CAPITOLO 65

15 2 2
                                    

6 mesi dopo.
Tommaso.
Erano passati 6 mesi da quando quella bambina,Celine era stata ricoverata per Leucemia,stava ancora combattendo contro la malattia,era una vera e propria leonessa,ma la malattia la stava consumando lentamente,soffriva molto per i dolori che le causava la chemioterapia.
Era brutto vedere una bambina così piccola soffrire,piangeva tutti i giorni per i dolori che aveva,era straziante vederla soffrire,la mamma cercava di distrarla,le parlava dicendole che quando sarà guarita la porterà a disnayland.
La verità è che la bambina stava mordendo,oramai non c'era più nulla da fare e la madre era ignara di tutto,entrai nella stanza per parlare con la mamma e vidi che Celine dormiva.
"Che succede?."Mi chiese la mamma.
"Ho delle cose da dirti,Giorgia(è il nome della mamma di Celine)."Dissi dispiaciuto.
"Cosa?."Chiese preoccupata.
"Purtroppo la chemio le sta facendo solo male,le resta poco da vivere."Le dissi dispiaciuto.
"No,voi dovete fare qualcosa non potete lasciarla morire."Disse Giorgia piangendo mentre mi abbracciava.
La strinsi forte a me e cercai di trattenere le lacrime,mi ero affezionato molto a quella bambina,come tutti gli altri miei colleghi ovviamente,era una bambina molto speciale.
"Giorgia mi dispiace,abbiamo fatto tutto il possibile,credimi."Dissi staccandomi dall'abbraccio e oramai in lacrime.
"Mamma."Disse Celine svegliandosi.
"Amore."Disse Giorgia avvicinandosi a sua figlia.
"Perché piangi?."Le chiese Celine.
"No amore,non sto piangendo."Disse Giorgia asciugandosi le lacrime.
"Mamma,sono tanto stanca ti dispiace se mi addormento?."Le chiese la piccola.
"No amore,dormi piccola mia."Disse Giorgia che aveva capito che la figlia stava morendo proprio in quel momento.
"Mi porti a disnayland?."Disse Celine aprendo e chiudendo gli occhi.
"Amore,siamo già a disnayland,guarda quante giostre ci sono."Disse Giorgia con le lacrime agli occhi e Celine sorrise,poi iniziarono a suonare i macchinari e tutti corsero nella stanza,mentre la mamma iniziò a piangere ancor di più.
"Ora del decesso,13:50."Disse Niccolò con qualche lacrima agli occhi.
uscì dalla stanza e vidi la madre che piangeva disperata mentre abbracciava sua sorella che era appena arrivata a trovare la sua nipotina,andai in bagno e mi chiusi dentro,appoggiai le spalle alla porta e piano piano mi lasciai cadere a terra in un mare di lacrime.
Piangevo e singhiozzavo,ero affezionato a quella bambina e pensare che non la vedrò mai più,mi fa stare molto male.
"Amore,sei qui?."Mi chiese Sofia che dalla voce si sentiva che stava piangendo anche lei.
"Sì sono qui."Risposi tra un singhiozzo e l'altro.
"Amore,so che fa male,anch'io ero molto affezionata a Celine e alla mamma,ma devi pensare che lei ora è in posto dove non soffre,ora è con il suo papà che tanto le mancava."Mi disse Sofia.
Decisi di uscire dal bagno e abbracciai mia moglie iniziando a piangere ancora di più.
"Aveva tutta la vita davanti."Dissi piangendo.
"Lo so,hai ragione."Mi rispose Sofia,piangendo anche lei.
Uscimmo dal bagno e Pietro ci venne subito vicino.
"Che succede?."Chiesi.
"Dopodomani ci saranno i funerali della piccola e la mamma ci ha detto di andare,la piccola era molto affezionata a noi e sicuramente è ciò che vuole ora."Ci disse Pietro.
"Ci saremo."Risposi sospirando per poi tornare a lavoro.
Entrai nella stanza di un bimbo di pochi giorni che era stato ricoverato per sospetta broncopolmonite.
"Dottore,si sa qualcosa?."Mi chiese la mamma.
"Ancora no,stiamo aspettando i risultati delle analisi."Risposi.
"Va bene,ma non lo lascerete morire vero?."Mi chiese la mamma facendomi rimanere sorpresa.
"Assolutamente no,ha la mia parola."Le risposi con un mezzo sorriso.
Uscì dalla stanza e andai vicino a Pietro.
"Oi brò,come va?."Mi chiese Pietro.
"Domanda di riserva?."Gli chiesi.
"Brò,non possiamo salvare tutto,me lo hai insegnato tu."Mi disse Pietro.
"Lo so,hai ragione è vero."Risposi.
"Anche a me dispiace per Celine."Disse Pietro.
"Lo so,vabbè io torno a casa,senti ma Sofia?."Gli chiesi.
"È andata a casa 40 minuti fa."Mi rispose Pietro ed io annuì per poi salutarlo e prendere telefono e chiavi della macchina.
Uscì dall'ospedale ed entrai in auto per poi mettere in moto e guidare fino a casa.
Una volta a casa vidi i 3 gemellini corrermi incontro e sorrisi prendendogli in braccio uno alla volta.
"Amore,il pranzo è pronto."Mi disse Sofia.
"Amore grazie,ma non ho molta fame."Risposi.
"Lo so amore,ma non puoi stare a digiuno."Mi disse Sofia.
"No amore davvero,dai vado a letto."Dissi per poi andare in camera,mi misi al letto e chiusi gli occhi addormentandomi poco dopo...

Perché noi siamo un thriller da un finale perfettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora