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⚠️capitolo 18+⚠️

Dahyun’s pov
«Anche io ti desidero, Dahyun. Ma voglio farti ricordare questo giorno per tutta la vita. Quindi ora obbe-disci...» i suoi occhi scuri si fissarono nei miei e tremai.

Ogni traccia di gentilezza e purezza erano sparite, lasciando il posto solamente a puro desiderio. Un desiderio caldo, passionale e sicuramente impetuoso.

Mi sollevò e mi fece uscire dalla piscina.
«ti riaccompagno in stanza, ti lavi e poi vai a dormire, d’accordo?»
Io lo guardai male senza dire una parola e tornai nella mia stanza, decisa a fare qualcosa, lui mi aveva umiliata, dandomi la parvenza che avrebbe fatto qualcosa, ora toccava a me.
Mi lavai, mi profumai e indossai un sottile vestito di tulle, poi scavalcando i balconcini comunicanti, andai nella sua stanza.
Lo sentii canticchiare sotto la doccia, aveva una voce splendidamente e perfettamente intonata.
Dopo qualche minuto, uscì dal bagno, con solo un asciugamano intorno alla vita, i capelli che gocciolavano e le guance leggermente rosse per il calore dell’acqua.
Trovandomi sul letto per poco non urlò.

«che ci fai qui?!»
«ma dai, non farmi credere che non sei contento di vedermi qui» dissi usando le stesse parole che lui aveva usato con me in piscina.
Lui sorrise e scosse la testa «torna nella tua stanza su»
Io in risposta mi alzai e gli andai vicino posandogli un bacio sulle labbra.
«Dahyun, non mi tentare» cercò di distogliermi dai miei piani.
“forza Dahyun, è semplice, devi solo farlo eccitare e poi andartene, non cedere anche tu” mi dissi.
Non mi lasciò nemmeno il tempo di parlare, di tediarlo o di sfidarlo ancora. Si lanciò sopra di me e io, percependo la sua pelle calda contro la mia, non capii più nulla.
Le sue mani iniziarono a tastare tutto il mio corpo e la sua bocca divorò le mie labbra.
Lentamente mi sollevò tra le sue braccia e mi posò sul letto, alzandomi il vestito di tulle.

“Dahyun alzati e vattene” mi dissi.

Diamine non riuscivo a muovermi, mi sentivo così strana.
Lasciai cadere la testa contro il materasso e Jungkook prese quel gesto come un atto di resa.
Con una lentezza disarmante iniziò a lasciare una scia di baci bollenti lungo il mio petto fino a raggiungere il bordo del reggiseno. Poi, con un gesto veloce nella mano abbassò il tessuto, esponendo il mio capezzolo turgido.
Percepii il suo respiro caldo contro il seno e lo guardai.
Lui si leccò le labbra in un gesto dannatamente sexy e poi si fiondò su quel piccolo punto scuro.
Lo baciò, lo succhio e lo morse e io persi ogni controllo di me stessa, mi inarcai contro di lui e iniziai a gemere, mescolando il suo nome ai miei suoni affannati e strozzati.
La lingua di Jungkook mi stuzzicò con rapidi movimenti, mentre la sua mano tatuata scendeva lenta lungo il mio fianco.
Quando arrivò al bordo degli slip, li strattonò verso il basso e io alzai il bacino. Lui mi sorresse sul braccio sinistro e sfilò quel piccolo indumento, senza staccarsi nemmeno un secondo dal mio seno.
Dopodiché iniziò ad accarezzarmi la gamba sinistra e quando arrivò a livello del ginocchio l'afferrò, divaricandomi le cosce. Ansimai e un secondo più tardi lo osservai scendere lungo il mio corpo.
La sua lingua tracciò una scia bagnata fino al mio ombelico ed ebbi la netta sensazione che Jungkook si stesse impegnando per farmi percepire il suo nuovo piercing sfiorarmi ogni centimetro del ventre.

"Impazzirò...quando arriverà tra le mie gambe impazzirò" pensai.

Il giovane idol affondò i denti nella mia carne calda e sudata e io gli afferrai i capelli con forza, mentre una scarica di piacere si conficcava nitida tra le mie cosce.

«Ti ho fatto male?» mi chiese, il fiato corto e la voce roca.
«No...» risposi in un sussurro.
«Allora posso continuare?» domandò, mentre si portava sempre più vicino alla mia femminilità.
Annuii non fidandomi della mia voce e lui sorrise. Ma quel sorriso lo sapevo, era il preludio della mia fol-lia.
Il ragazzo afferrò le mie cosce con entrambe le mani e, non staccando nemmeno per un istante i suoi occhi dai miei, affondò il volto tra le mie gambe.
Non appena le sue labbra morbide sfiorarono le mie, un'esplosione di puro piacere si liberò nel mio cor-po e sussultai.
"Resisterò pochissimo" pensai, iniziando a dimenarmi sul materasso mentre la lingua di Jungkook esplorava con foga ogni mia piega e le sue unghie affondavano nel mio inguine.
Il piercing accarezzò leggero la mia pelle e, quella piccola pallina di metallo, fu la ciliegina sulla torta della mia lussuria.
Iniziai a muovere il mio bacino contro il suo volto e il ragazzo assecondo le mie spinte con la sua lingua. Affondò la lingua fino a trovare l'entrata calda ed invitante che attendeva solamente di essere colmata e iniziò a tastare le mie pareti, mentre il suo naso involontariamente accarezzava il punto più sensibile tra le mie gambe.
Piccole scosse di piacere si concentrarono nel mio ventre e mi abbandonai ancora una volta sul letto, mentre Jungkook mi divorava senza il minimo controllo.
E io amavo tutto quello. Amavo la sua lingua, le sue labbra, il suo naso, i suoi occhi socchiusi. Amavo tutto di lui o meglio: amavo lui. Sebbene non glielo avessi ancora detto. Lo amavo.
Nell'attimo in cui percepii la sua lingua calda leccare tutta la mia femminilità in una veloce, ma possente leccata mi inarcai, tirandogli qualche ciuffo.
Il piercing al labbro questa volta affondò tra le mie pieghe e sentii la pallina sfiorare ogni centimetro della mia carne. Chiusi gli occhi e piegai la testa all'indietro.
«Quel piercing sarà la causa della mia morte...» commentai mentre percepivo le mie pareti contrarsi.
«Ne volevo fare uno sulla lingua...» mi disse prima di leccarmi un'altra volta «ma a causa del mio lavoro non ho potuto. Per cui, ti dovrai accontentare di questo...» disse «E di queste».
Senza attendere nemmeno un secondo in più Jungkook affondò due dita dentro di me. Sobbalzai e affer-rai con forza le lenzuola, mentre il ragazzo faceva scorrere i suoi polpastrelli sulle mie pareti.
«Sei così bagnata...» mormorò prima di sfilare le dita e sfiorare la mia femminilità. Gemetti.
«Ti piace, Dahyun?» mi chiese prima di tornare a torturare le mie pieghe gonfie.
Sussultai di nuovo.
« -Kook... » ansimai ma non riuscii a dire nient'altro. Il ragazzo tornò ad affondare dentro di me e io mi persi in quelle carezze intime e profonde.
«Sei ancora più bagnata di prima...» commentò, un ghigno diabolico sul volto «Ti piace?».
Mugugnai una risposta d'assenso e Jungkook tornò a percuotere la mia femminilità. Il suono delle sue dita che si abbattevano sulle mie pieghe madide rimbombò tra le pareti della mia piccola stanza, mescolato ad un mio gemito di pura lussuria.
«Sei così perfetta, Dahyun» disse curvandosi su di me, il suo respiro caldo che mi sfiorava la bocca. Le sue dita scivolarono ancora una volta dentro di me e iniziarono a scorrere avanti e indietro, diverse volte, finché il ragazzo non sfiorò un punto più sensibile degli altri. Mi fissò con un lampo di gioia negli occhi. Tor-nò indietro di qualche centimetro e poi nuovamente in avanti e io mi contrassi contro le sue dita.
«-Kook...cosa...» mormorai, mentre iniziava a compiere dei movimenti sempre più rapidi e mirati.
I miei ansimi si fecero sempre più rapidi e una strana sensazione iniziò a diffondersi tra le mie cosce.
«Ti piace se ti strofino qui, vero?» chiese lui, lo sguardo ferino.
Un miagolio involontario uscì dalle mie labbra e la vista iniziò ad offuscarsi.
«-Kook... sto... sono... ahh» non riuscì più a parlare.
Jungkook iniziò a muoversi con insistenza e precisione. Uscì, entrò e percosse la mia femminilità gonfia. Una, due, tre, quattro volte. Finché con un ultimo passaggio interno non mi fece venire. Ma questa volta fu diverso.
Le mie pareti si contrassero attorno alle sue dita e una grossa quantità di liquido bagnò la sua mano.
Affondai le dita nel materasso, scossa da un piacere che non avevo mai provato prima e iniziai a gemere senza sosta.
Jungkook continuò imperterrito ad entrare e ad uscire dalle mie cosce e io mi persi in tutte le sensazioni che mi stava facendo provare. Le sue dita bagnate, il liquido che continuava ad uscire, le mie pareti pul-santi. Era tutto così bello e intenso che, per un istante, pensai di poter morire così, nel mare di quell’ orgasmo troppo intenso da gestire. Invece, quando il ragazzo smise di muoversi, rimasi semplicemente an-sante e senza forze sotto di lui.
«Dahyun... hai bagnato il letto» mi disse con un enorme sorriso sul volto mentre fissava la macchia del lenzuolo.
«Merda. Penso...di...cioè...tu...mi hai...»
«Oh sì, Dahyun...Dovresti saperlo: non c'è nulla che non farei per te...ma ora, ti prego, lasciami gustare questo tuo nuovo sapore» e così dicendo, senza aspettare nemmeno un secondo in più, tornò a divorarmi.
Con la lingua passò tutta la mia femminilità e io mi inarcai. Maledizione. Nonostante l'orgasmo appena provato ero ancora sensibile. E maledettamente vogliosa. Forse ancora più di prima.
Gli afferrai i ciuffi neri facendolo gemere e lui mi prese di nuovo per le cosce, inclinando il mio bacino verso l'alto. Poi fu solo un mare lunghissimo e interminabile di lussuria. La lingua, i denti e il piercing di Jung-kook mi fecero impazzire.
Iniziai ad ansimare il suo nome ad intervalli sempre più veloci finché le labbra del ragazzo circondarono il mio clitoride e, quando iniziò a succhiarlo, il piacere che provai fu talmente intenso da farmi urlare.
Jungkook serrò la presa sulle mie gambe e si dedicò con dedizione a quel piccolo punto gonfio e sensibile. La sua lingua lo picchiettò, lo leccò e lo stimolò. Ci giocò con movimenti lenti, con succhiate veloci e con carezze precise, finché il mare dell'orgasmo tornò prepotentemente a farsi sentire.
«Jungkook sto…per venire...di nuovo» lo avvisai e in risposta il ragazzo affondò tutto il volto tra le mie gambe. Non riuscii più a trattenermi. Mi tappai la bocca con una mano e urlai tutto il mio piacere in quella piccola stanza mentre la vista si offuscava e le mie gambe si contraevano tra le mani di Jungkook. Il ragazzo, però, non si fermò e le sue attenzioni fecero perpetuare le onde di quell'orgasmo ancora per dei lun-ghissimi secondi.
«Ti prego Jungkook» ansimai cercando di allontanarmi dalla sua bocca, ma lui si divertì a torturarmi.
«Ah... ti prego...» la pallina di metallo sfiorò il mio clitoride e una scarica partì da quel punto conficcando-si come una lama tra le mie cosce.
«Ti giuro che me la pagher-ah» un'altra scarica. Un'altra lama. Un altro blackout.
Ricaddi sul materasso completamente frastornata e priva di forze.
Jungkook si staccò dalla mia femminilità e sorrise soddisfatto prima di leccarsi le labbra.
«Due orgasmi in meno di dieci minuti... se continuò così farò presto a raggiungere il milione di volte...» mi disse. Mi misi a ridere mentre tornavo lentamente padrona di me stessa.
«Il primo è stato un colpo basso... non mi aspettavo di...» non finii la frase. Le guance presero colore mentre ripensavo a quello che avevo fatto.
Lui vedendomi arrossire scoppiò in una fragorosa risata.
«che dici ora sei soddisfatta?» mi chiese con un ghigno malizioso.
«ho bisogno di fare una doccia credo» sussurrai in preda all’imbarazzo.
«ok, andiamo» mi disse prendendomi la mano e guidandomi in bagno.
Mi aspettavo che se ne sarebbe andato, e invece rimase lì con me, aprì l’acqua e iniziò a riempire la vasca da bagno.
Versai del bagnoschiuma nella vasca e tante piccole bollicine si formarono mentre la stanza si riempiva di profumo alla vaniglia.
La luce soffusa del bagno creava un'atmosfera intima mentre l'acqua riempiva la vasca con un suono ras-sicurante.
Dopo che la vasca si fu del tutto riempita entrai beandomi del calore dell’acqua e delle bollicine che accarezzavano il mio corpo, Jungkook mi seguì poco dopo mettendosi dietro di me stringendomi.
«non avrei mai pensato che avrei condiviso questi momenti con te» dissi prendendo un po’ di schiuma tra le mani.
«fidati, la penso come te» disse facendo scorrere le sue mani sulla mia vita poi le fece risalire verso il seno iniziandolo a massaggiare e a giocare con i miei capezzoli e io sentì una presenza lì sotto che si stava come risvegliando; perciò, cercai di pensare ad altro per non sentirmi a disagio.
«cosa hai pensato di me la prima volta?» chiesi ad un certo punto continuando a giocare con la schiuma.
«la prima volta che ti ho vista, ho pensato che fossi tanto bella quanto incapace» ridacchiò.
«ehi!»
«che c’è? Avevi interrotto la mia registrazione e mi avevi aggredito, poi te la facevi con Taehyung, insomma che comportamento è Dahyun, fai la brava ragazza» mi disse ridendo «tu cosa hai pensato invece?»
«ho pensato che fossi insopportabile, però dannatamente bello, ma sempre uno stronzo colossale» ammisi.
«è colpa tua, tu ti facevi trattare così»
«non è vero» mi lamentai.
Le sue mani continuarono ad assaporare il mio corpo, facendomi venire i brividi.
Una mano mi massaggiò il seno, mentre l’altra scese in mezzo alle gambe giocando con la mia femminilità.
«ti mancano già le mie dita?» rise inserendomi la punta del dito nell’intimità e io mi inarcai in risposta desiderando di più
«la signorina Kim vuole il secondo round? Ok glielo servo subito»

🦋💙spazio autrice💙🦋

ciao ragazzi, mi scuso per il capitolo così lungo, spero che vi sia piaciuto, non sono un granché con i capitoli 18+ però ci sto provando, anche per rendere la storia più movimentata.
ad ogni modo spero che non abbia disturbato la sensibilità di nessuno di voi.
mi scuso anche se qualche volta avete trovato le parole divise dai - ma non so perché avendo scritto da computer quando delle parole me le divideva perché non entravano in un rigo metteva il trattino, ho fatto la revisione, ma può essere che qualcuno sia scappato.

se vi va lasciate un commento e una stellina, un bacio💙🦋

JUST US ♡●Jungkook●♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora