Santiago
Sono stanco morto e sto tornando a casa dal lavoro, nonostante ciò ho tutta l'intenzione di aiutare Ana con le riprese del video. Gliel'ho promesso e io mantengo sempre le mie promesse.
Entro in casa che è l'una passata, c'è silenzio, sicuramente Felipe e Celestial staranno dormendo, io però mi guardo intorno per cercare Ana e faccio un passo verso la sua stanza per andarla a chiamare ma l'occhio mi cade sul divano e la vedo. La trovo ma è addormentata. Sorrido. E menomale che mi avrebbe aspettato. Mi avvicino ed è istintivo accarezzarle i capelli, lei sobbalza a questo contatto e apre gli occhi che si posano sui miei, non parla ma mi sembra di leggerla dentro. È da giorni che non litighiamo, giorni che ci raccontiamo. Anzi, è lei ad essersi aperta con me e questo mi fa sentire importante, il fatto è che so che non l'ha mai fatto con nessuno. Me lo sento.
«Che ore sono?» bofonchia con la voce assonnata.
«L'una»
Annuisce e si stiracchia, poi si alza e mi affianca.
«Sarai stanco forse è il caso che facciamo domani» scuoto la testa per dirle di no e le tocco la mano. Quando mi accorgo del gesto la tiro indietro. Ultimamente mi capita troppo spesso di toccarla e questa cosa non deve succedere. Non mi piacerebbe se lo facesse Nieves.
«Ti ho promesso che ti avrei aiutata e io mantengo sempre le mie promesse»
Un sorriso bellissimo le illumina il viso. Credo di aver visto poche volte Ana sorridere per davvero, sono sincero mi sono sempre sembrati finti i suoi sorrisi.
Ci mettiamo a lavoro e lei indossa gli abiti che ha sia ideato che cucito, ancora non sono molti, però sono davvero molto belli, ma ho l'impressione che lei non creda molto in se stessa. Me lo dice il suo volto spento.
«Ana» infatti le dico. Mi avvicino, ha un corpetto rosso e una gonna stretta a righe. È davvero bellissima con la sua creazione. Ora è a un passo da me, mi guarda con le sue lunghe ciglia e aspetta che le dica qualcosa. «Se non ci credi tu, non ci crederanno gli altri»
Rimane un attimo in silenzio e un po' intontita si sofferma sul mio sguardo. Credo che stia cercando di capire il significato di queste mie parole.
«che vuoi dire?»
I miei occhi sono fissi sui suoi e lei non distoglie mai lo sguardo, quasi cercasse la mia approvazione.
«Non sembra che tu creda molto in te stessa. Sei più te stessa quando ti esibisci per il signor Jhonson, per delle foto di cui non ti importa nulla, rispetto ad adesso che stai esibendo i tuoi vestiti e devi convincere gli altri a comprarli»
Ana rimane un po' in silenzio, sembra stia metabolizzando le mie parole. E devo dire che non rimane mai senza parole.
«Non so se sono così brava» mi confessa e conficca i denti sul labbro inferiore. Credevo che Ana credesse esageratamente in lei, che fosse egocentrica e che non avesse alcun dubbio sulle sue capacità. E invece credo di essermi sbagliato. Davanti a me vedo una ragazza tutt'altro che sicura, adesso che la guardo davvero. Credo di essere stato fin troppo superficiale nei suoi confronti.
«I tuoi vestiti sono fantastici» sono sincero mentre lo dico, non fingerei.
«Mi stai solo incoraggiando» un sorriso amaro le dipinge il volto.
Scuoto la testa e ora mi avvicino di più, sento perfino il suo fiato sfiorarmi il mento.
E mi manca il respiro per le sensazioni che i suoi occhi suscitano.
«No» mi viene istintivo poggiare la mia mano sul suo viso e lei sobbalza, infatti tento di togliere la mano ma lei si avvicina ancora più a me per impedirmi di farlo. «Sei molto brava. Hai molta fantasia e credo che potresti arrivare in alto, se solo credessi un po' di più in te!»
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Photograph (completa)
ChickLitAna è cresciuta nel lusso. La vita le ha dato tutto quello che desidera e sogna di sfondare con un suo brand di vestiti e vivere della sua passione. Ma non è tutto oro ciò che luccica e questo Ana lo sa bene visto che non si è mai sentita amata e ac...
