Me e Me

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"CAZZO!!!" scattai alzandomi a sedere sul letto.

Uno strato di sudore ricopriva ogni centimetro del mio corpo scosso dalle irrefrenabili palpitazioni del cuore, l'affanno ruppe la quiete della stanza portata dalla notte mentre posai una mano sul petto che si alzava e abbassava, impazzito a causa della paura.
Passai una mano tra i capelli zuppi mentre con quella libera,  accarezzavo la spalla opposta.
"Va tutto bene, va tutto bene" ripetevo a me stesso chiudendo gli occhi e immaginando che vi fosse qualcuno lì per tranquillizzarmi.
Quella stramaledettissima sensazione di cadere nel vuoto quando chiudevo gli occhi...quella percezione della terra che manca da sotto i piedi  lasciandoti sprofondare nel nulla.
È forse la paura che fa sussultare in questo modo il cuore ? No, io non credo.
Mi allungo per prendere il cellulare dal comodino:  già le 4.37 del mattino.
Emetto un sono sbuffo, seccato dall'essermi risvegliato nel cuore della notte per l'ennesima volta: quando accade, non riesco mai a riaddormentarmi...ma hey, ho dormito già cinque ore...non male rispetto le solite quattro.

Scopro le gambe dalla coperta e infilo i piedi nella pantofole per dirigermi verso il piccolo balconcino della stanza per osservare la luna.
Mi piacerebbe vedere semplicemente come si svolge la vita delle persone da lassù: partecipare come osservatore a quella frenesia che caratterizza la vita di circa otto miliardi e mezzo di persone.
Alla fine non è niente di diverso da quello che faccio di solito, sono un semplice spettatore della propria vita, aspetto che qualcosa accada ma nulla accade mai.
Un semplice ragazzo che vive di inerzia, di spinte involontarie con testa e cuore come due macigni ricolmi del nulla.

Eppure le persone continuano a dirmi che sono fantastico, prezioso, che si rivedono in me e che le aiuto con ciò che dico...ma tutto ciò che scrivo, che dico, che canto... è solo un grido strozzato e ovattato che prova a smuovere qualcosa in me, che cerca una motivazione e un ruolo in cui identificarsi.

Non mi sono mai piaciute davvero le persone...
Mi acclamano, mi amano, mi invidiano, mi stimano...senza nemmeno avermi mai visto in faccia.
Si può provare tutto quello, senza conoscere qualcuno? 
No, assolutamente no. 
E allora perché accade? 

Prendo la mia chitarra e sfioro le corde con i polpastrelli creando l'unico suono, l'unica melodia che è stata in grado di alleviare la pesantezza delle mie giornate.
Le parole fluiscono deboli, sussurrate, ma mi ricordano ogni giorno di ciò che sono in questa esistenza.
Ed è strano che queste parole così intime, siano riuscite a divenire qualcosa di così chiacchierato e stimato all'interno di questa società.
La musica mi ha sempre aiutato ad alleviare tutti i problemi di ansia che mi perseguitano...eppure sono riuscito ad emergere con sole le mie forze, con solo le mie più pure e semplici parole.
Ma allora perché mi sento come un alieno? 

~ È una notte solitaria e silenziosa
È così buia con la mia voce ovattata
Farò in modo che accada, là fuori tra le stelle
Sono solo solitario, chi mi raggiunge e mi sostiene?
Sono un alieno su questa terra
Sono solo e non mi sembra di appartenere a nessun posto
Non importa quanto io sorrida, mi sento così solo,
un alieno che cerca di confondersi con i terrestri.
Non importa quanto forte io parli, nessuno mi sente.
Sì, non sono lì, sono pieno fino a traboccare ogni giorno
Porto con me le mie preoccupazioni.
Anche se non importa a nessuno, sono esausto
Con il mio giuramento di non cadere
Ci sono innumerevoli sogni in cui guardo il cielo
Non mi importa della depressione perché mi accoglie
Sì, devo vivere
Se cado, tutto sarà una vescica, anche i miei sogni
Tutto sarà una bolla, anche i miei sogni
Anche il respiro che ho fatto qui
È stato così amaro e doloroso, ma posso sopportarlo. ~

E con queste parole sussurrate alla luna, una forte sensazione di lascito, abbandono, pervade le mie viscere...vorrei solo piangere...ma non riesco a farlo.
Non sono mai riuscito a farlo... è questo che mi rende diverso? C'è qualcosa che non va in me? 
Chan dice sempre che le diversità ci rendono unici e che non dovrei nascondermi dietro la mia musica.
"Ufffaaaa" sbuffo riponendo la chitarra nel fodero.
Annoiato e rassegnato dai miei pensieri, mi dirigo in cucina per consumare la mia misera e noiosa colazione fatta da cappuccino e alcuni biscotti.


"Finalmente sei arrivato!"
Sfilo la chitarra dalla spalla e saluto il mio amico rivolgendogli un piccolo sorriso. "Mi avevi chiesto di passare no? Cos'hai in mente stavolta?" chiedo divertito dal suo stupore.
"Beh si ma, non mi dai quasi mai ascolto, quindi non pensavo passassi realmente!" si giustificò.
"Senti Ji, ormai sei un personaggio pubblico affermato grazie alla tua canzone, ma presto dovrai scriverne delle altre...oppure..." si avvicinò  con sguardo basso.
"Oppure?" 
"Oppure ti esibisci nello spettacolo di fine stagione che organizza ogni anno l'agenzia".
Lo guardai sotto shock.
Era impazzito per caso?
"Non se ne parla nemmeno" dissi.
"Beh, allora dai su, vai nella cabina registrazione e incidiamo un nuovo pezzo" prese posto dietro la scrivania collegando l'attrezzatura per la registrazione
"N-no ho pezzi...lo sai..."  sussurrai chinando il capo.
"Sai che non riesco a scrivere cose su due piedi...ci conosciamo da anni e continui a farmi pressioni...Non riesco nemmeno ad esibirmi in pubblico, come dovrei fare Chan!" alzai la voce infastidito da quelle sue pretese.
"Ji...sai che sei come un fratello e non ti avrei mai chiesto nulla se questa cosa potesse recarti disagio o pressioni, quindi...se ti fidi di me...accetta di partecipare allo spettacolo". I suoi occhi si fecero lucidi e le sue parole parevano una supplica...
Non riuscirò a scrivere un'altra canzone, di questo ne sono certo...ma non voglio nemmeno cantare davanti a milioni di persone...non avrei retto l'ansia, mi sarebbe venuto un attacco di panico.

Raccolsi la testa tra le mani, incapace di prendere una decisione del genere.
"Non andrai sul palco...tu non ti mostrerai al pubblico, non tu.
Ho intenzione di fare interpretare la tua canzone da un ballerino, così che il suo significato sia ancora più incisivo insieme alle tue parole...so già a chi chiedere e vorrei che tu venissi con me nelle salette dei ballerini.
Non farò scoprire la tua identità, non vi conoscerete, lascia fare tutto a me, tu seguimi solo".
Il suo tono dolce e quella premure che aveva nei miei confronti, era ciò che mi aveva fatto instaurare un rapporto così intimo con quel ragazzo.
Mi fidavo di lui, ciecamente mi fidavo.
Annuii alla proposta, ancora dubbioso e non sicuro del tutto di quel piano, ma decisi di buttarmi.
Era l'unica opzione che avevo in fondo...

Tre Vite  ||Minsung||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora