Capitolo 16

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Appena arrivata a casa mi arriva un messaggio di Kamil:

Se dicessi che non mi piace mentirei, mi trovo bene, molto bene

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Se dicessi che non mi piace mentirei, mi trovo bene, molto bene.

Anche se attualmente non sono molto sicura nell'iniziare delle nuove relazioni, quella con Tyler mi ha fatto perdere così tanta fiducia sulle persone che ho bisogno di tempo, molto tempo.
Con Tyler era successa una cosa simile, più o meno, diciamo che lui voleva una ragazza che facesse subito i suoi comodi, ma non sono ancora pronta per fare già certe cose, quindi essendo che la sua insistenza mi ha dato fastidio ho deciso di lasciarlo.
Da quando me ne sono andata non si è più fatto sentire, poi di colpo torna e pretende di essere ancora chissà cosa.

Dopo pranzo decido di uscire per schiarirmi le idee prima di andare al lavoro.

Il cielo continua a oscurarsi e far sentire il sole e di conseguenza mi sta salendo il nervoso. Decidi tempo no?
Davanti a me sul ponte del laghetto situato nel giardino del Commonwealth noto Benjamin.
Mi nota subito, non mi ha dato tempo nemmeno per provare a sparire.
"Si stava così bene prima del tuo arrivo" dice Benjamin sospirando ironico.
"Ma se nemmeno ho fatto rumore, sei tu che pari avere le orecchie bioniche, hai sentito il rumore dei miei passi per caso?" chiedo irritata.
"La tua presenza la sento sempre" dice, sembrava quasi sussurrato visto che nel momento stesso in cui l'ha detto ha tirato un forte vento all'improvviso.
"Dovrebbe essere un complimento?" gli chiedo sempre con il vento che ci scompliglia i capelli.
Non mi risponde e volta il viso verso il vento. Intanto decido di aspettare con le braccia incrociate.
Sempre senza guardarmi ad un certo punto scoppia a ridere.
"Che hai?" chiede sconvolta dal suo comportamento.
"La tua faccia truce e nervosa mentre aspetti una mia risposta era troppo divertente" dice con il sorriso in volto mentre mi guarda.
"Dovresti smetterla di prenderti gioco di me" dico in esasperazione.
"Ormai è una tradizione per noi" spalanco gli occhi.
Noi? Usare questa parola per me e Benjamin è davvero insolito e strano, però la trovo perfetta come suona dalle sue labbra.

Quella dannata estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora