Ancora

26 4 0
                                    

|| JISUNG POV ||

Paura.

Solamente paura era ciò che che riuscivo a provare da quando vidi quegli occhi il giorno dello spettacolo, ormai settimane addietro.
Paura di ciò che quegli occhi mi avevano smosso dentro.
Giorni in cui non riuscivo ad uscire da questa stanza, le pareti bianche, lo stereo con quella leggera musica di sottofondo, la chitarra e quel pezzo di carta gettato sulla scrivania senza cura e altri cento accartocciati e lanciati sul pavimento.

Ciò di cui stavo vivendo, erano quegli strani e nitidi sogni che ogni notte facevo prima di svegliarmi di soprassalto a causa di quella caduta nel vuoto.
Perché questa paura mi sta perseguitando e non vuole lasciarmi andare? 
Ponendomi questa domanda incessantemente, ero giunto adesso alla conclusione che forse non vi era alcuna paura...semplicemente mi spaventava l'essere così interessato e curioso di qualcuno che nemmeno conoscevo.
In qualche modo, da qualche parte, avevo già visto quegli occhi, avevo già provato tutto ciò che mi stava accadendo e cavolo se tutto questo mi spaventava. Cercavo quel qualcuno con ogni mia forza, stando semplicemente nella mia cazzo di stanza, avevo paura di tutto ciò che riguardasse il mondo esterno...
Come se tutto ciò non fosse abbastanza, Minho ogni giorno continuava a scrivermi chiedendomi come stessi, cosa facessi, perchè non gli rispondessi più, se avesse fatto qualcosa di sbagliato e se questa mia indifferenza fosse legata alla canzone che aveva cantato quella sera.

Il problema però, è che nonostante io abbia visto il viso di quel ragazzo quella sera, cantando senza mai distogliere lo sguardo dalla sua figura dietro lo schermo di quel maledettissimo televisore...io oggi, non sono in grado di ricordarmi quel volto in modo nitido.
Perchè non riesco a ricordarmi di te?
Chi sei?
Come ti chiami? Quanti anni hai? Dove vivi? 
Perché in qualche modo penso di conoscerti, anche se so che questo è impossibile?
Per mettere a tacere tutte queste paranoie, l'unica cosa che è in mio potere fare, è quella di chiudere gli occhi e lasciarmi andare alla stanchezza causata da questo continuo farneticare interiore.





"Sei comodo così?" mi chiese con tono dolce mentre passava le dita tra i miei fili scuri.
"Mhmh, mi piace quando lo fai" sorrisi godendomi quelle carezze così delicate, a momenti avrei potuto prendere sonno. "Se sei stanco, puoi anche chiudere gli occhi, ci sono io qui con te, mi piace osservarti mentre dormi, sei bellissimo" sussurrò, come se dicendo quelle cose ad alta voce, avrebbe potuto spezzare quella sottile linea che mi separava dal riposare.
Quasi totalmente nel mondo dei sogni, udii appena una voce lontana dire qualcosa che non compresi, non riuscii nemmeno a distinguere di chi fosse quella voce, ma qualcuno, forse lui o forse no, disse qualcosa.

Durante il mio sonno accadde.
Fu tutto così veloce e doloroso, che non mi accorsi di avere il petto completamente in fiamme non permettendo all'ossigeno di arrivare correttamente ai polmoni. 
Una sofferenza così atroce che seppur fossi ormai sveglio, vigile, non riconoscevo nulla del mondo esterno.
Avvertii quella ferita nel mio petto squarciarsi fino a quando non mi sentii sollevare ed essere poggiato su un'altra superficie.

"Resisti ti prego, resta con me!" 

La testa pesante che girava.

"Non lasciarmi, resisti ancora un altro po'"

Niente aria nei polmoni

"Ti salverò!"

Il corpo completamente immobile

"Devo dirti che ti amo"

E il cuore rimbombarmi fin troppo debolmente all'interno delle orecchie.
Stavo forse morendo, quella era la sensazione che stavo provando o meglio, era quella la pace che in quel momento volevo provare.
Il cuore ardente, esplose nel petto alimentato dalla consapevolezza di emozioni che avevo rinnegato e ignorato fino a quel momento. Fu un disastro talmente grande e distruttivo, che non udii più il suo battere all'interno del mio corpo.
Schiusi gli occhi solo per pochi secondi, cercando invano di riconnettermi a quella che era la realtà, riuscendo a scorgere per la prima volta, una figura al mio fianco, un volto sfocato, volto dalla quale scese una lacrima che si infranse sul mio viso.
Ormai debole, non percependo nemmeno più quel bruciore così rovente, chiusi definitivamente gli occhi.
Solo un ultimo grido disperato riuscii ad avvertire.

"TI AMO!!!!!!!!" 





"AAAAAAHHHHH!!!!" gridai nel pieno dell'oscurità riaprendo gli occhi.
Il fiato corto e i capelli attaccati alla fronte a causa del sudore.
Cos'era quel dolore e perché sentivo il mio petto scaldarsi proprio nel punto in cui nel sogno avvertivo quel bruciore?
Non sapevo perché iniziai a versare lacrime su lacrime, rivivendo ogni emozione e sofferenza del sogno appena avuto.

Aprii la porta della mia stanza dopo innumerevoli giorni, cercando con lo sguardo la presenza del mio coinquilino.
"Chan? Sei in casa?" alzai di poco la voce per farmi sentire.
Mi incamminai verso il salotto trovandolo lì sul tavolo da pranzo con indosso le cuffie.
Starà lavorando...non voglio disturbarlo.
Mi avvicinai e presi posto in una delle sedie vuote, avvertendo così della mia "apparizione" dopo quei giorni.

"Ji...c-come stai?" chiese cautamente, preoccupato forse di una mia ipotetica reazione negativa alla domanda alla quale però, annuii appena.
"Senti Chan...grazie per...questi giorni, non volevo farti preoccupare ma avevo bisogno di restare un po' da solo con me stesso" spiegai tenendo la testa verso il tavolo.
Allungò una mano per posarla sopra la mia per accarezzarne il dorso "posso almeno sapere cosa ti ha turbato così tanto?" avanzò con sola dolcezza nella voce.
Non sapevo bene come rispondere a quella domanda, lui non sapeva dei sogni, della situazione con Minho, di come cavolo mi sono sentito quella sera, di quella persona che era riuscita a calmarmi...
"Non lo so nemmeno io Chan, ci sono talmente tante cose che mi frullano in testa, talmente tante domande senza alcuna risposta, così tante emozioni che non riesco a gestire, sento che da un momento all'altro potrei esplodere e la cosa che mi fa più incazzare è che scrivo, scrivo e scrivo ogni notte senza riuscire a mettere in ordine nulla!! Io, i-io non so più che fare!" sputai improvvisamente fuori, prendendo una grossa boccata d'aria per riprendere: "Sai benissimo che non riesco a dormire la notte e per di più ho iniziato a fare dei sogni strani. Cioè non sembrano nemmeno sogni, quando stanotte mi sono svegliato è come se il dolore che stavo provando nel sogno ci fosse anche nella realtà.
Non riesco a dimenticarmi di Minho, cazzo tu mi avevi detto che fosse muto e invece si scopre che parla e che canta anche una cazzo di canzone con una base che ho fatto io! CAZZO CAPISCI!" urlai isterico.

Il mio amico dopo quelle ultime parole mi guardò sorpreso "t-tu hai fatto la base della canzone di Minho? COSA? E’ QUELLA CHE MI HAI FATTO ASCOLTARE!!!”  alzò la voce sorpreso.
Mi alzai dalla sedia incominciando a camminare in giro per il salotto "Si ma....la cosa che più mi turba è stato quello che è accaduto dopo lo spettacolo. Com'è possibile che una qualunque persona, che per di più non conosco nemmeno, abbia saputo stroncare e farmi riprendere da uno dei più forti attacchi di panico che io abbia mai avuto? Era buio, non l'ho potuto vedere in faccia e ho solo intravisto i suoi occhi e-"
"No, no, fermo Ji...tu, tu veramente non hai capito chi è entrato quella sera nella stanza?" chiese alquanto meravigliato alzandosi dalla sedia per venirmi incontro. "No...non lo so e ti giuro, ti giuro che ho bisogno di saperlo, non chiedermi perché, ma mi sono sentito in un modo in cui non mi ero mai sentito e mi sono chiuso in camera per questo.
Tutto questo mi fapaura, tutte queste nuove  emozioni e sensazioni che stavo provato mi hanno completamente travolto e ho paura" terminai con ormai la voce instabile e le mani tremanti. Sentivo che sarei potuto scoppiare a piangere da un momento all'altro, così mi tuffai tra le braccia di Chan per sentirmi almeno un po' più al sicuro. 
"Ti prego, questa volta fatti aiutare" sussurrò mentre piano mi accarezzava la schiena. 
Annuii semplicemente a quella domanda, con la consapevolezza che avevo bisogno di qualcuno e quel qualcuno, in quel momento, poteva solamente identificarsi con il nome del mio amico Chan.







Tuuu.....Tuuuuu.......tuuuuuu

- Pronto? -

"Ciao Hyunjin, ti disturbo?"

- Oh Hey, nono tranquillo -

"Posso chiederti un favore?" 

- Tutto quello che vuoi, Chan.-

Tre Vite  ||Minsung||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora