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Appena saliti sul bus guardai un po’ tutti, erano tutti in evidente trepidazione ed emozione.
Il primo posto libero che trovai lo occupai, mi sedetti e misi le cuffie per la musica.
Proprio quel giorno non sembravano voler funzionare, perciò le tolsi e sbuffando le gettai nello zaino.

«possibile che non mi va mai bene nulla?» mi guardai attorno e vidi un ragazzo che mi fissava incuriosito.
Aveva un viso affascinante e distintivo, i suoi lineamenti erano ben definiti, con occhi espressivi che riflettevano la sua intelligenza e la sua sensibilità.

I capelli erano di media lunghezza, con ciocche morbide che incorniciano il suo viso.
Imbarazzata gli sorrisi e feci un cenno con la mano per salutarlo.
«hai bisogno di un modo per distrarti?» mi chiese.

«sì, le mie cuffie sembrano non voler funzionare oggi…» dissi lanciando uno sguardo truce nello zaino che le conteneva.

«potrei prestarti un bel libro se vuoi, ne ho tre qui con me, potrei prestartene qualcuno» propose amichevolmente
.
«grazie, ma soffro di mal d’auto, quindi non credo sia una buona idea» sorrisi dispiaciuta.
«h, ho capito, comunque io sono-»

«HO SENTITO CHE QUALCUNO SOFFRE DI MAL D’AUTO!» sentì un urlo a qualche posto di distanza dal nostro.

Si avvicinò un ragazzo, dalla postura elegante che gli conferiva un'aria di grazia e fiducia.
Il ragazzo aveva un viso stupendo, caratterizzato da lineamenti delicati e armoniosi. I suoi occhi grandi e luminosi, contornati da ciglia lunghe che accentuavano il suo sguardo magnetico.

«ho medicinali di ogni tipo, poco fa ho dato ad Hoseok del sonnifero perché sono sicuro che in aereo gli verrà la solita ansia, tu soffri di mal d’auto? Namjoon tutto bene? Vuoi una caramella? Dell’acqua?»

«no grazie Jin» rise «dicevo…sono Namjoon» mi porse la mano che gli afferrai gentilmente.
«io sono Dahyun» mi presentai.

«io Seokjin, ma puoi chiamarmi Jin, hai bisogno di qualcosa?» disse l’altro in apprensione.
«no grazie sono a posto, ma se dovessi avere bisogno di qualcosa non esiterò a chiamarti» lo rassicurai.

«benissimo» sorrise Jin e poi tornò al suo posto.
Il pullman era appena partito cominciando a percorrere la strada che avrebbe portato all’aeroporto.

Mentre il pullman procedeva lungo la strada, si apriva di fronte a me un affascinante panorama; Le finestre del pullman mi offrivano una vista privilegiata del paesaggio circostante.

Le dolci colline verdi si estendevano all'orizzonte, creando un pittoresco scenario naturale, alcune erano decorate da campi coltivati, dove le colture ondeggiavano al vento come un mare verde.

Altre erano ricoperte da boschi lussureggianti, con alberi che si alzavano verso il cielo e creavano una sinfonia di tonalità verdi.
Il paesaggio si trasformava gradualmente, offrendo nuove sorprese ad ogni curva.

Era un'esperienza incantevole osservare la bellezza naturale che si svelava attraverso il finestrino del pullman, regalando momenti di meraviglia e serenità lungo il percorso.
In quel momento mi arrivò una chiamata dalla mia migliore amica.

Risposi immediatamente.

«ciao Jihyo, come stai? ...io sto bene…no non sono ancora partita…a lavoro? ...ah, ho capito…no…assolutamente sì…stai tranquilla… si ho conosciuto molte persone» mi schiarii la voce e guardai il ragazzo accanto a me che aveva chiuso gli occhi, perciò dedussi che stesse dormendo.

Abbassai la voce per non farmi sentire e continuai.

«ho conosciuto il bassista Taehyung, è veramente simpatico e gentile, mi ha messa subito a mio agio, è anche molto, ma molto bello… no Jihyo non me lo porterò a letto» sbuffai «ho anche conosciuto Jimin, il batterista della band, anche lui è veramente simpatico e bello, mi ha offerto qualche consiglio su come fare pace con Jeon Jungkook… si ho incontrato l’altro tecnico, sembra tanto la mammina del gruppo, è troppo carino» ridacchiai «anche il chitarrista è molto bello e simpatico, ha un’aria da intellettuale che mette i brividi, si vede che è molto intelligente, e poi rispecchia molto i tuoi standard di bellezza, secondo me te lo porteresti tu a letto» cercai di trattenermi dal ridere. «credo che all’appello manchino due ragazzi, il pianista e il coreografo» pensai «comunque Jihyo devo andare, siamo quasi arrivati… si starò attenta…promesso… ti voglio bene…ciao»
«e così non ti porterai a letto nessuno di noi» rise Namjoon rimanendo con gli occhi chiusi.
Sussultai spaventata «oddio hai sentito tutto!» quasi urlai coprendomi la bocca con le mani.
«esatto» ridacchio.

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