Capitolo 6- Stare lontani:

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Qualche anno prima- Roma

Ludovica era appena uscita dal parrucchiere con una busta in mano e poi entrò dentro l'ospedale, in particolare dove i pazienti eseguivano le chemioterapie.

C'erano così tante persone e Ludovica rabbrividì nel notare che c'erano anche dei bambini.

Giorgia era seduta su una comoda poltrona a leggere un giornalino di gossip, con la solita bandana celeste per coprire quei pochi capelli rimasti.

-Wè amo, sei venuta!- esclamò lei, non appena la vide.- Ma che hai fatto ai capelli?!-

Ludovica prese una sedia e si mise vicino a lei.- Ho pensato che se te li dovevi tajà, allora dovevo dacce n'taio pure io. Che ne pensi?- le domandò, mostrandole il nuovo taglio a caschetto.

Giorgia la guardò facendo il labbruccio.- Amò, ma te amavi i tuoi capelli...-

-Non fa niente amò, dobbiamo esse belle nsieme, altrimenti non lo deve essere nessuna delle due.- commentò l'altra, porgendole la busta.- Ti ho preso nregalo.-

-Pure? Wow, è popo la mia giornata fortunata!-

Ludovica cercò di mantenere il sorriso, ma contemporaneamente non poteva evitare di vedere l'enorme ago al suo braccio e la quantità di liquido nella flebo che ancora mancava da smaltire.

I medici erano fiduciosi che il cancro sarebbe stato debellato grazie ad una decina di sedute di chemioterapia e Ludovica pregò tra sé e sé che funzionasse.

Quando aprì la busta, Giorgia ci trovò una coroncina finta, una di quelle che si mettono alle bambine insieme con il costume da principessa.

Giorgia scoppiò a ridere.- Non ce credo!-

-Ce devi crede amò, perché te sei sempre la regina!- esclamò Ludovica, mettendogliela sopra la testa.

Lo disse a voce talmente alta che dovette intervenire l'infermiera e farle cenno di fare silenzio.

-Scusi...- le sussurrò Ludovica, trattenendo una risata.

-Sei popo la più pazza.- aggiunse Giorgia, sempre a voce bassa.- Ma te vojo bene pure così.-

Ludovica le prese il viso tra le mani e la baciò a stampo.- Pure io te vojo bene, amò.-

Oggi

Ludovica aveva chiesto a Silvia se potesse prendere il suo stereo e metterlo nella propria cella, così magari avrebbe potuto trovare ispirazione per il testo della nuova canzone.

C'era una cantante in particolare che ascoltava da quando era arrivata a Napoli: il suo nome era Crazy J, una ragazza un po' pazza, ma Ludovica adorava le sue canzoni.

La nuova arrivata continuava a non dire niente e a starsene sul letto, fissa.

Tuttavia, Ludovica sospettava che Gianni le fosse simpatico.

-Allora, t'agg preso dalla mensa quattro fettine di pullo, doppia porzione di patate lesse e almeno dui pezzi e' pane.- intervenne Pino, poggiandole il vassoio del pranzo sul tavolo.

Ludovica ridacchiò.- Madò Pino, qui ce magna pure un reggimento!-

-Eh vabbuò, mo tu devi magna pe doje!- puntualizzò Pino, aprendole la confezione con dentro le posate di platica.

Ludovica lo guardò sorridendo e si accorse del fatto che si stesse prendendo cura di lei come se fossero davvero tornati gli amici che erano prima.

Sembrava aver preso bene la notizia della gravidanza e non faceva più tanto il possessivo verso di lei.

In un'altra vita. (Mare Fuori S4 Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora