18-"La strega?"

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"Tutti noi abbiamo una persona
che perdoneremmo sempre,
qualsiasi cosa faccia"
~Charles Bukowski~

TOM POV

Stiamo fermi in auto da più di dieci minuti e nessuno ha detto una parola. La tensione è palpabile.

Dopo che siamo andati via da quell'appartamento siamo saliti in auto e mi sono diretto a un parcheggio vuoto.
Io e Mason siamo seduti davanti, mentre Veronica si è sdraiata sui sedili di dietro. Mason ha provato a dirle che è pericoloso mettersi così, ma lei l'ha totalmente ignorato.

Sono abbastanza sicuro che si sia trattenuta dal mandarlo a farsi fottere.

Comunque, da quando si è sdraiata, non proferisce parola, non si muove e se non avesse gli occhi aperti potrei pensare che stia dormendo.

Prendo coraggio e mi giro verso di lei <Come stai?>
Passa qualche secondo ma quando penso che non arriverà nessuna risposta lei si gira verso di me, sempre sdraiata

<Sono stata meglio> mormora con voce flebile <Mi sento come se... non avessi più energie, come se mi fossi scaricata>
<È l'adrenalina> gli spiega Mason <Prima hai avuto una scarica di adrenalina, adesso che è passata sei sfinita. È normale>
Lei gli risponde con un mugolio.

<Ti va di parlare di quello che è successo?>
<Di che dovremmo parlare?> sbotta lei mettendosi seduta <Il mio ex ragazzo che qualche mese fa ha cercato di violentarmi ha cercato di rapirmi! Volete parlarne? Parliamone> quasi urla.

Non proferisco parola.

<Ecco, come immaginavo> cerca di rimettersi sdraiata ma io la blocco per le braccia e la rimetto dritta.
<No>
<No cosa?> fa confusa.
<Ti sei appena alzata, non permetterò che torni a fare il vegetale>

Vedo le spalle muoversi e sento il respiro accelerare, all'inizio penso che stia piangendo ma... sta ridendo?
Non una piccola risata, una risata forte, profonda, quasi isterica.

La guardo senza sapere che fare.
<È per la stanchezza> mi bisbiglia Mason <Ha bisogno di dormire, portiamola a casa>

<No!> urla lei quando si è calmata <Non voglio andare a casa, ci saranno Jack e tutti gli altri, non voglio!>

<E che vuoi fare?> chiedo paziente.
<Ho fame>
<Va bene, allora ti porto a mangiare Kamikaze>

Mando un messaggio a Noah per dirgli che stiamo tutti bene e mi dirigo al locale più vicino, una paninoteca.

Quando arriviamo parcheggiamo e ci dirigiamo verso l'entrata, sopra il quale si trova il nome del locale in neon. Non è molto grande, ma è accogliente, proprio quello che abbiamo bisogno.

Ci sediamo a un tavolo da quattro, io e Mason da un lato, Veronica dall'altro, e guardiamo i menu. Pochi minuti dopo arriva la cameriera.

Io ordino un hamburger normale con le patatine fritte, Mason un panino e basta, e poi è il turno di Veronica.

Di solito quando una persona è stanca o agitata si ci aspetta che quella persona mangi poco e niente, che gli si chiuda lo stomaco.

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