Perchè

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Scesi quegli ultimi gradini con la paura costante che qualcuno potesse fermarci durante il nostro tragitto.
Tale paura non l'avrei avuto se mi fossi trovato in un qualsiasi altro posto: al centro commerciale, al supermercato o semplicemente in giro per le strade.
Ma sfortunatamente o fortunatamente, non ero in uno di quei posti.
Stavo camminando nel palazzo di una delle più grandi e importanti etichette discografiche della Corea del Sud, la JYP Entertainment.
Il problema ? Chan era l'Idol, io non ero proprio nessuno agli occhi delle persone.
Spesso mi ritrovavo con il mio amico e poche volte chiedevano chi io fossi e cosa facessi all'interno dello studio del maggiore e, puntualmente, rispondevamo: "Oh, io sono il coinquilino di Chan".
Cosa assolutamente vera eh, ma pur sempre una mezza verità.

"Non so se hai mai sentito nominare questo ragazzo ma penso di sì dato il successo che vi è dietro il suo nome.  Lui è uno dei ballerini più talentuosi dell'agenzia."
Annuii debolmente all' informazione.
Non ero del tutto sicuro che una persona "esterna" sarebbe riuscita a raccontare fino in fondo un qualcosa che non era suo... però di solito è questo quello che fanno i ballerini no? Raccontano storie...
Afferrai il braccio muscoloso del maggiore stringendolo leggermente cercando in quella presa, un po' di coraggio per per varcare l'entrata del corridoio della sala danza.
Chan, avvertendo della  morsa al braccio fermò i suoi passi, ponendosi di fronte la mia figura e posando una mano sul mio torace.

"Respira, pensa di fare alzare la mia mano"
Un grosso respiro
Due 
Tre
Mi sorrise annuendo "Bravo così"
Quattro 
Cinque
"Grazie" sussurrai.

Chan riusciva sempre a tranquillizzarmi: provava con tutte le sue forze a non farmi entrare in quello stato che precedeva gli attacchi di panico, perché questi, a differenza della semplice ansia, erano irrefrenabili.
Egli sorrise mostrando le due adorabili fossette prima di prendermi per mano e trascinarmi lungo il corridoio.
Dopo aver superato un paio di porte, egli si fermò indicandone una in particolare.
Prima di bussare, mi osservò titubante, cercando un qualsiasi segno di titubanza o di dissenso sul mio volto ma, non trovandolo, bussò.
La musica proveniente dall'interno la conoscevo, era Play with Fire di Sam Tinnesz, ma quando Chan bussò, si fermò e quei pochi secondi furono abbastanza per udire un'altra canzone di dubbia provenienza.

~Tutto quello che voglio è niente di più
di sentirti bussare alla mia porta,
perché se potessi vedere il tuo viso una volta ancora
morirei da uomo felice, sono sicuro~

Quella canzone...
Mi stava forse chiamando? 
Era il suono di una sirena per un uomo naufragato in mare, una luce per una falena, il sole per i girasoli...e io, proprio come questi, ne fui completamente rapito.

~ Ma se mi amavi,
 perché mi hai lasciato?
Prendi il mio corpo.
Prendi il mio corpo.
Tutto quello che voglio,
tutto quello di cui ho bisogno è
trovare qualcuno,
troverò qualcuno
Come te ~

Mi lasciai trasportare da quelle parole: raccontavano ciò che non riuscivo a portare a galla, un posto in cui non ero mai stato, eppure narrava una storia che mi accarezzava la pelle.

~Perché hai tirato fuori il meglio di me,
la parte di me che non avevo mai visto.
Hai preso la mia anima e l'hai pulita.
Il nostro amore era fatto per gli schermi cinematografici.
Ma se mi amavi,
Perché mi hai lasciato~

Mi nutrii di quella melodia lasciando che anche il corpo reagisse ad essa: mille brividi di tristezza mi annebbiano la mente e il respiro si spezzò per troppo, troppo tempo. 
Quasi mi ritrovai a soffocare.
"Hai preso la mia anima e l'hai pulita" ripetei...

Quando la musica finì, terminò anche il mio stato di trance.
Scossi la testa un paio di volte, giunto inconsciamente dinanzi alla porta dalla quale proveniva quella musica.
"Chan!" alzai appena la voce.
"CHAN!" 
Il ragazzo in questione uscì dalla stanza in cui era entrato, chiudendo la porta alle sue spalle.
"Hey che succede? Ti senti bene ?"
Indicai la porta dietro le mie spalle. "Voglio che sia lui a ballare per me" dissi fermo, talmente sicuro 
"Ti prego..." sussurrai guardandolo negli occhi.
Egli sbuffò rassegnato.

TOCK TOCK TOCK

Una nuova melodia venne stroncata sul nascere, lasciando che il suono di alcuni passi sul parquet si potessero udire da dietro la porta.
Chan mi guardò, lasciando intuire che dovevo allontanarmi e nascondermi se non avessi voluto farmi vedere, così mi nascosi dietro la parete del corridoio vicino, abbastanza vicino da poter ascoltare appena la loro conversazione.
"Oh scusa, non pensavo di trovarti di nuovo in agenzia" udii appena la voce del maggiore, ma potevo ben capire che fosse stupita e imbarazzata allo stesso tempo.
"Ascolta, stavo cercando un ballerino che partecipasse all'evento di fine stagione e che ballasse la canzone di quest’artista poiché non può mostrarsi in pubblico". 
Silenzio.
"Vedi, mi è stato chiesto di chiedere a te per questo ruolo e mi farebbe piacere se accettassi, sarebbe molto importante..."
Silenzio.
Una porta che si chiude.
Dei passi che si avvicinano.

"Ji" Si avvicinò Chan con testa china.
"Senti, non so perché tu mi abbia chiesto di quella stanza in particolare ma vedi, il ragazzo che balla lì è una persona molto...come dire...particolare?" Disse confuso, facendo prendere al mio viso un'espressione interrogativa.
"Ji, quel ragazzo è il miglior ballerino della JYP, ed è tornato dopo essere scomparso sei anni fa'." Spiegò.
Continuavo a non capire il nesso tra il definirlo strano e l'essere scomparso e tornato.
"Ho sentito delle voci, dicono che non rivolge parola con nessuno a parte il ballerino che ero andato a chiamare prima, Hyunjin. Quindi mi dispiace ma dovrai accontentarti di lui". Concluse frustrato.

Iniziarono a frullarmi in testa tante domande, tanti interrogativi e possibili ipotesi sul mutismo improvviso del ragazzo.
Perché non parla?
Perché se ne è andato? 
Perché è tornato?
Perché parla solo con Hyunjin?

"Va bene" dissi infine abbracciando il mio amico, dopotutto stava facendo il possibile per permettermi di restare in agenzia.

Ritornammo allora fuori la stanza in cui vi era Hyunjin così che Chan potesse lasciargli la canzone che avrebbe dovuto ballare allo spettacolo.
Ed eccola di nuovo, dalla stessa porta, quella canzone.

Se non mi stava chiamando, perché pensavo l’esatto contrario?
Cosa mi spingeva verso di lui?
La storia che raccontava? 
Quelle strane emozioni?
Si, era per forza questa la risposta.
E ancora…

~ Tutto quello che voglio è niente di più
di sentirti bussare alla mia porta.
Perché se potessi vedere il tuo viso una volta ancora
morirei da uomo felice, sono sicuro ~

Tre Vite  ||Minsung||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora