Capitolo 6

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Sono tornata a casa sfinita e mi sono addormentata sul letto appena ho toccato il cuscino.

La mattina dopo, mio fratello si offre di accompagnarmi al liceo, ho molta paura dellla sua guida.
Ma non dovevo aver paura solo di quella, infatti dopo dieci minuti che guida prende una strada diversa da quella che dovrebbe prendere.
"Dove stai andando?" chiedo esasperata, se mi fa arrivare in ritardo potrei ucciderlo.
"È una scorciatoia tranquilla, conosco questo paese meglio di te" dice con tanto di occhiolino.

Cinque minuti dopo: "Eli prendi google maps?"
"Stai scherzando spero!"
"Solo per verificare delle cose" mi informa.
"Si quanto sei deficente!"
"Muoviti a vedere google".
"Non mettermi fretta, idiota" ribatto.
"Ti lascio qui eh".
"Dillo a papà e poi vediamo" lo sfido.
"Che spia, non vale" mormora irritato mentre armeggio con google cercando di trovare un modo per andare a scuola.

Alla fine arriviamo in tempo, dopo tutte le brutte parole che ho tirato a mio fratello direi, per fortuna altrimenti credo che non avrei avuto più idee di come definirlo.

Visto che mancano ancora una manciata di  minuti Dennis mi fa compagnia sedendosi con me sul ciglio del marciapiede.
"Lo provo?" gli chiedo tirando fuori dalla tasca dello zaino lo spray al peperoncino.
"Vai" dice, quindi lo spruzzo sul marciapiede, dopo nemmeno un secondo entrambi ci allontaniamo tossendo.
Ho sentito l'inferno salire nelle mie vie nasali, che cosa orrenda e dire che ero abbastanza distante.
"Uccide quel coso altro che!" sbotta mio fratello tossendo.
"Acqua, acqua" mormoro cercando disperatamente una fonte di acqua nel mio zaino.

Quella dannata estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora