente insieme. Sette sono i giorni della settimana, e il brano intende dimostrare che ogni giorno offre la massima intensità del loro amore. In un certo senso, la canzone vuole dire che ogni giorno è perfetto con la persona amata.
E per ultima cantai closer to you. La canzone esprime un sentimento di intimità e vicinanza in una relazione, descrive una sensazione di fluttuazione e una connessione emozionale nell'aria. In cui prometto di amare anche nei momenti difficili e di essere presente quando l'altro è debole.
Mollai la chitarra e guardai Dahyun.
«Jungkook, sono davvero stupende» esclamò, battendo le mani. «Standing Next to You è così romantica»
Poi, quando chiesi di "Yes or No", il suo viso cambiò espressione. «Questo è così carino! Mi fa pensare a quando ci si innamora e non sai mai cosa fare»
La sua gioia continuava a crescere mentre passavamo attraverso le canzoni. «Seven mi dà una sensazione così calda! È come quando stai abbracciando qualcuno e ti senti al sicuro e felice. E poi closer to you…questa è la mia preferita! Mi fa sentire così vicina a te, come se fossimo solo noi due in un mondo tutto nostro»
Dahyun si lanciò su di me in un abbraccio entusiasta. «Sei davvero bravo, Jungkookie! Non vedo l'ora di sentire di più! Le tue canzoni sono come piccoli pezzi di te»
Io sorrisi ricambiando l’abbraccio.
Dahyun’s pov
«Every hour, Every minute, Every second You know night after night I'll be fucking you right» mormorò lui con voce roca spingendomi dentro sul materasso. Ovviamente, passarono solamente una manciata di secondi, prima che le labbra di Jungkook divorassero la mia bocca e le mie gambe si stringessero attorno alla sua vita, dando inizio ad un film a luci rosse.
Gemetti e le mie unghie strinsero con ancora più forza il tessuto della sua felpa.
«Non serve che ti trattieni» continuò fissandomi, gli occhi neri colmi di lussuria «Non trattenerti mai con me» aggiunse, prima tornare a baciarmi.
La sua lingua si insinuò tra le mie labbra e si incrociò alla mia, in una danza rude e dominante.
Passai le mani sulla sua schiena, percependo la tensione dei suoi dorsali, lo attirai a me. Mossi vogliosa il bacino contro il suo membro, facendogli sentire quanto lo desideravo e il respiro del ragazzo accelerò.
Mi morse il labbro facendomi tremare di desiderio e poi iniziò a scendere verso il basso. Superò la mandibola e io reclinai la testa all'indietro esponendo il mio collo nudo alle sue labbra. Lui ne approfittò. Lasciò una scia di caldi baci ansanti che mi fecero bagnare completamente le mutandine e le sue mani risalirono entrambe le mie gambe, con carezze lente e sensuali.
«cosa ti avevo detto in sala prove?» mi domandò, la voce bassa piena di desiderio.
Mi scostai un attimo e lo fissai. Lui, percependo la mia confusione, tornò a parlare.
«ora gli ordini li do io»
Il suo sguardo divenne profondo e io fui completamente soggiogata da quegli occhi neri che di dolce ormai non avevano più nulla.
«Spogliati...» ordinò fermamente.
Il piercing al labbro brillò mentre con la lingua Jungkook si leccò l'interno della guancia e la voglia di sentire quella pallina tonda tra le mie cosce accrebbe ancora di più la mia eccitazione.

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