"...ed ero ubriaco è vero.
Ho gridato di odiarti per le strade della città,
sono arrivato fin sotto casa tua e ho suonato il campanello ripetutamente.
Volevo dirtelo in faccia che ti odiavo, poi hai aperto e cazzo,
io ero ubriaco ma tu eri ugualmente bellissima e ti amavo.
E così quando mi hai chiesto cosa ci facessi lì al posto di un "vaffanculo ti odio"mi è uscito un "vaffanculo ti amo...""
~Bukowski~Sentiamo i passi avvicinarsi a noi, fino ad arrivare a piano di sopra.
Qualcuno apre la porta.
<Si> la voce dello sconosciuto è roca, ma è di una persona giovane, della nostra età credo o poco più grande.
L'unica cosa che vedo sono delle Nike e dei jeans.
<Si lo so cosa ci ha detto ma non me ne frega un cazzo> è da solo quindi probabilmente sta al telefono con qualcuno.
Mi stringo addosso a Mason per paura di essere visti. Lui mi stringe come per rassicurarmi.
<Senti, già c'è nostro fratello che sta facendo lo spione, io non ci voglio entrare> sento dei rumori e poi vedo la sedia con le ruote muoversi per la stanza.
Lo sconosciuto inizia a giocare con la sedia e girare per la stanza.
<Si Raquel, lo so> sbatte il piede per terra <Sono solo stufo di tutta questa storia cazzo! Perché non possiamo avere una vita normale?> sbuffa.
<Ok. Si, farò attenzione> c'è qualche secondo di silenzio <Lo so, ma-> si sente una porta sbattere <È arrivato. Va bene. Ci vediamo sorellina>
Qualche secondo dopo entra nella stanza qualcun altro. I passi sono pesanti, vedo dei pantaloni sfilacciati e delle scarpe logore.
<Sei in anticipo> riconosco la voce di Kaleb.
<Ho pensato che prima iniziamo prima finiamo>
Lo sconosciuto si alza dalla sedia e si mette di fronte a Kaleb <Allora vecchio? che vuoi da noi?>
<Con calma ragazzino> mormora l'altro.
<Con calma un cazzo! Non ti è bastato mandare Jo? Ora ti serviamo anche io e Raquel?> sbotta.
Sussulto ma Mason mi stringe a se e mi mette un dio sulle labbra per dirmi di fare silenzio.
A Kaleb però non sembra importare della rabbia del ragazzo e lo ignora <Come sei entrato qui?>
<Sul serio? È già tanto che quella pota cigolante non caschi con il vento>
<No idiota. Intendo come sei entrato in questa stanza! Era chiusa a chiave!>
<Non...> si blocca <L'ho scassinata>
<Come?>
<L'ho scassinata, non pensavo ti importasse>
<Non pensavi mi importasse?> ripete Kaleb.
Succede tutto troppo velocemente, Kaleb fa un passo avanti e colpisce il ragazzo. In facci suppongo.
Non lo posso vedere ma sento il mugolio di dolore che fa e vedo le sue gambe piegarsi.
<Stupido idiota> mormora Kaleb.
<Se ti crea tanti problemi stare in questa stanza allora scendiamo, forza vecchio fai strada>
Kaleb ringhia ma non dice niente ed esce dalla stanza.
Il ragazzo si avvia verso la porta ma poi si ferma di colpo e si gira.
Viene verso di noi e si ferma davanti al letto <Non so chi siete e non mi interessa ma vi conviene andarvene da qui> sussurra <Questa volta vi ho coperti ma sarà l'ultima> continua <Io mi sono preso un pugno ma se avesse visto voi vi avrebbe fatto molto di peggio>
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Feel Alive
RomanceVeronica e suo fratello maggiore Jack si trasferiscono nella tranquilla città di Ravenwood, dieci anni dopo aver vissuto con la zia per via della tragica morte dei loro genitori in un misterioso incidente d'auto. La loro nuova vita sembra un tentati...