Capitolo 3

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Il risveglio è traumatizzante,  pensate che mi è toccato pure dividere la camera con mio fratello, io! Che ero abituata ad avere una suite solo per me.

Per colazione mi sarei aspettata una bella colazione, invece ho bevuto solo un caffelatte e un churros al cioccolato.
Ero abituata a bacon, pomodori grigliati, patate e cavolo saltati in padella, black pudding e salsicce.
Infatti già un'ora dopo avevo fame.

Per non parlare della prima volta che ho preso il bus, di solito andavo a scuola con la macchina guidata dalll'autista privato di mamma, invece non sono nemmeno riuscita a sedermi da quante persone vi erano.

"La mia inglese preferita è tornata!" esclama Kira appena mi vede entrare in classe.
"Ciao anche a te" la saluto con il fiatone e i capelli scompigliati, mentre sento lo sguardo di tutti i nostri compagni addosso.
"Che hai? Sembra che ti abbia rincorso un toro infuriato".
"Oh no, decisamente peggio, l'autista del bus ci ha fatto arrivare in ritardo e mi sono ritrovata a correre per raggiungere la classe prima del secondo suono della campanella" spiego togliendomi la giacca di pelle accaldata, anche oggi sembra di stare all'inferno dal caldo, e siamo solo alla prima ora del mattino.
"Beh dai, poteva andarti peggio" dice tirando il fuori il libro di discipline sportive, cosa che mi interesso ad imitare, non chiedetemi l'orario scolastico perché non l'ho nemmeno guardato.
"Ma infatti mi è andata peggio, mentre entravo a scuola c'era davanti un gruppo di drogati che mi fumava praticamente in faccia, poi mentre cercavo di entrare non riuscivo perché erano davanti a me, ma non sai quanto andavano lenti!" mi lamento bisbigliando, finché il prof firma il registro.
"Beh potevi incontrare Tyler, Benjamin oppure Justin" mi dice e io spalanco gli occhi.
"Ti prego dimmi in quale classe non devo mai avvicinarmi" lei mi sorride divertita.
"Benjamin si trova al primo piano, gli altri due beduini al secondo" oddio si! Siamo al piano terra, quindi se me sto qui tranquilla per i fatti miei non dovrei avere la probabilità di incontrarli, che bello.

Forse questa giornata non è iniziata male come pensavo.

Durante ricreazione mi affretto ad andare in bagno. Questi pantaloni sono super fastidiosi, e dire che sono dei pantaloni da palestra, invece li sento stretti, sopratutto in quel punto... non penso di dovermi spiegare oltre.
Quando esco dal bagno mi scontro con qualcuno che non avevo visto.
"Guarda chi è tornata in patria" mi dice Tyler, il mio ex.
"Che premuroso appostarti fuori dal bagno delle ragazze solo per porgermi i tuoi saluti" ribatto.
"Hai per caso mangiato yogurt scaduto per essere così acida di prima mattina?"
"Sei deficiente o sei deficente?"
"Ti lascio decidere la tua preferita, alle donne bisogna sempre dare ragione no?"
"Negli anni di relazione passati vedo che hai capito come trattare le donne".
"Sono aperto a una nuova relazione, nel caso tu voglia riprovarci" mi informa.
"Grazie ma sto bene così" detto questo me ne vado, ma mi blocco dopo aver girato l'angolo... Benjamin.

Benjamin se ne sta appoggiato davanti alla finestra con tre gatte in calore che gli stanno addosso.
Ho fatto male a guardarlo qualche secondo di troppo dallo schok perché è lì che si accorge di me.
Vedo i suoi occhi illuminarsi, non lo sapeva che ero tornata e noto il suo sorriso allargarsi in un sorriso malefico.
Distolgo lo sguardo e passo di fronte a lui per raggiungere Kira che sta parlando con altre due nostre compagne.
"Ma che bella sorpresa Adams, strano che mio padre non mi abbia detto che la figlia del suo migliore amico tornava in città" dice e la sua voce si sente da tutto il piano, l'ha fatto apposta, vuole già sfidarmi apertamente.
"Certo che non te l'ha detto, non ti riguarda quello che faccio" dico con un sorriso falsissimo addosso, mi guarda con un sorriso sgembo addosso, che faccia da schiaffi.
"Sono sicuro che questo anno diventerà più interessante" dice guardandomi negli inchiesta mentre appoggia una mano sulle spalle di una bionda.
"Sono onorata di rendere più interessante la tua vita noiosa, ma spero di non vederti più, mi raccomando non prenderla sul personale però" dico sempre falsamente.
"Figurati, anche se credo che i tuoi desideri siano irraverabbili" dice facendomi l'occhiolino.
"Ti saluto Harris" dico alzando gli occhi al cielo scocciata.
"A presto Adams" dice sempre sorridendomi come un angioletto innocente, beh dentro è il peggiore dei diavoli.

Quella dannata estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora