Tre Vite ||Minsung||

Voice

|| JISUNG  POV ||

C'è una tempesta in me, ed io, ero bloccato nel suo centro. 
Prende il controllo di ciò che sono e dei sentimenti che credo di provare, facendoli sfrecciare a una velocità tale, che non riesco più a distinguere quali emozioni sono mie e quali invece sono state prese dall’esterno e costrette a ruotare in questo vortice.
Ma vedo un piccolo spiraglio di luce in questo buio e sento il suo tepore , un calore appena percepibile mi scalda il petto e illumina questo luogo oscuro nel mio cuore e nella mia mente.
Le mie mani cercano costantemente quel calore...ma non riesco a trattenerlo più di qualche minuto prima di spaventarmi e allontanarmi da esso.

Sto osservando come questa improvvisa fonte di vita cerca di insinuarsi sempre di più all'interno della solitudine, ma ancora, continuo a chiudere porta dopo porta e a barricarmi in questa enorme casa nascosta nel mio inconscio.
Credo di aver paura di cadere da quest'altezza, si è questa la sensazione di adrenalina e follia che sento quando ho su di me il suo tocco. 
Sto cercando di lasciarmi andare e naufragare in questa tempesta di improvvise emozioni, ma c'è quel qualcosa che mi trascina nuovamente indietro.
I suoi occhi quando mi guardavano e i sorrisi quando mi stava accanto, le carezza quando facevo finta di dormire e la preoccupazione in volto quando mi agitavo per motivi futili.

Mi ricordava di un posto e di un qualcosa che avevo lasciato indietro tempo prima, mi ricorda quando ancora da bambino vivevo senza tutte queste preoccupazioni e paranoie, è come se lui avesse conosciuto quel bambino libero e si fosse preso cura di me per tutti questi anni.
Potevo percepire i nostri cuori battere l'uno sempre più vicino all'altro e le nostre dita stringersi man mano che le ore passavano, ma poi mi ritrovavo infranto come un'onda su una scogliera invalicabile, tornando nuovamente indietro, rotto in mille pezzi.
Ma era tutto chiaro, era da sempre stato tutto chiaro.
Ed ora mi ritrovo qui ad osservare nuovamente il paesaggio scorrere dietro il finestrino, immagini veloci e fugaci che non fanno altro che ricordarmi ciò che indirettamente avevo ascoltato. 

Forse non avrei dovuto intromettermi o forse era proprio ciò che dovevo fare, ma come sempre tendevo a fare mille domande e mai  cercare una risposta. 
Cosa poteva mai accadere in fondo? Riguardava me dopotutto, anche se solo in parte. 
Senza spostare lo sguardo e voltare il viso nell'altra direzione, presi un respiro e finalmente chiesi: "cosa significa che la voce ti è tornata dopo il nostro primo incontro?"                       

FLASHBACK 

Inutile dire che da quando Minho mi aveva lasciato in stanza per riposare, non riuscii a chiudere gli occhi nemmeno per un minuto.
La nonna era gentile e dolce nei miei confronti, cosa che riuscì ad allentare la tensione che mi gravava fino a poco prima di incontrarla, anche se quando posò il suo sguardo su di me non mi sembrò esattamente felice. 
In realtà non saprei descrivere ciò che lasciava trasparire quella sua espressione illeggibile, ma di certo non era uno stupore legato a una piacevole scoperta...
Nonostante vagassi con i pensieri su diverse questioni, non riuscivo a scacciare quel formicolio che si presentava in stomaco, ogni volta che ricordavo e immaginavo la mia mano e quella di Minho sul cambio dell'auto. 
Era un'immagine che non volevo sostituire, una sensazione e una reazione che non si placava nemmeno a distanza del tempo che stava passando.
"Aish, io ci rinuncio" sbuffai alzandomi finalmente dal letto per dirigermi al piano di sotto.
Chiusa la porta alle mie spalle, impiegai qualche secondo per orientarmi.

"Come hai conosciuto Jisung?" udii in lontananza la voce della nonna.

"Ti ricordi due mesi fa quando ti scrissi che mi avevano chiesto di partecipare a un evento dell'agenzia? Beh, è stato Jisung a chiedermelo, quindi circa tre mesi fa".

"Minho...posso farti una domanda? Solo...voglio che tu sia sincero con me"

"E' da quando hai conosciuto JIsung che ti è tornata la voce?"
"T-tu come f-"