Ti fidi di Me?

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"Non credo sia il caso che torni a casa con questo tempo..." Proferì parola dopo essere stati per ben dieci minuti a guardar  piovere dalla finestra.
Mi voltai  interrogativo.
"Casa tua è distante da qui...e non credo che il tempo migliorerà...resta da me stasera, sicuramente i tuoi genitori capiranno, tanto sanno che stai qui con me no?" Chiese e io annuii seguendo il suo discorso.
"Per te e tuo padre va bene che io resti qui? Non vorrei disturbare" giocai con le dita per smorzare l'imbarazzo.
Il ragazzo scese dal letto ed uscì dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle.
Circa una decina di minuti dopo qualcuno bussò alla porta della camera, così mi alzai e mi affrettai ad aprire.
Il mio amico era tornato con due ciotole di riso e maiale che posò  sul piccolo tavolino in legno.
Mangiammo il pasto seduti per terra a guardare la pioggia battere sul vetro e gli alberi piegati dal forte vento di tempesta.
"Vieni qui" disse battendo due colpetti sul piccolo materasso.
Mi distesi sopra dando le spalle all'altro, in cerca della posizione più comoda per dormire, ma due braccia mi attirarono con fermezza al corpo del mio amico facendo posare la mia testa sul suo petto.
"Dormi adesso" sussurrò al mio orecchio.
Tra carezze leggere e ninna nanna dettata dal battito del suo cuore rimbombante nel mio orecchio, scivolai lentamente in un leggero sogno.
"Quando mi mancherai tirerò fuori l'immagine di te che solo io posso vedere, non dimenticarmi..." Udii flebile ormai in balia della stanchezza.

Sprofondato nel nulla. Anche questo sonno per me è giunta al termine.
Mi allungo verso il comodino per afferrare il telefono:  le 4.47.
"Wow, facciamo passi da gigante" pensai facendo un piccolo sorriso.

C'era qualcosa che però non andava.
Qualcosa che mancava.
Come se avessi avuto fino a pochi attimi fa qualcosa che adesso non ho più, percepivo uno spazio vacante, un vuoto che prima non sentivo e che adesso, dal nulla, senza conoscerne la causa effettiva, si trovava lì nella mia mente, nelle mie mani e nel mio petto.
"Jisung stai impazzendo...ti ci mancava solo questo" bisbigliai esausto passando una mano tra i capelli e sbuffando profondamente alzandomi dal letto.

Aprii la porta della camera trovando Chan ai fornelli intento a preparare la colazione.
"Buongiorno Jis!" esclamò voltandosi per salutarmi e poi tornando subito dopo a focalizzarsi sui quello che stava cucinando. "Giorno Chan".
Mentre apparecchiavo la tavola, sorrisi nel sentire il mio coinquilino canticchiare la mia canzone "dovresti venire con me in studio a provarla prima dell'esibizione...in fondo manca solo una settimana" 
Una sola settimana...non ero ancora pienamente convinto di quello che sarei andato a fare, nulla di quella situazione mi convinceva e il fatto che non potessi risolverla in alcun modo perchè non vi erano vie di fuga possibili, mi faceva crescere giorno dopo giorno un'ansia sempre più soffocante.

Improvvisamente mi ricordai della sera prima, del lavoro che avevo da fare per Minho.
"Chan, tu oggi sei in studio o in ufficio?" chiesi portando alla bocca le bacchette con del riso. "Mh...oggi se non sbaglio dovrei essere in ufficio per una collaborazione...perché? Ti serve lo studio?".
Sapevo cosa stava pensando, riuscivo a leggerglielo negli occhi.
"Mi serve lo studio ma non per quello che pensi tu" gli puntai contro le bacchette in segno di minaccia facendogli alzare le mani a mo' di resa, provocando in entrambi una piccola risata.

Tirai su il cappuccio della felpa nera e indossai la mascherina del medesimo colore, sollevandola fin sotto gli occhi.
Strinsi le spalline dello zaino che portavo sempre con me per lavorare e dopo aver fatto un paio di respiri profondi varcai l'entrata dell'agenzia.
Avevo concordato con Chan che si saremmo ritrovati fuori lo studio di registrazione per le 19.00, così da avere tutto il tempo necessario per raccogliere e sviluppare le idee per la base musicale.
Giunto a destinazione presi posto dietro la scrivania gettandomi a capofitto nella composizione, cercando di ricreare con i vari strumenti lì presenti, delle melodie che creassero quell'atmosfera che mi facesse pensare a un sogno.

Tre Vite  ||Minsung||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora