Mi perdo a guardare le mura bianche dell'ospedale, oggi per fortuna sarà l'ultimo giorno che dovrò stare qui, riesco ad alzarmi ma devo continuare a fare riabilitazione, la cosa positiva è che il dottore mi ha detto che potrò continuare a correre, ma devo fare le cose in maniera graduale.
Visto che non sto facendo nulla al momento, inizio a giocare con i filtri di Instagram, ad esempio ora sto scoprendo che principessa sono in base al giorno in cui sono nata e sono indignata dal fatto che è uscita Tiana, a me non piace lei, avrei preferito Ribelle, uffa.
Quanto vorrei tornare a Oxford, mi manca.All'improvviso senza nemmeno aver bussato Justin entra nella mia stanza.
Quando dopo aver chiuso la porta dietro di lui, si volta è mi guarda mi innamoro nuovamente dei suoi occhi dello stesso colore del cielo prima di una tempesta, e ora vedo nei suoi occhi un dolore e una rabbia indescrivibile.
Gli occhi non mentono, mai, e non mentono sul dolore che in questo momento prova, non sta piangendo ma è sul punto di scoppiare a distruggere tutto.
"Che succede?" chiedo cauta.
Mi guarda, non parla, al contrario si mette di fianco a me, in ginocchio sul letto in cui mi trovo e poggia la testa sull'estremità del letto.
Singhiozza mentre gli carezzo i capelli castano chiari.
"Cosa è successo?" gli chiedo col cuore in gola, per il pensiero che possa essere successo qualcosa di teribile.
"Ho scoperto chi ha ucciso mio padre..." dice riprendendosi dai singhiozzi.
Non parlo, lascio che sia lui a continuare: "Sapevi che tua madre era l'amante di mio padre?" mi chiede e spalanco gli occhi.
"Non ne avevo idea" dico sconvolta.
"Dalle mie ricerche risulta che tuo padre ha chiamato un sicaro per uccidere l'amante della moglie, ma ovviamente spero che non sapeva che fosse mio padre, altrimenti sarebbe peggio" dice Justin e io ho le mani sulla bocca.
"Mi pare una cosa così impossibile" dico, mentre mi sale in corpo un odio ardente per mio padre.
"Non dire niente a nessuno Eli" mi richiama sapendo già quello che penso.
"Ma come hai fatto a scorpirlo?" chiedo.
"Mio padre aveva molte scartoffie nel suo studio, ho visto una lettera di tua madre, dove era chiaro che fossero amanti, a quanto pare fu successo dopo la morte di mia madre".
Rimango a bocca aperta.
"Poi ne ho parlato a mio fratello, per capire se ne sapeva qualcosa e sapeva tutto, di tua madre e nostro padre, non sa però chi è l'assassino di nostro padre, quindi ti prego non dire niente a nessuno".
"Quando parli con me, fai conto che stai parlando con te stesso, non dirò nulla" gli dico e lui mi ringrazia.
Sono completamente sconvolta.
Il sole fuori dalle finestre non è piacevole, oggi non è affatto un buon giorno.
Guardo Justin.
Ha gli occhi vuoti.
La mano che tengo stretta nella mia è fredda, e probabilmente la sua anima è spezzata, esattamente come la mia.
Forse insieme possiamo superarla.È meglio che al momento io e Benjamin stiamo lontani, lui non deve sapere nulla di questa storia, ma è possibile a questo punto che mi odi perchè mia madre era l'amante di suo padre?
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Quella dannata estate
PertualanganElizabeth Adams dopo aver reso la vita impossibile a sua madre, che dopo il divorzio è andata a vivere a Oxford in Inghilterra, viene costretta a ritornare in Gibilterra da suo padre e suo fratello maggiore. Il suo incubo, vuole andarsene e ritornar...