Jisung è un ragazzo prigioniero in una vita che non riesce a sopportare, liberando il suo vero sè solo attraverso la musica. È intrappolato all'interno di tutte quelle preoccupazini e paranoie che crescendo non aveva mai imparato a gestire.
Minho un...
"E purtroppo signore e signori, siamo quasi giunti alla conclusione di questo fantastico spettacolo. Grazie a tutti per essere stati con noi questa stasera, la JYP vi ringrazia per la vostra presenza. Speriamo e ci auguriamo che continuerete a supportare e diffondere il talento dei nostri ballerini ,cantanti e Idol!. Quest'ultima esibizione che sto per presentarvi...ha lasciato incredule tutte le persone interne e non dell'agenzia, Nessuno si sarebbe aspettato mai di vedere quello che accadrà proprio quì, stasera, tra pochissimi minuti...e sono sicuro che sorprenderà piacevolmente anche voi!" Guardai più volte il foglio con la scaletta della serata cercando di capire la magnificenza che si sarebbe presentata dietro il titolo che stavo leggendo. Il presentatore ha detto che questa esibizione ha lasciato incredule le persone dell'agenzia e non...perchè io allora non ne sapevo assolutamente nulla?? Forse ne erano a conoscenza solamente gli organizzatori, lo staff e il capo?
Probabile...
"Vi chiedo di pazientare ancora pochissimi secondi, questo tempo ne varrà l'attesa ve lo posso assicura-" Ghijoo venne interrotto da un addetto dello staff che gli si avvicinò per comunicargli qualcosa. "Ci siamo signore e signori, è con mio immenso piacere che accolgo di nuovo su questo palco ----" Ma in che senso di nuovo? "Lee Minho!"
Aspetta...COSA? No...devo non aver sentito bene, per forza. Non può aver detto Lee Minho, è impossibile....
Ma no...ciò che avevo sentito era corretto, e riuscii a credere a quelle parole solo una volta che lo rividi salire sul palco: in quei pochi minuti era riuscito a cambiarsi la maglia ora bianca, e coprire il tutto con un lungo trench nero.
Dire che la sua figura risultasse a dir poco eterea, sarebbe stato un commento alquanto offensivo e addirittura poco rispettoso. Mentre percorreva quei pochi passi che lo dividevano dal centro della scena, il mio occhio cadde sul suo in-ear (auricolare), ed è lì che dovetti sedermi per non cadere di peso a terra per la confusione. Continuai a fissare lo schermo incapace di riuscire a regolarizzare il respiro, un peso al petto mi stava impedendo di prendere aria e la testa, svuotata di ciò che secondi prima la riempiva, fu sopraffatta da una tremenda fitta che mi portò a poggiare le mani su questa, senza però distogliere mai lo sguardo da lui.
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Come se la situazione non fosse già abbastanza da comprendere, improvvisamente la stanza fu invasa da una dolce melodia...spezzando definitivamente il mio respiro. Quella, quella era la traccia che mi aveva chiesto di produrre... S-stavi lavorando a questo Minho? Tutte queste domande non riuscivano a restare per più di un millisecondo nella mia testa poiché sparivano, sparivano come portate via da qualcuno per far più spazio possibile ad altro e questo "altro", lo capii subito dopo quando la sua voce uscì piano dalle sue labbra. Quel canto si espanse per tutto il camerino, si appropriò della mia testa e il corpo prese a tremare, improvvisamente freddo, vene vacanti del sangue che si congelò. Quando quella voce mi arrivò, il cuore prese a svolgere i suoi movimenti fisiologici autonomamente, senza alcun aiuto.
