Capitolo 1

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"Vesallfold non è il nome che avrei scelto per la mia agenzia di servizi, sa, Ushat? L'unione delle parole mondo e miserabile in norreno non sarebbe stata la mia prima scelta."

Ushat del clan del Pilastro - anzi, ormai ex membro - fissò Vance inarcando un sopracciglio nero perfettamente curato. Tutto di Ushat lo era, dopotutto. Dal tailleur Chanel rosa su misura alle Manolo Blahnik nere con la suola rosso fuoco, ai capelli neri con la piega perfetta, tutto indicava un aspetto professionale. Certo, poi la sua pelle era verde, le cosce abbastanza muscolose da rompere il collo di un essere umano e le zanne che le spuntavano dalla parte inferiore della bocca erano affilate come coltelli, anche se bianchissime. Capitava, quando si era un'orchessa.

"Colonnello Ross, questo è perché il mondo è miserabile. Noi ci limitiamo a fornire servizi per renderlo meno tale," gli rispose la sua datrice di lavoro.

Vance si trattenne dal roteare gli occhi al soffitto. "È signor Ross, Ushat. Non sono più un colonnello da diverso tempo."

"Dettagli irrilevanti." Ushat agitò la grossa mano su cui spiccavano delle unghie fresche di manicure e smaltate di rosso. "Militare una volta, militare per sempre."

"Vorrei che non fosse così."

Ushat gli sorrise, serafica. "E invece non è così. Su con la vita, colonnello. Ho un nuovo lavoro per lei."

Fece una smorfia. I lavori della Vesallfold non erano esattamente la vita a cui aspirava dopo il suo forzato congedo dal F.R.E.A.K.S., ma le alternative che gli rimanevano erano ben peggiori. Non dopo quello che gli era successo in passato.

Non era così che si aspettava che sarebbe stata la vita dopo il congedo obbligatorio. Ma dopotutto al F.R.E.A.K.S. piaceva anche riempirsi la bocca di belle parole. Tipo siamo un'agenzia diplomatica o forniamo assistenza 24/7 a tutti i nostri agenti ed ex agenti.

Balle.

Il F.R.E.A.K.S. lo aveva lasciato a piedi dopo che aveva smesso di essere utile, come una scarpa vecchia che non valeva più la pena di essere riparata. Quindi Vance si era ritrovato alla Vesallfold, il F.R.E.A.K.S. era morto e risorto grazie alle prodezze di quel coglione di Steven Carter e lui... beh, lui non era stato nemmeno ricevuto da Magda Tumblebelly quando aveva richiesto di parlarle di persona.

Non era un mistero che la direttrice Tumblebelly non lo avesse in simpatia. Nonostante agli occhi degli umani i mutaforma come lui fossero ritenuti accettabili, poiché in grado di mantenere un'apparenza che non scatenasse in loro l'uncanny valley, presso i fantastici erano malvisti.

Né carne, né pesce.

Un po' come quando un'umana gli aveva detto che non sarebbe uscito con lui in quanto bisessuale e che insomma, doveva decidersi da che parte stare. Mica si può tenere il piede in due scarpe, no?

O un po' come il F.R.E.A.K.S., che si diceva non militarizzato mentre lo era eccome, ma non poteva dirlo perché quello avrebbe significato per Magda Tumblebelly rivelare al mondo l'esistenza del colonnello Vance Ross, di quello che faceva quando era ancora sul libro paga della sua agenzia e perché si fosse ridotto a dover guardare il muso verde di Ushat alla Vesallfold.

"Che tipo di lavoro?" domandò Vance, già irritato.

Ushat allungò la grossa mano verso un paio di occhiali dalla montatura nera a forma di occhio di gatto. Modello da sexy professoressa che si adattava molto bene al resto dell'estetica dell'orchessa, dopotutto. Li indossò sulla punta del naso e aprì un dossier sul quale la scritta rossa RISERVATO era stampigliata su metà della pagina. "Oh, qualcosa di molto diverso dal solito. Le piacerà, vedrà."

Go Down in FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora