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Dahyun’s pov

La giornata era iniziata con una colazione leggera, il profumo di caffè e croissant riempiva la sala da pranzo dell'hotel. Jungkook e io ci guardavamo spesso, come se avessimo un piccolo segreto solo nostro, qualcosa che ci legava dopo la sera intensa che avevamo trascorso insieme.

Era cambiato qualcosa tra noi, una connessione più profonda, una comprensione silenziosa.
Dopo la colazione, ci eravamo immersi nei preparativi per la partenza.

Ognuno nella sua stanza raccoglieva le proprie cose, io mi ritirai nella mia stanza seguita d Jungkook.

Le valigie sparse sulla nostra stanza erano il segno tangibile che il nostro breve soggiorno a Boston stava per concludersi. L'emozione e la nostalgia s'intrecciavano mentre piegavamo i vestiti e facevamo mentalmente la lista delle cose da non dimenticare.

«Jungkook» dissi mentre piegavo un paio di jeans, «mi è piaciuto stare qui»
Lui sorrise, i suoi occhi incontrarono i miei. «Sì, è stata incredibile. Mi dispiace che dobbiamo partire»
«Lo so» risposi, «ma sono sicura che a Miami staremo altrettanto bene»
Dopo aver finito di preparare le valigie, ci siamo seduti per un attimo di riposo. La stanza era impregnata di un'atmosfera intima, come se avessimo creato una bolla temporanea solo per noi due.
«Guarda» sussurrai, indicando la finestra. «Il sole sta tramontando»
Jungkook si avvicinò alla finestra, il suo sguardo seguì il mio. «È bellissimo»

Ci guardammo per un istante, senza bisogno di parole, poi il suo viso si avvicinò al mio, e mi diede un bacio.
Uno di quei baci leggeri, senza malizia, che trasmettono amore, che trasmettono una miriade di dolci emozioni.

In quel momento sentii vibrare la mia tasca, estrassi il telefono e vidi una videochiamata da parte della mia migliore amica.

«mi nascondo» mi disse Jungkook e io annuii.
Sorrisi e risposi immediatamente.
«ciao Jihyo! Come stai?»
«ciao amica, sto bene, a te come va?»
«tutto bene, oggi partirò per Miami, sono stanca ed emozionata allo stesso tempo»
«che bella Miami, ci andrò presto anche io, fosse l’ultima cosa che faccio»
Io risi «si certo, e a chi lascerai la gestione del bar?»
«a qualche mio fratello, tanto ho vasta scelta»
«giusto, potresti far lavorare Seongjin, oppure Hyunjin» dissi citando i gemelli.
«assolutamente sì» ridemmo.
«ma ora dove sei? Non riconosco il posto, sembra una stanza d’hotel» notai le pareti color tortora e la testiera del letto color ciliegio, niente a che vedere con la sua stanza rosa shocking con i mobili bianchi.
«emh, sì, in realtà dovrei andare…te lo spiegherò domani, sono proprio stanca adesso, sì credo che andrò a dormire» finse uno sbadiglio «che sonno, ciao ciao Dahyun» e detto quello chiuse subito la chiamata.

Storsi il naso, Jihyo non me la raccontava giusta.
«la tua amica ti nasconde qualcosa koala» mi disse Jungkook avvicinandosi a me.
«già, spero solo che stia bene. Magari è andata a casa di qualche ragazzo» dissi conservando il cellulare nella tasca e riavvicinandomi alla valigia per mettere le ultime cose.

Jungkook’s pov

Guardai la mia piccola dormire sul mio petto.
Dopo aver fatto le valigie ci eravamo guardati un film e poi lei si era addormentata.
Mentre lei dormiva, io avevo avuto un’ispirazione per scrivere una canzone, la iniziai ma non riuscii a finirla.

Quella tua soave voce che mi ha sfiorato
Per favore, di’ il mio nome ancora una volta
Sono fermo sotto il tramonto ghiacciato, ma
Voglio camminare verso di te, passo dopo passo
Ancora con te
Una stanza buia, senza luce
Non dovrei abituarmi
Ma ci sono abituato di nuovo
Il suono acuto di questo condizionatore d’aria
Se non avessi almeno questo, potrei semplicemente cadere a pezzi
Ridiamo insieme, piangiamo insieme
Immagino che questi semplici sentimenti fossero tutto per me
Quando sarà?
Se dovessi affrontarti di nuovo
Guardandoti negli occhi
Dirò “Mi manchi”

Questi versi esprimono una profonda nostalgia e desiderio di essere con qualcuno speciale.

Mi bloccai senza sapere come continuare, mi voltai e guardai il volto delicato di Dahyun, e d’istinto le carezzai una guancia.

Guardai l’orologio, e vidi che era ancora mezzanotte, perciò mi stesi e provai a dormire anche io.

Mi addormentai, e subito la mia mente iniziò a elaborare strani sogni.
Ero immerso in una dimensione onirica, un mondo distorto dove i confini tra il reale e l'irreale erano sottili come la seta.

Camminavo lungo un viale oscuro, i miei passi echeggiavano nell'aria densa.
All'improvviso, dalle ombre emersero figure oscure, visi che conoscevo solo troppo bene. Erano i demoni del mio passato, manifestazioni degli errori che avevo commesso e delle ferite che il tempo non aveva completamente rimarginato.

Laura apparve davanti a me, il suo sguardo freddo e indifferente come se avesse portato con sé il ricordo di tradimenti passati. Un velo di malinconia avvolgeva il mio cuore mentre rivivevo il dolore di una fiducia infranta.
Poi, Soo-min comparve con il suo sorriso tagliente e il suo sguardo sprezzante. Ricordai le parole dure, gli sguardi gelidi, le notti insonni in cui cercavo di capire cosa avessi fatto di male. La sua figura rifletteva l'oscurità di un capitolo della mia vita che preferirei dimenticare.
Continuai a camminare, intrappolato in questa dimensione di rimpianti e ricordi dolorosi. Ogni passo era un confronto con i fantasmi che avevo cercato di seppellire nel profondo della mia mente.

«e così preferisci quella troia a me?» mi urlò Soo-Min mentre percuoteva Dahyun.
«tanto ti tradirà anche lei, come ho fatto io, non meriti nulla Jeon Jungkook!» mi derise Laura.
«che fallimento, non sai cantare, fai solo finta, non sei capace» sentì dire dalla folla dei miei fan.
«che canzoni depresse, portaci qualcosa di nuovo!»
«che cantante decadente!»
Più camminavo in quell’oscuro viale, più le mie insicurezze e le mie paure sembravano mangiarmi vivo.
«il tuo tempo è scaduto Jeon Jungkook» la ciliegina sulla torta fu vedere la mia band difronte a me con una pistola.
«di ciao ciao» sorrise Taehyung e poi…

DRIN! DRIN! DRIN! DRIN!

Il suono della sveglia mi riscosse da quel terribile sogno.

Erano le 03:45.

Mi stropicciai gli occhi stanchi e colmi di lacrime, mi alzai e mi diressi in bagno per sciacquarmi il viso imperlato di sudore.
Guardai il mio riflesso nello specchio.
Nei miei occhi un tempo sempre colmi di gioia, lessi paura, sconforto e stanchezza.

“sono stanco, dovrei prendermi una pausa” pensai tra me e me.

Sbuffai e tornai in stanza, vedendo Dahyun la mia tensione si sciole un po’, sorrisi.
Dopo un po’ scesi tutte le valigie, mie e di Dahyun, poi tornai in stanza, la sollevai tra le braccia e la portai nel pullman.

«Jungkook» mi salutò Jimin ancora assonnato.
Scambiai diverse occhiate con lo staff, qualcuno mi guardò sospettoso, visto che avevo Dahyun tra le braccia, qualcun altro non fece caso a me.
Infine, incontrai il mio manager che guardandomi alzò un sopracciglio, io lo ignorai e posai la ragazza su un sedile.

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