28-"Quella è la mamma"

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"Gli innamorati hanno, come i pazzi,
un cervello tanto eccitabile e una fantasia tanto feconda,
che vedono assai più cose di quante la fredda ragione riesca poi a spiegare"
~William Shakespeare~



<Jack?> cerco gli occhi di mio fratello nella stanza.

<Si sorellina?> si avvicina a me.

<Ho paura>

<Lo so, andrà tutto bene vedrai>

Annuisco.

E se non arrivasse? E se fosse una trappola? E se...

Lo scricchiolio della porta interrompe i miei pensieri.

È arrivato.

10 ore prima

Neanche il tempo di entrare nella stanza che Tom mi sbatte al muro e mi bacia, la sua lingua entra subito in contatto con la mia.

Mi stacco ansimante <Sei impazzito? Potrebbe entrare qualcuno da un momento all'altro!>

Lui mi guarda scettico <Siamo in no stanzino delle scope e a quest'ora c'è lezione, non entrerà nessuno> cerca di baciarmi di nuovo ma io lo fermo.

<Quando mi hai scritto di raggiungerti pensavo si trattasse di un'emergenza! Ero spaventata a morte>

Tom ghigna malizioso <Mi sei mancata. E morivo dalla voglia di averti di nuovo, non ti sembra un'emergenza?>

Cerco invano di trattenere un sorriso <Sei un'idiota>

<E tu adori quest'idiota> mi bacia e questa volta ricambio.

Mezz'ora dopo stiamo uscendo dallo stanzino per dirigerci a mensa.

<Non possiamo più fare cose del genere, sarebbe potuto entrare qualcuno> lo sgrido.

<E quindi? Che sarebbe successo?> si ferma e mi guarda <Senti, sei stata tu a dirmi che è meglio non farci vedere in pubblico, quindi->

<L'abbiamo deciso insieme> lo interrompo <E sai perché. Kaleb ce l'ha con me e se scoprisse che noi siamo...> mi interrompo un attimo. Cosa siamo? Scopamici? Fidanzati? Non ne abbiamo ancora discusso e questo non è il momento giusto <se scoprisse che io tengo a te potrebbe farti del male per colpire me, ne abbiamo già discusso>

<Lo so, è che non riesco a starti lontano> mormora.

<Ci dovrai provare, è per la tua sicurezza Tom>

<A me non frega niente della mia sicurezza> ribatte.

<A me importa invece!> mi accorgo di aver alzato troppo la voce per gli sguardi degli studenti che ci passano accanto.

Noi e la discrezione, una cosa sola.

<Va bene> si arrende Tom <Ora andiamo in mensa>

Un'altra mezz'ora dopo, stiamo tutti mangiando allo stesso tavolo. Anche Josh si è unito a noi.

<Secondo voi se ne accorge se uso dei bigliettini?>

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