Prologo.

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Qualche anno prima- Roma

Ludovica aveva sempre paura che a camminare con i tacchi sui sampietrini, ci avrebbe rimesso qualche scarpa.

Però, puntualmente, quando si reggeva a Giorgia, non le succedeva mai niente.

Giorgia era come una botta di adrenalina, ci si divertiva sempre con lei nonostante avesse qualche anno in più di Ludovica, sapeva esattamente come fare festa.

Attraversarono il centro, di notte, facendosi molte foto davanti al Colosseo, da ubriache.

Giorgia non avrebbe dovuto guidare in quello stato, ma si mise comunque alla guida della sua Smart e alzarono il volume della radio al massimo, cantando a squarciagola.

-Non dì a tu madre che famo tutto sto casino, me ucciderebbe!- le disse Giorgia, ridacchiando.

-Ah, lasciala sta a quella! E' no zombie! Non le partirebbe er criceto che c'ha nel cervello manco se je urli.- commentò Ludovica, sporgendosi dal finestrino.

Ci si appoggiò con tutto il busto e urlò a squarciagola.

Si sentiva libera quando faceva serata insieme alla cugina e per qualche ora non pensava alla scuola, alla madre e a quanto odiasse vivere in quella città.

Subito dopo, Ludovica e Giorgia andarono a casa di quest'ultima ed ella tirò fuori una bottiglia di vodka dal frigo.- E la festa continua!-

Ludovica si portò una mano alla pancia.- Oddio te prego Giò, così m'ammazzi!-

-Eddai, che mammoletta!- borbottò l'altra, versando due shottini.- Solo uno e poi basta, fai la brava!-

Ludovica sospirò e, spinta dalla cugina, mandò giù la vodka con una smorfia di disgusto.

-Olè!- esultò Giorgia, alzandolo dapprima in aria.- Io brindo al fatto che semo vive!-

Ludovica ridacchiò.- E che vordì?-

-Vordì che fino a che semo vive, se po risolve tutto!- affermò Giorgia, bevendo tutto d'un sorso.

Ludovica pensò che fosse naturale per una come Giorgia volersi divertire.

Dopotutto, anche lei conduceva una vita monotona: lavorava come commessa in un supermercato, 8 ore al giorno e la notte preferiva darsi alla pazza gioia.

Lei e Ludovica erano complici fin da piccole e Giorgia le era stata molto vicino quando i propri genitori si erano separati.

-La voi vede na cosa figa?- le domandò Giorgia, afferrandole le mani.

Senza che Ludovica le rispondesse, Giorgia la portò in camera da letto e dal comodino, sotto la biancheria, estrasse quella che sembrava una pistola.

Ludovica sgranò subito gli occhi.- Cazzo, ma è vera?!-

-Certo che è vera!- esclamò l'altra, osservando però che ne fosse un po' spaventata.- Stai tranquilla, è a salve. La voi provà?-

Ludovica la prese in mano e le vennero i brividi: aveva già visto una pistola da vicino, ma mai l'aveva toccata e le faceva uno strano effetto.

Non sapeva se fosse per colpa di tutto quello che aveva bevuto, ma percepì un'inquietante potenza nel reggerla.

-La voi provà?-

-N-Non se sentirà lo sparo?-

Giorgia prese un cuscino e poi mise la mano sopra quella di Ludovica, puntando il mirino verso di esso.- Così se sentirà solo nboato.-

Ludovica aveva visto una cosa del genere anche nei film, perciò si fidò di Giorgia.

Dapprima esitò e le tremò la mano, ma poi ripensò alla scuola, ai compagni che la squadravano tutti i giorni per il modo in cui era vestita, a sua madre che non accettava la vita che conduceva e, infine, premette il grilletto.

In un'altra vita. (Mare Fuori S4 Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora