"Io sono nessuno.
Tu chi sei?"
~Emily Dickinson~Sono passati tre giorni da quando ho sentito la conversazione tra il coach ed il preside e non ho ancora detto niente a mio fratello. Probabilmente dovrei parlargliene ma non so proprio cosa dirgli, non ho capito niente di quello che hanno detto, so solo che siamo in pericolo e per questo dovrò parlarne con Jack.
Comunque oggi è venerdì, quindi posso rimandare i drammi al weekend. È appena finita l'ora di pranzo, saluto Jack ed i ragazzi, e mi incammino verso l'uscita quando una ragazza mi viene addosso. Ho una bottiglia d'acqua in mano, quindi l'acqua le si rovescia su tutta la maglietta.
Non ho ancora metabolizzato quello che è successo quando sento una risatina arrivare da dietro alla ragazza.
<Attenta a dove cammini tesoro> dice una voce stridula continuando a ridere.La ragazza che ha appena parlato è alta, ha i capelli rossi e gli occhi marroni, indossa una divisa da cheerleader ed ha la voce di un'oca che viene strozzata.
Invece la ragazza che mi è venuta addosso è un pò più bassa, ha i capelli castani e gli occhi marroni, abbassa la testa per un secondo e mormora un flebile "scusa" prima di cercare di andarsene, ma io la prendo per il braccio e la faccio girare verso di me. La guardo più attentamente: ha gli occhi spalancati, e le spalle rigide, ha paura di me.
La Rossa se ne va dicendo qualcosa che neanche ascolto, deve aver spinto la ragazza addosso a me per darle fastidio.
<Ehi, stai bene?>
<S-si, grazie> cerca di andarsene ma la trattengo ancora per il braccio.
<Aspetta, hai la maglietta tutta bagnata, se vuoi ho un cambio nel mio armadietto>
Lei semplicemente annuisce ed andiamo al mio armadietto a prendere la maglietta, poi andiamo ai bagni così che lei si possa cambiare.Quando esce mi guarda ancora un pò intimorita ma è più tranquilla di prima.
<Sei sicura di stare bene?>
<Si, scusa se ti sono venuta addosso, ma quella ragazza...>
<Si, ti ha spinto, l'avevo capito, non fa niente, non sei tu a doverti scusare, non hai colpe> dico facendole venire un piccolo sorriso.
<Come ti chiami?>
<Valery>
<Io sono Veronica>Sentiamo la campanella suonare ed usciamo dal banco.
<Che lezione hai ora?>
<Letteratura, tu?>
<Anche io! Fantastico, andiamo!> dico emozionata.
Entriamo in classe e ci sediamo insieme all'ultimo banco.Non è ancora arrivato il professore quando dalla porta entra Mason.
Cerca un banco libero e si siede proprio davanti a noi, ignorandoci deliberatamente.
<Ehi, non si saluta?> gli chiedo con un finto broncio in viso.
<Ciao rompipalle> alzo gli occhi al cielo <Ciao pulce> saluta Valery al mio fianco.
<Smettila di chiamarmi pulce!> lo rimprovera quest'ultima.
<Mai>
<Voi vi conoscete?> chiedo stranita.
<È un'amico di mio fratello> mi spiega Valery.
<Chi è tuo-> inizio a dire, ma il professore entra nell'aula e mi zittisco.Il pomeriggio sto guardando the vampire diaries sulla tv quando mi suona il telefono, Valery mi sta chiamando, ci siamo scambiate i numeri prima di uscire da scuola.
<Ciao Ronny>
<Ciao Val, perché mi hai chiamata?>
<Ecco... oggi mio fratello ha potato i suoi amici a casa nostra e non voglio passare l'ennesima serata a stare da sola sentendo loro che urlano, bevono, fumano. Perciò mi stavo chiedendo... ti andrebbe di venire a casa mia per la notte,così non starò sola con loro in casa? Cioè non è che ti voglia a casa mia solo per non stare da sola, mi stai simpatica e se vuoi puoi venire, ma se non vuoi non fa niente, cioè io->
<Ehi ehi, calma, respira, se parli senza prendere fiato rischi di rimanerci. Comunque certo che voglio venire a casa tua, mandami l'indirizzo, dammi una mezz'oretta per prepararmi e fare uno zaino con la mia roba ed esco di casa>
STAI LEGGENDO
Feel Alive
RomanceVeronica e suo fratello maggiore Jack si trasferiscono nella tranquilla città di Ravenwood, dieci anni dopo aver vissuto con la zia per via della tragica morte dei loro genitori in un misterioso incidente d'auto. La loro nuova vita sembra un tentati...