Capitolo 20-Accanto:

67 0 0
                                    

Massimo e Giorgia si tolsero il casco ed entrarono velocemente dell'istituto, dove trovarono Lino, Sofia e Maddalena

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Massimo e Giorgia si tolsero il casco ed entrarono velocemente dell'istituto, dove trovarono Lino, Sofia e Maddalena.

-Che sta succedendo? Chi c'era sull'ambulanza?- chiese il comandante.

-C'è stato un attentato allo studio di registrazione: quaccuno voleva accide Edoardo Conte e ci hanno rimesso Gianni e Ludovica.- spiegò Lino, col fiatone.

-Credo che lo shock abbia fatto male al bambino di Ludovica, perdeva molto sangue.- aggiunse Sofia.

Giorgia sgranò gli occhi, coprendosi la bocca con entrambe le mani.- Oddio...-

Massimo prese un bel respiro.- D'accordo, faccimm accusì: Giorgia, se te la senti di fare lezione magati potresti tenere tranquilli i ragazzi.-

Giorgia annuì.- S-Sì, certo, ce penso io a loro. Voi annate da Ludovica, fateme sapè come sta.-

In fretta, Massimo passò il casco a Sofia ed insieme si avviarono in ospedale.

Giorgia cercò di fare una faccia rilassata, mentre Lino e Maddalena scortarono il resto dei ragazzi in classe.

Mentre sistemava le proprie cose sulla cattedra, Giorgia vide un gruppetto di ragazzi che se la stava prendendo con Mimmo: gli avevano preso la scarpa e se la stavano lanciando fra di loro.

-Eddai strunz, ridateme le scarpa!- continuava a dire Mimmo, saltellando da una parte all'altra. -Fermi! Basta! Siete popo na capa e' cazzo!-

In quel preciso istante, quando gli sentì dire quella frase, Giorgia si bloccò.

Avrebbe riconosciuto quella voce tra centinaia di ragazzi: la stessa voce del giovane ragazzo di quella sera.

Perciò era Mimmo che si trovava insieme ai suoi aggressori e che aveva cercato di fermarli, ma invano.

Allora decise di intervenire.- Ragazzi, la finiamo di fare gli scemi e andiamo in classe?!- borbottò lei, porgendogli la mano per farsi restituire la scarpa.

I due ragazzi sbuffarono ed entrarono in aula, così Giorgia ridiede la scarpa a Mimmo.

Dapprima Mimmo la guardò e poi si riprese la scarpa, con la mano che tremava.

Giorgia notò nei suoi occhi la tristezza e il dispiacere: non era un cattivo ragazzo e lei avrebbe messo la mano sul fuoco nell'ammettere che, se avesse potuto, Mimmo li avrebbe fermati quella notte.

-Tutto apposto Mimmo?- gli chiese lei, con tono dolce.

-Sì signorì...- mugugnò lui, timidamente.

-Dai, vieni in classe.-

Quando si furono tutti sistemati, Giorgia si sedette sulla scrivania e osservò che avevano tutti la testa altrove.

Solo allora si accorse di quanto tutti tenevano a Ludovica, lì dentro.

In un'altra vita. (Mare Fuori S4 Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora