33-"Fate schifo a nascondino"

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"...ed ero ubriaco è vero.
Ho gridato di odiarti per le strade della città,
sono arrivato fin sotto casa tua e ho suonato il campanello ripetutamente.
Volevo dirtelo in faccia che ti odiavo, poi hai aperto e cazzo,
io ero ubriaco ma tu eri ugualmente bellissima e ti amavo.
E così quando mi hai chiesto cosa ci facessi lì al posto di un "vaffanculo ti odio"mi è uscito un "vaffanculo ti amo...""
~Bukowski~

Sentiamo i passi avvicinarsi a noi, fino ad arrivare a piano di sopra.

Qualcuno apre la porta.

<Si> la voce dello sconosciuto è roca, ma è di una persona giovane, della nostra età credo o poco più grande.

L'unica cosa che vedo sono delle Nike e dei jeans.

<Si lo so cosa ci ha detto ma non me ne frega un cazzo> è da solo quindi probabilmente sta al telefono con qualcuno.

Mi stringo addosso a Mason per paura di essere visti. Lui mi stringe come per rassicurarmi.

<Senti, già c'è nostro fratello che sta facendo lo spione, io non ci voglio entrare> sento dei rumori e poi vedo la sedia con le ruote muoversi per la stanza.

Lo sconosciuto inizia a giocare con la sedia e girare per la stanza.

<Si Raquel, lo so> sbatte il piede per terra <Sono solo stufo di tutta questa storia cazzo! Perché non possiamo avere una vita normale?> sbuffa.

<Ok. Si, farò attenzione> c'è qualche secondo di silenzio <Lo so, ma-> si sente una porta sbattere <È arrivato. Va bene. Ci vediamo sorellina>

Qualche secondo dopo entra nella stanza qualcun altro. I passi sono pesanti, vedo dei pantaloni sfilacciati e delle scarpe logore.

<Sei in anticipo> riconosco la voce di Kaleb.

<Ho pensato che prima iniziamo prima finiamo>

Lo sconosciuto si alza dalla sedia e si mette di fronte a Kaleb <Allora vecchio? che vuoi da noi?>

<Con calma ragazzino> mormora l'altro.

<Con calma un cazzo! Non ti è bastato mandare Jo? Ora ti serviamo anche io e Raquel?> sbotta.

Sussulto ma Mason mi stringe a se e mi mette un dio sulle labbra per dirmi di fare silenzio.

A Kaleb però non sembra importare della rabbia del ragazzo e lo ignora <Come sei entrato qui?>

<Sul serio? È già tanto che quella pota cigolante non caschi con il vento>

<No idiota. Intendo come sei entrato in questa stanza! Era chiusa a chiave!> 

<Non...> si blocca <L'ho scassinata>

<Come?>

<L'ho scassinata, non pensavo ti importasse>

<Non pensavi mi importasse?> ripete Kaleb.

Succede tutto troppo velocemente, Kaleb fa un passo avanti e colpisce il ragazzo. In facci suppongo.

Non lo posso vedere ma sento il mugolio di dolore che fa e vedo le sue gambe piegarsi.

<Stupido idiota> mormora Kaleb.

<Se ti crea tanti problemi stare in questa stanza allora scendiamo, forza vecchio fai strada>

Kaleb ringhia ma non dice niente ed esce dalla stanza.

Il ragazzo si avvia verso la porta ma poi si ferma di colpo e si gira.

Viene verso di noi e si ferma davanti al letto <Non so chi siete e non mi interessa ma vi conviene andarvene da qui> sussurra <Questa volta vi ho coperti ma sarà l'ultima> continua <Io mi sono preso un pugno ma se avesse visto voi vi avrebbe fatto molto di peggio>

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