16-"Kev"

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"Imparerai a tue spese
che nel lungo tragitto della vita
incontrerai tante maschere e pochi volti"
~Luigi Pirandello~



Kevin
Usciamo stasera?

Certo

Ti vengo a prendere a casa tua?

Si
Ora ti mando l'indirizzo

<Non dargli quello vero> mi dice Tom.
È sabato e siamo tutti riuniti a casa sua, tranne Tyler che si sta ancora riprendendo dal pestaggio e Oliver che gli fa compagnia. Mason, Tom, Andrew e Noah sono seduti sul divano, mentre Alex e Jack si sono dovuti seder per terra. Io e Valery stiamo in due su una poltrona, ma siamo entrambe minute qui i non ci lamentiamo. All'inizio Tom non voleva coinvolgere la sorella, ma lei ha insistito.

<E quale gli dovrebbe dare?> interviene Jack
<Quello di casa mia o... non lo so>
<E se sapesse dove abito?> tutti gli occhi si posano su di me <Voglio dire, non sarebbe così difficile scoprirlo, potrebbe saperlo già. E se gli dò un indirizzo falso si potrebbe insospettire> spiego.
<Ma se non lo sa> interviene Tom <È pericoloso fargli sapere dove abiti>
Rifletto per qualche secondo <Ce l'ho!> gli scrivo e mando il messaggio.
<Che gli hai scritto?> chiede Jack.
Faccio vedere a tutti il telefono

Mi sono appena ricordata che oggi pomeriggio devo vedermi con un'amica
Mi vieni a prendere da lei?

Certo, nessun problema

<Gli dò il vostro indirizzo> guardo prima Tom e poi Valery.
<Si>
<Ok... Mandato!>

Allora a dopo Ronny

A dopo Kev

<Kev? Ma sei seria?> Tom alza un sopracciglio.
<Che vuoi? Devo comportarmi normalmente, se non sapessi che vuole portarmi da un pazzo psicopatico lo chiamerei Kev>
<Kev> fa una smorfia disgustata.

Lo ignoro e mi alzo dalla poltrona <Scusate ma io mi devo preparare per un appuntamento> sorrido ironica.
Prendo il borsone che mi sono portata dietro per prepararmi e faccio per andare al piano di sopra ma la voce di Tom mi fa bloccare <Preparati in camera mia, è la stanza padronale ed ha il bagno annesso>
Annuisco in risposa e salgo le scale.

Al piano di sopra ci sono tre porte, anche se ci sono già stata non ricordo qual'è la camera di Tom quindi provo ad aprire la porta a sinistra di quella di Valery ma è chiusa a chiave, allora apro quella a destra.
La prima volta che ci sono stata non ci ho fatto molto caso ma è una camera molto spaziosa, ha una grande finestra, un letto matrimoniale con le lenzuola nere e i cuscini bianchi, una scrivania ricoperta di libri, astucci e oggetti vari e una sedia con sopra una pila di vestiti. Scuoto la test per il disordine e vado verso il bagno per farmi una doccia.

Quando mi sono lavata esco e mi avvolgo intorno a corpo un asciugamano che mi sono portata dietro. Cerco i miei vestiti ma non li trovo, devo averli lasciati nel borsone in camera di Tom.
Prendo la sacca con i mie vestiti e mi metto l'intimo. Sto per tornare in bagno per asciugarmi i capelli quando la porta si apre.

<Ehi Kamikaze, quanto ti-> si blocca quando mi vede <cazzo, scusa> si mette la mano davanti agli occhi.
<T-tranquillo> merda. Mi rimetto l'asciugamano intorno al corpo <Puoi togliere la mano>
Esegue l'ordine lentamente e quando lo fa gli appare un ghigno sulla faccia <Belle gambe Kamikaze>
<Fottiti. Che cosa vuoi?>
<In questo momento ci sono molte cosa che vorrei> mi guarda maliziosamente.
Sbuffo <Perché sei venuto qui?>
<Solo per sapere a che punto eri. E per infastidirti. Ti stai facendo bella per il tuo Kev?>
Sbuffo di nuovo e vado verso il bagno <Ti dispiace lasciarmi preparare?>
<In effetti si, ho un panorama così bello>
<Vorrei tanto poter dire lo stesso>
<È un invito a spogliarmi, Kamikaze?> si avvicina pericolosamente a me.
<No, è un invito a levarti di torno> si avvicina ancora e io indietreggio d'istinto, fino a che non mi trovo schiacciata tra lui e la porta del bagno.
<Lo potrei fare, si> si avvicina al mio volto <Ma sappiamo entrambi che non è questo che vuoi> le sue labbra sono a un soffio dalle mie.
<Tu dici?> annuisce <E cosa voglio allora?>
<Secondo me...> mi mordicchia il lobo dell'orecchio <vuoi che ti tolga l'asciugamano di dosso> mi lecca il collo <vuoi che ti strappi l'intimo con la bocca> mi lascia una scia di baci dalla clavicola al mento <e poi vuoi che ti sbatta contro questa porta> cerco inutilmente di trattenere un gemito e lui sogghigna <Ma tu devi prepararti per il tuo Kev...> mi morde il labbro inferiore <quindi mi limiterò a baciarti fino a che non ti rimarrà più fiato>

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